Storia di una giovane amazzone – Nascita di un binomio

Ho una storia da narrare… Un forziere contenente il tesoro più inestimabile…
Tutto ha inizio il 10 gennaio 2010, quando dopo un’ infanzia e un’ adolescenza difficili, una vita di tormento e di sacrifici, dopo il conseguimento del diploma e con i primi risparmi di un lavoretto stagionale all’età di 21 anni, finalmente, con le mie sole forze, non avendo mai chiesto niente a nessuno e non dovendo rendere niente a nessuno… Si corona una gioia nel mio cuore. Raggiungo il mio trionfo e la mia vittoria sulla vita: proprietaria del mio primo cavallo!
Tutto mio, sì!… Sembra tutto ancora un sogno, avvolto nella nebbia, immagini sfocate, atmosfera surreale, ancora incredula. Dopo 5 anni e poco più emozionata, ancora, sempre più innamorata…
Non è uno sport, non è una passione, non è un hobby, ma uno stile di vita!
Ce l’hai nel sangue, ti scorre nelle vene, vive tramite la tua essenza.
Non c’ è cura, nè rimedio ed è una bellissima condanna/salvezza…
Sì, perchè se sei come me… Un vero cavaliere sa che prima viene il proprio cavallo e poi tutto il resto. E’ il minimo che possiamo fare per queste creature. Non sono loro a scegliere di entrare in comunicazione con la sfera umana (anche se di umano ha niente oramai). Intendiamoci loro nascono liberi e lì dovremmo osservarli; in tutta la loro forza, velocità, potenza ed eleganza, senza schiavizzarli per il nostro affarismo ed egoismo… Nessuno sottomette nessuno. Esiste un metodo più difficile, perchè molto più lento che si basa sulla pazienza, sulla fiducia e sul rispetto. Per un’agonista o un domatore è tempo sprecato, perchè è facile ottenere in minor tempo un cavallo ammansito con la frusta, con le corde o con costrizioni varie… Ma volete mettere la differenza dall’ avere un collaboratore costruito sulla paura ed il dolore ed un compagno invece conquistato alla pari con dolcezza, pazienza, bontà, naturalezza, rispetto, fiducia, tenacia e perseveranza?…
Questa è la mia storia!…
Dopo mesi di ricerche… Da sola… Nelle mie scelte… Un pomeriggio poco dopo natale (anche se in realtà vidi l’annuncio mesi prima) lì! Ti trovai… Amore mio…
Uno splendido stallone nero, purosangue, nato in Irlanda, buttato nelle corse fino all’età di 3 anni, finito in Italia nell’ area galoppo a San Siro. Anche tu sfruttato, manipolato, incattivito, oscurato… Poi qualcuno prima di me ti prese con sè, alternando periodi in varie scuderie e altri ritirandoti libero al prato senza una doma e un addestramento veri…
Poi ti vidi io!… In reatà, quelle foto sul web non ti rendevano giustizia; bruttino, apparentemente con le zampe storte, con quello sguardo perso nel vuoto, occhi luminosi, chiari, vivi ma morti dentro, che tanto hanno intimorito le persone. Ombroso, in difesa, sempre cupo, imprevedibile, scatenato, folle… Ma in realtà non sei mai stato capito e l’ ignoranza e la mentalità ottusa umana ti hanno condannato per la tua natura selvaggia, per il fatto di essere uno stallone (quindi secondo loro pericoloso) e di far parte di una razza impegnativa, scartata quasi da tutti, buono solo per correre.
Lì! Da una foto mi innamorai di te! Ho capito subito dai tuoi occhi che solo io avrei pouto riscattare quella figura. Ho scelto te, così uguale a me!
Guardando i tuoi occhi ho visto i miei, riflessi in uno specchio, un’estensione di me. Stesso difficile passato tormentato, vissuto su sentieri diversi, in momenti diversi che però, hanno condotto alla stessa strada e ci hanno fatto incontrare!
Non puoi bruciare o separare ciò che è immortale!…
E così, quel 10 gennaio del 2010 prese forma il mio sogno… Un piccolo barlume di speranza nella mia non vita… Un soffio di vita! Un inno alla gioia!
Per la prima volta sentivo la mia anima tremare dalla felicità e non dal dolore!…
Ti attesi tutta la mattina trepidante d’impazienza e di ansia; il cuore in gola, il battito pulsava nelle vene ed in testa, pervasa da uno stato di nausea dall’emozione;
le mie gambe tremavano e le mie mani sudavano in una giornata fredda d’inverno… Sotto una pioggia dal gelo sferzante, un cielo cupo… Nevischio a tratti…
Ore 11 come d’accordi, eppure tu non arrivavi… Ore 12 niente… Il trillo di una chiamata smosse il silenzio… Annunciava un ulteriore ritardo…
