DIVERSITA’   

Si è seduta a me di fronte

mentre in autobus viaggiavo

e nel guardo dimostrava

l’interesse che albergava

Ha cercato di parlarmi

ma il mio udito affievolito

non fu in grado di captare

ciò che aveva proferito

Ha poggiato triste il capo

su un rilievo laterale

ed io quasi d’improvviso

ho guardato il suo bel viso

Ho provato tenerezza

per la sua diversità

ho provato compassione

per la sua condizione

Ho sentito il desiderio

di un aiuto procurarle

e mutare il suo genoma

che modifica il suo soma

Ho sperato che la  mamma

fosse donna assai amorosa

molto attenta alle esigenze

della bimba bisognosa

Ma era tutta una questione

relativa alla mia mente

tremolante di fervore

per la bimba sofferente

Io non trovo proprio giusto

che bambine a caso colte

il destino abbian travolto

da un somatico risvolto

Perché io sano vivo

nella mia normalità

e lei povera creatura

non si accorda alla natura?

Forse mi agito per nulla

è una legge universale

non v’è ugual distribuzione

tra color che stanno male

Però lei  così diversa

dagli umani in generale

non è escluso che in sè accetti

il destino naturale

La sua diatesi alterata

con l’aspetto così strano

può celare in verità

doti ignote nell’umano


CIELO BIGIO

Cielo grigio

Cielo bigio

Cielo bigio

Cielo grigio

Irrequieto io mi muovo

Entro la mia magione

Cerco ciò che non trovo

Non individuo il covo

E scruto il cielo bigio

Nulla mi fa gioire

Vedo tutto aggrottato

Mi sento soverchiato

Mi par di vivacchiare

E molto sospirare

Mi sento pure inutile

Tutto mi pare futile

Esagerato appaio

Quasi paradossale

È come se l’ambiente

Mi togliesse il copale

E al tempo stesso il bello

Scompare dal mio cuore

Vedo tutto oscurato

Ho perso ogni fervore

Quello che mi amareggia

È la fragilità di ognuno

Sono un uomo integrale

Con tutto quel che vale

Ma basta una minuzia

Dell’ambiente in cui vivo

E la mia integrità

Perde ogni realtà

Sarebbe molto bello

Essere indipendente

E vivere la vita

Da essere sapiente


 VITA NON VITA

 

Sogno o son desto
Sono assai men che mesto
La vita non si sente
Il cuore mio non mente
C’è speranza di vita
E pure di allegria
Mi muovo poco lieto
Forse neppure cheto
Perder vorrei l’angoscia
Che spesso mi attanaglia
Quando mi tocca arrendermi
Di fronte alla battaglia
È un senso di sereno
Che mi pervade il cuore
Mi sembra di esser sempre
Un fiero vincitore
Ma tutto ciò decade
Nel correre dei giorni
E tornano i disagi
Che cancellano gli agi
È inutil bofonchiare
Questa è la realtà
Adattiamoci ad essa
Ricusiam la viltà

 


 

UTOPIA

Mi piace non pensare
Non voglio sospirare
Il mondo ignorare
La vita degustare
Desidero soltanto
Deporre tutte l’arme
Sopprimere le lotte
Evitare le botte
La notte come il giorno
Senza paure strane
Fidandomi dell’altro
Non dover esser scaltro
E trasvolar sereno
Sulla realtà del mondo
Guardarlo attentamente
Capirlo nel profondo
Correre per i prati
Giocare con le belve
Volar come gli uccelli
Cantare ritornelli
Non rispettar scadenze
Mangiare a profusione
Senza colesterolo
Dal qual deriva il duolo
Banale fantasia
Espression di follia
Ma gioia sovrumana
Di viver senza tana


 

