L’ESTRO DEL MALE

L’estro del male
Mi insegue come cani la volpe
Non cerco e non trovo
Che una tana.
Mille miglia
Al largo
Di me stesso


TI BACIO

Ti bacio sulle fauci
L’ansia galoppa sulla bocca dello stomaco
Spiaggia deserta
La retorica in retrovia,
pronta a muovere le bocche.
Fiamme d’alba sulle guance.
Sfilano campanelli lebbrosi
Nel vento come un passato.
Frasi acri, pungenti
Ed io Pulcinella,
Nella vita stupida e stupita
Di un nuovo
Sorriso di circostanza.
La quiete,illustra assente
Prima donna di sempre
Rincorre la ferocia sui giorni.
I mesi sfilano assenti
Come i vagoni di un merci.


IL VUOTO E’ PIENO

Il vuoto è pieno
Di rabbia.
Vorrei portando quel cappello di paglia
Farti tornare intorno ai quattro angoli
Di questa casa ammutinata al tuo lavoro
Muta.
Come una lucertola
Che tra le grinfie del gatto
Cerca la morte
Nelle pause della sua noncuranza.
Siamo soldati senza fucile
In questo cielo odioso
Come il volto di un vecchio.