Nel gelo, sotto la pioggia a quel cancello alla fine del maneggio… Io resto… 3 ore…
Attendo… Attendo… Attendo…
Improvvisamente mi accorsi di non riuscire ad elaborare nemmeno più un pensiero. Ero collassata in una dimensione tutta mia, fluttuante nell’aria, situazione surreale!
E poi… Un camion azzurro e bianco è comparso, come quello della polizia con scritto “Trasporto Cavalli” e così tu da me arrivasti!
Ore 14 passate da poco… Eccoti lì!
Quella porta lentamente si apre e quella rampa per la discesa compare…
Silenzioso, immobile, disorientato…
Lì! Per la prima volta a pochi metri da me, ti ho visto con i miei occhi, dal vivo!…
Una magnifica creatura potente, nera come la notte, luccicante in riflessi d’argento,
così dolce, ma anche così impetuoso, ombroso, silenzioso, permaloso… Da un passato che ti ha logorato e dal desiderio di lasciare tutto alla spalle, di creare tutto da capo… Sì! Come me!…
Ci siamo guardati! Fissati… Perdutamente innamorata di te! Soddisfatta, fiera ed orgogliosa della mia pazza scelta!… Ti sceglierei ancora ed ancora!
Perchè sono i cavalli più difficili a regalarti le soddisfazioni più grandi.
Te li devi sudare, guadagnare! Dimostrar loro di essere all’altezza! Conquistare!
Dal sangue e dal sudore versato, dalle ossa rotte, ti forgiano… Ti rafforzano!
Nel bene e nel male ti plasmano, ti arricchiscono, ti cambiano; ti trovi, ti conosci,
così ti annienti, ti distruggi per rinascere di nuovo, riemergere, sorgere ancora, insieme a loro, di pari passo!…
Non mi sono mai piaciuti i cavalli cosìdetti “macchina”; sottomessi, troppo docili
e non per scelta…
Ma che orrore! Che tristezza! Quale morte nell’anima!… Strappati alla loro natura, dalla vita estirpati!…
No! Io non ci sto! Il cavallo deve essere un cavallo e come tale va rispettato!
E’ giusto che manifesti le sue sfacciettature! E’ la sua natura, la sua forma, la sua essenza! E tu puoi imparare a stargli a fianco, a correre libera con lui, a farne il tuo compagno di gioco, il tuo amico più intimo, il tuo confidente, tuo fratello…
Ricordati di rendergli sempre facile ciò chè è difficile e ancora più semplice le cose facili… Siete partner di lavoro, ma anche compagni di gioco… E poi si sa, il lavoro non piace a nessuno ed è per questo che bisogna alleggerirlo e renderlo sottoforma di gioco. Non bisogna forzare o pressare, si rischia solo di disgustare; di compromettere, di azzerare i passi fatti, di logorare, di sfnire, di stancare…
Quel 10 gennaio è iniziato il mio viaggio, il mio percorso, la mia esperienza…
Tutto ciò di cui ho sempre avuto bisogno… Ed ho lottato per questo, mai mollato!…
Se, malgrado tutto sono rimasta ancora qua, è per questo richiamo naturale…
Ho atteso il mio bel moro tenebroso!
Mi ricordo sempre gli inizi: sdomo, scappavi, rampavi atterrandomi in testa con gli zoccoli, mordevi, calciavi, impennavi… Mi hai calepstato dozzine di volte da terra…
Sangue, sudore, traumi, paura e coraggio; tenacia, pazienza, determinazione, perseveranza, ossa rotte, ma non ti ho mai mollato! Non mi sono mai arresa!
Non ti ho mai lasciato andare!…
Si dice che quando il gioco si fa duro i duri iniziano a lottare! E di certo c’ è un motivo se mi hanno sempre chiamata guerriera o veterana…
Non avevi alcun tipo di comando in sella, infilato il piede nella staffa ti voltavi e mordevi, oppure appena salita partivi al galoppo non fermandoti più, o andavi in back e ti impennavi, o marciando indietro mi chiudevi le gambe addosso agli laberi o ai muri per spaventarmi. Più di una volta sono caduta in campo (i miei tuffi storici di testa insabbiandomi nella terra), in mezzo alle macchine per strada, sul mare, in pineta nei fossi… Ma io sono sempre rimasta con te! Non ti ho mai mollato!
Il mio amore non è mai venuto meno. Ti ho preso con me e fino in fondo ti porto!
Le nostre anime sono uguali e non ti lascio andare!
Abbiamo fatto tanto questi 5 anni, abbiamo quasi fatto tutto. Mi ricordo i pranzi a tavolino noi due insieme sotto gli occhi sbigottiti della gente, i nostri riposini pomeridiani sdraiati fianco a fianco, le notti passate a dormire abbracciati sotto le stelle, i nostri combattimenti medievali, i nostri percorsi di salto, il nostro lavoro completo in piano, il mio volteggiare al passo al trotto e al galoppo al di sopra del tuo dorso ed il mio rimanere in equilibro in piedi sulla tua groppa…
