L’uomo è l’Universo

 

Il lavoro del terapista è una colpa, tra

Vittimismo e manipolazione

Discernimento e visione mentale.

Il valore del perdono, 

la magia,

il libero arbitrio,

i valori,

il pensiero..

lo stile di un impressionista che dipinge l’aria

la percezione delle quattro forze temporali

conscio o inconscio 

l’uomo ha fatto di stesso un pensiero ostile

e usa come filtro percettivo il preconcetto 

per cui l’Io dipende dalle convinzioni che ha e non da ciò che sa.


 

Quel killer chiamato amore

 

L’Universo Partorisce l’uomo, 

sotto le mura e il ghiaccio dell’inverno

d’amore si veste e d’inganno si sveste

un ritmo chiamato mente e il tiepido calore delle emozioni

gli occhi si perdono

impetuoso il rapire un uomo stanco 

che sa di te .. che sa di me.. di noi

un suono di disarmoniche voci come centralini

hanno capito tutto prima di noi

come un fiore sporgente da un muro 

scruttando l’orizzonte.


 

Il tempo è profugo

 

Il ticchettio del tempo che scorre,

inafferrabile 

insensibile,

non si può tornare ai baci sublimi dei nostri istinti..

sogno un mondo dove i fili della corrente non siano i meridiani e i paralleli del mondo

Rivoluzione e cambiamento

Dobbiamo smettere di farlo 

Perché anch’esso asseconda il vento

Allentiamo la morsa dalle corde braccia

Recidiamo la vita ad ogni tardo

Per i morti di un presunto cielo.

Resto in terra o in mare 

Resto nessuno.


 

Aggrappato

 

È lunga la notte che dorme

Manipolata da biografie artefatte di noi stessi

Non c’è amore nelle nostre ferite

Sono stelle morte che non vibrano

Un’ombra dove il sole sorge

Lungo i confini della collettività.

Non dorme il senso capovolto dalla vita,

fluttua nell’aria e colpisce qualcuno..

una diretta televisiva d’inconscio 

splendente di ambiguità

come un serpente che aspetta il suo delicato

calice di orrore.


 

La fatica è a proprio svantaggio

 

La vita conterà i miei mali

Da millenni in questa umanità

Ricette iperattive per furfanti

Dittatoriali

Avvilente condizione

Come un magazzino per mettere in tasca qualche soldino.

Non ci sono scorie nei delitti 

C’è un borghese sopravvivere..

L’embrione è impotente e prepotente

Rido e sorrido di queste mense tutte  uguali

Nelle epoche delle poche totalitarie 

Che si nutrono di una dimensione 

Circense come una domenica sportiva

Si aggira disadattata per instupidirsi un po’ di più

Nel luogo oscuro e illuminato di un tempo che non c’è più.


 

Signore e Signori

 

E per ridere un po’

Signore e Signori

Vi dirò la verità:

questo corpo non è mio

l’ho sbocciato nel mio cuore,

nasce da un accoppiamento stonato

una sorta di dannazione

sente e sfoga i sensi

sfratta le emozioni per paura..

ma non sono io Signori, siete voi

che insieme all’odio e insieme all’amore

fate di me, tutta un colore.