MATTIA E MADDALENA

Guarda partire il treno… e uno strano sorriso affiora alle sue labbra.
Vorrebbe urlare, urlare; battere con rabbia,tanta rabbia i piedi a terra. Invece niente – abbassa
Rassegnatali capo… e girando su se stessa si appresta a tornare indietro.
“ Era importante quel treno!”
Accanto a lei , con lo stesso passo rassegnato, cammina un uomo alto, dai modi gentili e una
voce calda e pacata, che per un attimo le blocca il respiro.
“ Mi scusi, forse sono stato inopportuno”.
“Pazienza” si trova a rispondergli come in trance.
“ Cosi doveva andare. Evidentemente, quel treno non dovevo prenderlo “.
Il loro cammino continua, stranamente vicino: come due strade tracciate dal vento che si uniscono
ad un bivio.
“ Sto andando al bar a prendere un caffè. Le va’ di farmi compagnia!? “
Lei alza gli occhi e per la prima volta si guardano. I suoi – sono grandi, spauriti e insicuri come quelli di un bambino che non sa dove si trova. Lui ha occhi neri, decisi con folte sopracciglia.
“ Perché no! Gli risponde “ Oramai il treno e’ partito…
Si siedono al tavolo vicino alla finestra. Scelgono quel posto appartato, che comunque consente loro di vedere all’esterno il via vai veloce della gente che popola la stazione.
Ordinano un caffè lungo. “ Sono Maddalena “ annuncia lei; “ Grazie del caffè “.
“ Niente figurati! Io sono Mattia”.
“ Adesso cosa fai! Aspetti il prossimo treno? Sai a che ora ce ne un altro con la stessa destinazione?”
“ No, purtroppo con quel treno sarei dovuta arrivare a Genova. Li mi sarei imbarcata per una crociera ARAMIS che mi avrebbe portato a Myconos in Grecia “.
“ Mi dispiace “
“ Dispiace anche a me. Sarebbe stata la mia prima, vera vacanza. Dopo anni di lavoro precario, finalmente un lavoro fisso e con esso la possibilità di poter andare in crociera “.
“ Il destino non ha voluto “ osserva lui.
“ Evidentemente! Problemi al treno della metropolitana mi hanno fatto arrivare tardi per la coincidenza con il treno “.
“ E adesso che farai “.
“ Non so. Ho dieci giorni tutti per me e sinceramente non so proprio come trascorrerli… con calma ci penserò”.
Il tempo e’ passato velocemente. Le parole sono arrivate liete come se a discorrere fossero stati vecchi amici. Si sono raccontati, e per un attimo, in quell’angolo di bar, e come se il mondo si fosse fermato.
Maddalena e Mattia si avviano all’uscita della stazione.
L’aria autunnale, limpida e chiara e’ leggermente mossa dal vento.
“ oggi fa freddo “ osserva Maddalena e meccanicamente si stringe al cappotto.
Di nuovo silenzio. Di nuovo i loro passi sono vicini e uguali.
Arrivati all’uscita, nel grande piazzale dove arrivano e partono autobus e taxi … stanno per salutarsi. Gli occhi negli occhi, comunicano senza parole. L’immenso nella pace della loro anima si manifesta. Ora, piu di prima, i due vorrebbero raccontarsi… parlare delle loro incertezze, delle gioie, dei rancori verso il mondo e la vita.
Il vento avvicina un foglio di giornale ai loro piedi e un brivido di freddo li avvolge.
Mattia butta a terra la sua valigia, la stringe forte, la bacia e poi ancora la tiene stretta a se tanto da farle male.
Perché il tempo non si ferma? Perché oltre a quest’ attimo c’e’ altro
Perché il mondo fuori da quella stazione esiste e li aspetta?