Ho portatto quel cavallo da zero a farlo divenire la mia stella. Me lo sono addestrata e domata da sola, senza l’aiuto di nessuno. Il mio nome magari non sarà mai nella lista FISE, non mi sentirete mai chiamare durante un europeo o un mondiale, o fare un giro d’onore… Ma la vittoria più grande l’ho conquistata con lui! Noi due insieme, mattone dopo mattone, giorno dopo giorno, stagione dopo stagione, nella nostra testa e nel nostro corpo… Molti di voi mi daranno della stupida, quella che si è sbarrata la strada da sola, che sarebbe potuta arrivare lontano, quella che deteneva già un titolo nazionale da piccola, quella che ha fatto la scelta più sciocca!…
Non ci sono scelte sciocche!
Ci sono solamente scelte appropriate per ciascuno di noi…
Ho sempre pensato che alla fine, ognuno di noi è architetto e creatore di se stesso e del proprio destino!… Bene, io ho fatto la mia di scelta! A testa alta! Senza dubbi o rimorsi…
Il rimorso più grande sarebbe stato non azzardare con quel cavallo. Non spingermi fino in fondo, oltre i confini del mondo…
Il rimpianto più amaro e pesante come una condanna a morte sarebbe stato mollare, cedere, rassegnarmi… ma non è da me!
Ti sceglierei ancora ed ancora e rifarei tutto da capo, di nuovo. Anzi, lo rifarei meglio! Perchè amore mio mi hai donato l’esperienza… Mi hai donato le ali per volare insieme a te… Mi hai donato la tua potenza e la tua grazia, la fiducia, l’amore ed il rispetto reciproci…
Tu per me sei il migliore! Tu sei il cavallo dei miei sogni… Il cavallo perfetto!…
Anche se, di perfetto non avevi niente… Bellissimo, ma cupo e arido…
Il tuo era solo un abito che ti è stato cucito addosso da maldestri ed ignoranti poveri esseri umani… Sei stato paura, dolore, tormento, adrenalina e soddisfazione!
Più mi sono avvicinata alla morte e l’ ho vissuta da vicino, più mi sono sentita viva!
Sì, ero in vita, solo perchè il mio corpo respirava e si muoveva, ma ero morta dentro, nel profondo, nell’ anima! Tu mi hai donato la vita spingendoci sino ai bordi della morte. L’ abbiamo incrociata, sfiorata, osservata e non ci siamo mai sentiti così vivi, reali, pervasi dalla pura adrenalina come in quei primi anni difficili insieme, giorno dopo giorno… Tanto oramai entrambi non avevamo più niente da perdere, quindi è valsa la pena aver affrontato tutte queste vicissitudini, perchè il premio è stato grande alla fine… La mia vittoria! Il mio traguardo! Ho ottenuto il mio amico, il mio compagno, il tuo amore secondo i miei metodi, secondo la mia testa… Alla fine conta solo questo. Ne deve solo valere la pena!
E così ti ho portato fino in fondo con me, fino all’ultimo…
Vederti ogni giorno, poterti stare accanto, concedermi l’onore di tale grazia…
E’ il tesoro più prezioso… Il dono di Dio in terra… Il vento del Paradiso! Un brivido
di vita! Il mio calice d’oro!
Ti Amo Amore mio! Sei stata la cosa migliore che abbia mai fatto nella mia vita.
Quando pensavamo di essere in un vicolo cieco, al punto di non ritorno, in un pozzo senza fondo… Il fondo di una bottiglia abbiamo toccato! Siamo precipitati negli abissi più remoti, ma insieme siamo tornati alla vita! E proprio questo ho capito vivendoti giorno dopo giorno… Quel cavallo mi ha spinto, ci ha spinto fino al baratro per annullarci, annientarci insieme ed insieme poter ricrearci… Spogliarci di quell’abito nero e rinnegare un passato non nostro… Non era giusto per noi tutto questo… E così, insieme siamo tornati alla vita, nati per la prima volta e questa è la nostra storia!
La gente adesso resta basita, stupita, sorpresa, meravigliata, sbalordita, intontita.
Spesso ci trovano a riposare all’ombra di qualche albero in un pomeriggio d’ estate;
io distesa a terra, tu al di sopra di me che mi fai la veglia e non ti muovi di un millimetro fino al mio risveglio e se qualche rumore non ti quadra, lanci un nirtrito di monito, appoggi la tua testa sulla mia spalla o mi sfiori con il tuo caldo respiro per farmi alzare… Oppure quando giochiamo a nascondino e tu mi vieni a cercare… Quando corriamo fianco a fianco come due amici su un percorso di jojjing…