IL CIELO

Perché mi fisso sempre
A rimirare il cielo
Mi sembra di lasciare
La terra ed io suo velo
Mi sembra si schiarisca
La tenebra del mondo
Anzi quasi sparisca
Dal lugubre profondo
Il cielo è smisurato
È ricco di bellezza
È ricco di armonia
Nessun lo porta via
Di notte è pien di stelle
Immenso è il firmamento
V’è un senso di infinito
È un senso di pienezza
Estatici restiamo
Pervasi dall’ebbrezza
Di giorno c’è l’azzurro
Del cielo luminoso
I pennuti volanti
Le nuvole vaganti
Le nuvole in ispecie
Oggetto del mio amore
Variabil nella forma
E mobili nel cuore
Io miro e poi rimiro
Il cielo immacolato
Non v’è l’eguale al mondo
Mi sento soggiogato


 MADRE

Madre tu m’hai formato
madre tu m’hai creato
il tuo ventre fecondo
mi ha preparato al mondo
E son cresciuto ignaro
in te mia genitrice
suggendo dal tuo sangue
senza capir felice
Infine sono uscito
dal tuo seno silente
con gemito iniziale
e gioia non cosciente
Mi hai così messo al mondo
in un ambiente ignoto
ove sarei vissuto
periodo non da poco
E ivi ho reperito
dopo vision serena
un mondo assai diverso
sentendomi disperso
Ma la tua attenta cura
mi ha seguito benigna
un’alma trepidante
e mente penetrante
Non c’è un grazie adeguato
per una madre vera
il compenso d’amore
è solo una chimera


 

TEMPO PASSATO

Torna tempo passato
quand’ero ragazzino
il futuro sognavo
del passato mancavo
Correvo a perdifiato
per le strade ed i prati
cadevo e mi rialzavo
e quasi rimbalzavo
Avevo un riccio amico
in montagna trovato
e spesso lo nutrivo
con cavallette al prato
E non mi preoccupavo
di pensieri noiosi
scrutavo il mondo
con stupore profondo
Avevo sempre fame
che sovente saziavo
a casa di un amico
che ancora benedico
A scuola condannato
ad applicar la mente
entusiasta ben poco
ma ligio al serio gioco
Torna tempo passato
ove il pensier non v’era
v’era solo lo slancio
d’un bimbo che cresceva


 

SCIALBORE

Cielo fosco
sole ascoso
cuore freddo
giorno uggioso
Tutto sopito
tutto arrochito
tutto sbiadito
tutto infrollito
La vita non scorre
è quasi stagnante
la mente è assopita
nessuna sortita
È vita latente
sommersa nel grigio
non è luccicante
non guglia ascendente
È vita non vita
è sale scipito
è noia integrale
sospirosa e banale
Sole, ritorna
rivoglio la vita
urlare di gioia
delizia infinita


 

LUCE E VITA

Arriva come un’onda
si infiltra nei pertugi
sfolgorando si espande
invade anche le lande.
È la vita che il sole
irradia sugli umani
vivificando il mondo
rendendoli sovrani.
Senza luce dilegua
il sussurro di vita
con la luce si dissipa
la cupezza inaudita.
Io non so se sia vero
nel credo religioso
è la luce che scioglie
ciò che è tenebroso.
La luce con Giovanni
evangelista sommo
è opera divina
ci evita la china.


 

SCIALBORE

Cielo fosco
sole ascoso
cuore freddo
giorno uggioso.
Tutto sopito
tutto arrochito
tutto sbiadito
tutto infrollito.
La vita non scorre
è quasi stagnante
la mente è assopita
nessuna sortita.
È vita latente
sommersa nel grigio
non è luccicante
non guglia ascendente.
È vita non vita
è sale scipito
è noia integrale
sospirosa e banale.
Sole, ritorna
rivoglio la vita
urlare di gioia
delizia infinita.


 

TEMPO PASSATO

Torna tempo passato
quand’ero ragazzino
il futuro sognavo
del passato mancavo.
Correvo a perdifiato
per le strade ed i prati
cadevo e mi rialzavo
e quasi rimbalzavo.
Avevo un riccio amico
in montagna trovato
e spesso lo nutrivo
con cavallette al prato.
Avevo sempre fame
che sovente saziavo
a casa di un amico
che ancora benedico.
A scuola condannato
ad applicar la mente
entusiasta ben poco
ma ligio al serio gioco.
Torna tempo passato
ove il pensier non v’era
v’era solo lo slancio
d’un bimbo che cresceva.


