Introduzione

Sarebbe da folli non essere angosciati difronte alla realtà che ci circonda,

persone vere dotate di sensibilità avranno sempre quel malessere derivante dalla mancanza d’amore che è presente in questo mondo.

Ed è proprio grazie a questa sensibilità e al dono di comprendere il fruscio delle foglie, ascoltare lo scorrere dell’acqua, i suoni che hanno ispirato i nostri pensieri dall’alba dei tempi che rende possibile un spiraglio per rendere questo mondo migliore.

La musica offre riparo per i cuori logorati che fumano a ciel sereno in cerca di pace.

Annulliamo l’ignoranza, distruggiamo l’Ego che feconda i nostri pensieri di realtà immaginarie sorrette da pilastri di carta imbastiti alla perfezione da questa società troppo veloce per il nostro lento far bisogno,

copriamoci, seduciamoci, seduciamo, spargiamo la musica che c’è in noi, perché è un bene che facciamo a noi stessi e alla grigia umanità che ci circonda.

 

Non si direbbe ma è proprio osservando un bambino che si riesce a comprendere l’essenza della vita.

Ognuno di loro ha dentro di se, tutta la musica del mondo, con possibilità infinita di espressione, senza limiti e senza blocchi mentali dovuti alla contaminazione di questa società

 


Sole sul volto

Sveglia, il paradiso è dietro l’angolo.

Il sole che copre il tuo volto ormai è una tiepida nebbia che ti fa da cornice.

Ti ricordi cosa stringevano le tue mani?

Lunghi nastri, legati al dito come l’innocenza di un bambino,

il fanciullo spensierato e l’ultima traccia dei propri sogni.

Ti ricordi come il vento sciolse l’ultimo nodo?

Il tuo viso era coperto di fiori,

che pian piano accingevi a raccogliere nella tua solitudine,

non lasciando altro che sabbia.

Guardati le mani, sono le stesse fragili dita che stringevano speranzose quel nastro,

aliene al sole, alla luna, all’ amore.

Ora una cicatrice che parte dall’indice e giunge fino al cuore è stata riaperta,

da essa fuoriescono i secondi che hai perso da quando hai smesso di sognare.

Dormi, lasciati andare a questa melodia,

non aver paura,

è normale che le tue mani tremino,

sei vivo.


 

Gioventù

Gioventù è sinonimo di corsa

Corsa verso il proprio futuro,

corsa verso una meta sconosciuta

corsa a più non posso

con il sudore che arriva come una stretta morsa alla gola

e cala l’aspro sapore della sconfitta,

stringendo a se le vie di fuga,

ad annebbiare gli occhi impauriti di un bambino che lascia dietro a sé un mare fermo,

colmo di sguardi che si infrangono sulla superficie delle onde,

presente, passato e futuro,

pensieri che si sollevano dai molteplici vulcani in eruzione

ad osservare la fissa dimora,

là dove la terra da sicurezza, ondeggiando tra i sussurri del vento

come molecole di ossigeno nel mare che si disperdono nel blu malinconico del tempo che passa e divora il respiro.

Sventolare come un aquilone verso una strada tracciata dal vento,

attraverso le sue linee perfette, fra i lampioni che illuminano il passaggio dal sole,

portando con se la libertà.