Buona domenica a tutti. Primo marzo. Finalmente un po’ di sole. Si sente già qualcosa di primavera. Usciamo. Andiamo al mare. Facciamo passeggiate al molo. Guardiamo il mare. A destra, a sinistra, all’orizzonte. Alziamo la testa, e respiriamo. Un respiro profondo, liberatorio. Guardiamo gli scogli. Guardiamo le colline attorno. Il profumo ci invade. Non ci lasciamo distrarre. Sono attimi di gioia. Guardiamo anche il cielo. L’immensità. Non andiamo via subito. Restiamo. Facciamoci accarezzare dalla brezza del mare. I gabbiani si lasciano trascinare dal vento. È la forza della natura. È la natura che ci viene incontro. Non la respingiamo. Ci sentiamo liberi e sollevati. Da domani non è più così.. Torna presto domenica di sole e ventilata.


Quand’è che invecchiamo? Bella domanda. Forse quando non ce la facciamo più. Quando i dolori sono troppo forti. Quando cominciamo ad andare a letto troppo presto.. Quando non ce la facciamo più a lavorare. Quando non possiamo mangiare più quello che ci piace. Quando la nostra memoria comincia a svanire. Quando andiamo troppo spesso dal medico. Non c’è una data precisa o un periodo preciso. Però, di una cosa sono sicuro. Cominciamo ad invecchiare dal giorno in cui ci facciamo questa domanda.


Penso all’eternità. Già, l’eternità. Ma cos’è veramente l’eternità. Forse ognuno di noi ha in mente la propria idea. Un luogo buio, dove non c’è spiraglio di luce. Dove non c’è modo di andare di qua e di là. Dove non c’è né spazio né tempo. Dove non possiamo pensare o agire. Dove la nostra mente non funziona più. Dove il nostro corpo rimane immobile per sempre. Dove non possiamo parlare o vedere. Dove non possiamo amare. Io immagino l’eternità in modo diverso. È tutta luce, ma una luce mai vista nella nostra vita. Una luce che emana calore tiepido che avvolge il nostro corpo. Una luce che dà gioia, solo gioia. Raggi splendenti che si riflettono in un mare infinito, un mare azzurro che non esiste sulla terra. E in questo mare azzurro soffia un vento leggero dal profumo intenso. Ci accarezza la pelle ed entra nelle nostre narici innalzando i nostri cuori. In lontananza vedo alberi giganteschi dai fiori mai visti. In mezzo al mare ragazzi e ragazze abbracciati con grande sentimento.. Vedo una donna che mi chiama dal mare. Ha in mano un bicchiere di cristallo fine.. Mi invita. Mi offre una bevanda dall’odore indescrivibile. Bevo un sorso. Non è una  bevanda alcolica. È una bevanda né dolce né amara. All’istante la donna mi bacia. Soave estasi. Vedo un gruppo di persone. Mi fanno un lungo applauso. Mi danno il benvenuto. Mi abbracciano. Mi dicono vieni con noi. Mi portano in un prato verdissimo. Non c’è un filo d’erba fuori posto. Tutto è alla perfezione. Con grande sorpresa vedo una bambina che gioca con un leone. Lo accarezza e il leone striscia la sua lingua sul volto della bambina in segno di affetto. Nel prato tanti alberi con frutti splendidi. Uno mi dice:”Sai, questi alberi danno dodici frutti l’anno. Non c’è mai carestia”. Ma che mondo è. Un altro mi risponde:”È il nuovo mondo, quello che Dio ha promesso”. Questa è l’eternità, mi dice. Lo stesso uomo mi dice di seguirlo. Lo seguo.  Su un trono vedo il nostro Signore seduto. Mi chiede:”Ti piace questo mondo? Sì, dico io. Allora mi risponde:”Qui rimani per l’eternità”.