AUTUNNO

Pezzi di pelle
impigliati alla terra bruna
tra le piante
ancora cerco un angolo di estate
anelata e già fuggita
dai rami degli alberi
dalla pelliccia dei caprioli.
Qui si vive
preparandosi alla bella stagione
che quando arriva
passa e subito saluta
e ci lascia
alle castagne, alle scorte
alla semina del grano,
e subito ci fa desiderare
la neve.


INFINITO

Nei prati del Buranco
lo sguardo corre intorno
e non si stanca.
Delle quattro case di un tempo
i ruderi disturbano
il silenzio
e ridondano di nostalgia
dei vecchi andati.
Nulla di umano
vive più qui
tutto ritorna al selvatico
al pascolo
agli ungulati
al lupo.
Solo i monti sicuri
non passano mai.
Da lontano
arriva brezza di mare.


ALVEARI

Lenta mi avvicino
goffa nella tuta bianca
a protezione
da chi per assurdo
mi dà beneficio.
La leva dà lo spunto
ed il coperchio
delicatamente sollevo
per ritrovarvi ogni volta
con l’emozione al centro del petto
un microcosmo di operaie perfette
e risale e mi avvolge
quel profumo tanto caro
di amore e devozione alla vita
che ogni anno regala
Oro paglierino denso, dolce, gioioso.
E spesso la colpa mi assale
come di bottini rubati
all’ingenuo lavorio
di chi non conosce possesso.
Molto avremmo da imparare
da queste generose compagne.