L’essere umano conduce la sua esistenza maturando l’impegno di una costante traduzione dell’universo che lo avvolge: ne trasforma lo spirito in paradigmi, l’essenza in fatti e misure. Nella sua socializzazione sceglie di veicolare l’ anima del cosmo mutandola in “concetti”, mediante il linguaggio riconosciuto e riconoscibile della ratio. L’artista Rossetti inverte e sovverte l’ordinaria comunicazione, traducendo il corpo opaco della struttura del mondo nel vortice esplosivo della sua essenza. Non rinuncia disfattisticamente a dipingere la realtà, piuttosto è conscio dello spirito che la anima e ad esso dà voce, amplificandone il lieve tono con la forza del colore e del rilievo. Dinnanzi ad un’opera del Rossetti sembra che egli porga la mano per facilitare un salto nel cuore dei suoi dipinti. L’osservatore diventa parte integrante ed attiva del suo lavoro: aggiunge il proprio contributo spirituale, perché, coinvolto ( e non travolto) dall’arte del maestro e finisce col riconoscere se stesso capace di comprendere, sentire e rispondere a quel suono spirituale. Rossetti appare persuaso dallo Spirito Immortale che narra al suo spirito il senso non svelato dalla falsa apparenza delle cose. Di rimando lo spirito dell’artista sembra emulare la generosità dell’Eterno, lasciando che l’occhio di chi ammira si apra a verità profonde . Nel circolo virtuoso del “ricevere verità per donare verità” è celata la vita, una vita che non è perduta perché è trasmessa da uno spirito all’altro mediante il codice dell’ Amore: l’unico linguaggio accettato e riconosciuto dall’artista.

Dr.ssa Dayana Di Iorio