 

DESTINO

 

 

E’ parola solenne

e quasi trascendente

riguarda l’esistenza

pone mano all’essenza

è scolpita nel marmo

non si può cancellare

per questo è sì importante

quasi totalizzante

che destino mi attende

è la domanda vana

non vi sono risposte

è una realtà sovrumana

vorrei interferire

con quell’oscuro verbo

lo vorrei più duttile

e certo meno acerbo

vorrei gestirlo io

decider la mia vita

ma la mia aspirazione

è utopia senza uscita

ignoto è chi lo guida

agisce nel silenzio

è autorità sublime

al di là delle cime

il destino è la sorte

ogni uomo è diverso

nel tempo non recede

implacabile incede


 

PASSATO NEL PRESENTE

 

 

Il passato è passato

è un capitolo chiuso

da mettere in archivio

e non adatto all’uso

ma questo non è vero

il passato è vigente

si insinua nella vita

si fa ognor presente

torna specie l’infanzia

l’età – tipo dei sogni

ci desta tenerezza

ci dona la freschezza

altri vari ricordi

anche oltremodo brutti

s’affacciano ostinati

tutt’altro che annientati

ne deriva che adulti

viviamo in modo misto

l’animo infiltrato

da ciò che s’è già visto

non so se bene o male

sia questa situazione

il presente viviamo

ma il passato si impone

buono sarebbe spegnere

le tracce del passato

meglio valorizzare

il bello che ci è dato


 

STRAVAGANZE

 

 

Ogni tanto mi immergo

negli spazi del cuore

e ivi sosto a lungo

per provare l’amore

amor vivo del mondo

amore del creato

amor di tutto ciò

ove io sono nato

e vedo gran rigoglio

paeselli solitari

chiesette arroccate

savane sterminate

e cieli variegati

nuvole itineranti

fenicotteri rosa

gabbiani senza posa

orizzonti lontani

firmamenti stellati

incantevoli icone

di spettacoli amati

ma quando torno a casa

e affronto il quotidiano

un abisso mi attende

un po’ mi sento strano


 

SE NON FOSSI NATO

 

Se io non fossi nato

certo non ci sarei,

del mondo che procede

nulla ammirerei

ma queste idee balzane

che invadon la mia mente

non son del tutto vane

non son proprio insipienti

non potrei viver la vita

ch’è prezioso tesoro

la lascerei agli altri

felici in un solo coro

la vita è un patrimonio

di infinito valore

con tutte le sue beghe

è espressione d’Amore

il fatto d’esser vivo

mi rende assai gioioso

l’esserci non è poco

ha il fervore del gioco


 

RICORDO

 

Come vorrei ci fossi

mio caro vecchio amico

ti cerco e non ci sei

amico ormai svanito

erano tempi ardenti

noi giovani agitati

insieme giocavamo

come bimbi sfrenati

tu eri a me fedele

mi seguivi dappresso

come suggeritore

io sceglievo il sapore

sapore degli scherzi

delle follie insipienti

delle risate aperte

dei sogni evanescenti

tu eri un po’ ignorante

ma usavi la tua mente

intuivi i miei desiri

con mira intelligente

tornate tempi andati

quando scemo giocavo

vorrei incontrarti ancora

per farlo pure ora


 

LIMITI DELLA MENTE

 

Ho un sogno nel cuore

capir le cose vere

non essere ingannato,

dal mondo intrappolato

io trovo che la mente

tanto brillante e arguta

non sempre sa capire

e neppure intuire

è tradita da sé

è puro raziocinio

è metodica vana

per la realtà umana

eppure questa mente

fa calcoli sovrani

fa correre la scienza

verso mondi lontani

la ragione è una cosa

altro è penetrare

nei meccanismi umani

di una vita che vale

ma son cose diverse

una cosa è la scienza

altra cosa è ciò che

ha altra valenza

facci oh Divino

comprendere il mondo

che si propone all’uomo,

capirlo fino in fondo