Poesie
SILENZI
silenzio e ancora silenzio
ma quanto mi parla questo silenzio
quanto ci è negato l’unico vero immortale
attraverso il tempo e la storia
lui è sempre li
amico di lacrime,gravido di sogni d’amore
seduto affianco a me
mentre mi parla .
Un alito di vento mi attraversa
come una vecchia sensibile ferita
il mio cuore,povero lui…
basta una piccola brezza… quanti graffi ,quante cicatrici
come ti presenti oggi?
cosa sei diventato?
testimone…
modello all’incuria ,mio silenzio
amo il tuo confine ci cammino da troppo oramai
mio labirinto di amore e pensieri..
volgo lo sguardo alle stelle
il mio sogno è ancora lassù
grazie cuor mio.
INQUIETUDINE
ho avvertito la tua inquIetudine
e credo anche di sapere che ne occupo in parte,
più o meno grande dei tuoi pensieri..
nulla e facile nelle nostre vite
nemmeno la nostra relazione…
e iniziata in modo usuale,
abbiamo inIziato dalla parte più complicata cioè noi stessi …
senza provare a incantarsi a vicenda.
Con le solite scontate banalità
e giusto per me o per te?
non si può sapere e nemmeno sarebbe bello saperlo
il valore di un sentimento severo
aumenta nelle difficoltà,a me piacerebbe essere per te
un valore aggiunto alla tua vita
ma non vorrei mai essere una tua debolezza
e tanto meno voglio essere un limite alla tua vita
l’amore viene a noi insieme alla sofferenza
sono le facie della stessa medaglia,
ma e proprio quella magia intrappolata
in quelle due parole a dare un senso a tutto
forse sto sprolUquando troppo,
so che puoi capire cosa voglio dire
tvb.
LO SCRIGNO
grande infinita saggezza…
amo specchiarmi nella tua arte,nelle tue opere e nelle tue creazioni..
le amo tutte…
soavi le tue veneri,
a loro hai donato i doni più cari che hai…
innamorato della tua stessa opera
hai concesso i poteri della tua stessa divinità.
Non l’uomo ,nella forza nella resistenza fisica e nell’insano egoismo..
lasciando… povero lui con qualche lampo dI’ngegno.
a tratti… così
così da renderlo un pò meno animale.
ah.. le tue veneri, nelle grazie..
hai lasciato i tuoi poteri più grandi e potenti.
dolci e soavi chiome ,visi dai tratti gentili sono il suo scrigno….
e in una carezza la sua chiave.
Grande la tua luce per i degni.. sedotti,illuminati,persi…
nella notte della loro tragedia e nella sorte.
Gogliardo il suo spirito e ingannevole la sua illusione inflitta ai poveri uomini.
Ah.. le mie veneri la grazia,la temperanza la sensibilità la capacità di amare e soffrire…
nella creazione c’è il vero potere e la grandezza della tua divinità.
Poveri e ciechi uomini..
persi nei secoli a cercare un segno divino.
ieri era una montagna..
oggi un’ingannevole reliquia..
ma come poteva essere una semplice ciotola il santo Graal?
e non pensare che un dio i poteri li mettesse nel più bello e adorno degli scrigni..
degno è beato colui che può accedervi…
illuminato gli è il futuro
e lieto il suo riposo.