Quando ci trovano a mangiare insieme dentro al box o meglio ancora al tavolino del gazebo sul prato, tu a capotavola con il tuo piattone ed io al tuo fianco con il mio pranzo a sacco… Oppure quando tu te ne vai libero tra i campi a mangiare l’erba ed io me ne sto comodamente sdraiata sulla tua groppa al contrario, senza misure di sicurezza, con la mia testa sul tuo sedere e le braccia penzoloni, tu mi porti a passeggio e pazientemente mi tieni con te… Quando ci regali le tue scene di gelosia… Con te, nessuno si deve avvicinare o mi deve toccare. Se qualcuno lo fa, come già accaduto molte volte, tu un morso schiocchi e al tuo fianco con la tua testa mi riporti, come per ribadire la proprietà… Quando a pelo, senza morso, senza redini, senza sella, al trotto e al galoppo in piena fiducia, all’unisono, nemmeno alla tua criniera mi reggo e ti conduco a voce… Quando libero, da terra dobbiamo fare il riscaldamento nel campo da lavoro ed io resto ferma al centro, senza longia, senza frusta, liberi, immagini un cerchio attorno a me e solamente a voce esegui le manovre richieste… Oppure, a piedi o in bici o in macchina o in scooter, ancora mancano svariati metri prima di imboccare il viale principale che mi porti in scuderia e arrivi al tuo box e tu già mi hai percepito; tutti si girano a fissarti, perchè tu inizi a correre e a nitrire come un pazzo e la gente in quell’attimo non capisce il motivo, ma adesso queste persone hanno imparato che quando tu fai così Deborah sta arrivando… Oppure quando devo andare via e tu sei in box, mi arrampico alla porta e ti dico: “Amore vado via, ci vediamo domani, dammi un bacio!”… Tu che stai mangiando, molli il fieno, ti affacci alla porta e metti la tua bocca contro la mia e così ti bacio! Poi rientri e torni a gustarti la cena, ma mentre mi allontano ed imbocco quel viale per tornare a casa, volgo sempre lo sguardo indietro; ti vedo dallo specchietto retrovisore che ti dirigi fino al punto del tuo paddock, in cui ancora riesci a vedermi e mi richiami con i tuoi nitriti… Quando tu sei in piedi ed io mi sdraio sotto di te con la mia testa tra le tue zampe come massima prova di fiducia, i visitatori che si aggirano per il maneggio terrorizzati… Basterebbe cosi poco per creare un disastro… Basterebbe un attimo!
Il minimo movimento di un muscolo per schiacciarmi ed uccidermi… Mentre sono lì, sotto di te, tu abbassi la tua testa, le mie braccia avvolgono le tue zampe, mi lascio cosi abbandonare, chiudo gli occhi, sento il tuo respiro caldo dentro al mio… Apro gli occhi!… Ci stiamo baciando!…
Ci sono anche quei momenti in cui giochiamo con la palla, ci rotoliamo a terra insieme, ce ne andiamo a giro per la campagna, ci rincorriamo da una parte all’altra della staccionata… Quei momenti in cui io sparisco per andare a prendere qualcosa in selleria, tu mi punti con lo sguardo, mi tieni d’occhio, vigile ed attento, fino al punto in cui puoi osservarmi; fermo aspetti il mio ritorno e se mi assento qualche minuto in più, ti trovo che nitrisci come un matto al galoppo e cominci a cercarmi ai quattro angoli del campo…
Questa è la nostra storia!… Ora sapete!… Come si dice: “l’ impossibilità è uno stato mentale”; “volere è potere”; “la calma è la virtù dei forti”; “la fortuna aiuta gli audaci!”…
Adesso potrete raccontare:
“C’ era una volta, una giovane intrepida e avventuriera ragazza, forgiata dalla sofferenza e dal dolore, in cui più niente sperava. Un giorno conobbe lui!
Bello, fiero, alto, moro, così cupo ed ombroso, così silenzioso… Ma in realtà lei fin da quell’istante sapeva, che loro erano due metà della stessa medaglia.
Una cosa sola, due anime ritrovate… Dovevano solo dimostarselo…
Inziarono una lenta amicizia, ma bastò poco… E’ stato sufficiente aggiungere un noi e la musica del tutto cambiò… Una nuova luce, nuova armonia… E come in tutte le fiabe, ognuno di noi ha diritto ad un lieto fine… Quei due si amavano!
Lei era sua e Lui era il suo principe… Avrebbero affrontato tutto insieme!
D’ altronde, loro si sono sempre appartenuti!… Non vi dirò che vissero felici e contenti, poichè è impossibile nell’ amara e forzata convivenza con l’ essere umano…
Ma posso dirvi che esiste ancora una storia, che narra del vero amore e che anime nobili e forti, ancora esistono!… Quei due ne erano la prova”…


