IL MAESTRO E LA BAMBINA

In quella scuola di menzogne, la prima della classe, una bambina minuta ascoltava…
ascoltava quel maestro esuberante, occhi vitrei, sguardo vuoto e folle.
Imparava la lezione, in silenzio stava attenta, il maestro la lodava, studiosa e volenterosa,
la vita le insegnava.
Fuggi ora, fuggi via…un incendio è divampato nella scuola di bugie…corri in fretta,
veloce scappa figlia mia…più veloce vieni a casa nel rifugio più sicuro,
presto il fuoco sarà dentro, brucerà nel tuo futuro!
Inciampa la bambina, le fiamme le avvolgono l’anima…apre gli occhi, sguardo assente…
la lezione è finita…il maestro è in lei per sempre.


QUESTA STORIA NON E’ MIA

Un pianto appena nato,
e sei già stanco di vivere…
piangi a squarciagola, implori a quelle calde mani
di non stringerti ancora.
Sei già stufo di patire, di lottare, di ubbidire.
Schiavo del futuro , equilibrista sul filo della vita…
Camminerai, camminerai da solo, in compagnia di te stesso
Dell’io che traballa ma non molla…
Un debole vigliacco che pian piano rallenta il passo…
E ti fermerai stanco, con la tua storia a pezzi…
La storia che non vorrai…che mai racconterai.


GLI STRAMBI

Strambi come me, anche voi
Disadattati cuori solitari in cerca di voi stessi.
Imbranati nei sentimenti ma purificati
E degni dei vostri gesti.
A voi diversi, un po’ analfabeti
E un po’ geni incompresi,
artisti con mancata lode
e sognatori un po’ assopiti…
A voi che odiate il volto mascherato,
l’infame arringatore e l’oratore stanco…
Voi, voi stessi,
inetti e rassegnati come sconfitti in battaglia,
voltati di spalle al nemico
che scaglia frecce infuocate senza colpirvi mai.
A voi strambi,
senza una meta, con l’orgoglio in saccoccia,
duri e fragili nella ricerca disperata di ristoro.
Siete voi, anime belle che riempiono il mondo.
Siete voi a gridare a bassa voce
La libertà dell’essere.
Stimabili condottieri di voi stessi
In balia del vostro io possente.
Sciogli il nodo che ti lega e vieni con noi….
In libertà!