Memorie di un’ amazzone

Una notte d’autunno,
una sciagura avvenne.
Improvviso ostacolo nefasto,
fulminea disgrazia,
inatteso evento…

Di notte,
un temporale ci ha sorpreso!
Frastuono assordante,
il silenzio ha ucciso.
Bagliore accecante,
il buio ha infranto.

Una volta,
così felici, così uniti…
Protetti e al sicuro insieme…
Rari momenti di beatitudine,
in cui solo tu ed io c’eravamo…
Le nostre vite reduci
da devastanti e amari
sofferti e dolorosi
difficili passati…
Ricordi tormentati!
Come soldati al ritorno da una guerra,
a stento sopravvissuti,
frastornati…
Un tempo breve di nobile amore
e di intatta purezza…

Noi due insieme,
come fidanzati
sotto una campana di vetro,
fluttuanti nell’aria
come una fortezza eretta nel blu del cielo:
la nostra dimora di salvezza,
la nostra dimensione di gioia e di leggerezza…
Niente là sotto o là sopra ci colpisce
o ci offende, ci attacca, ci annienta,
o ci stupisce!
Noi due insieme,
una macchina da guerra…
Noi due insieme,
il vero binomio!
Un legame reale ed indissolubile
come una leggenda da molti narrata,
da pochi realmente vissuta e creata,
da molti non compresa, non ascoltata…

Una storia
che dal dolore si è fondata,
dal sangue generata,
dalle lacrime forgiata,
dalla pazienza e dalla perseveranza raggiunta,
dal coraggio conquistata e…
dall’ amore realizzata!
Vergini momenti…
Immacolate ed immortali anime,
troppo a lungo separate…
Dopo estenuanti battaglie,
alla fine incontrate…
Dapprima riconosciute,
poi prese…
e così amate!

La natura ci ha sorpreso!
Di nuovo,
con le spalle al muro,
ancora,
sopraffatti!
Un agguato è stato tramato,
nell’ oscurità pianificato…
Ancora una volta vittime…
Torniamo alle armi,
ci prepariamo alla guerra,
scendiamo ancora nell’ arena!
Come Capitani,
fianco a fianco,
parte una dell’ altro,
ancora combattiamo,
ma mai ci separiamo!
Fino alla fine ci spingiamo
ed in fondo arriviamo!
Nel dolore, ancora trionfiamo!
Dalle nostre ferite
ci fortifichiamo…
Dalle nostre ceneri risorgiamo…
Dai nostri brandelli ci rigeneriamo…
Dai nostri cocci ci ricomponiamo…
Come pezzi di vetro
frantumati…
Su un pavimento di cristallo
riversati…

Oh crudele impetuosa e distruttrice natura!
Questa volta più forte,
alleata con la negligenza
ed irresponsabilità umana…
In tutta la tua potenza ti sei scatenata!

Un baleno giù dal cielo!
Scintille di fuoco ti circondano Amore mio…
Un nitrito straziante
sormonta
perfino il fragore del temporale…
Sono grida di dolore!

Nel tuo sguardo adesso affondo.
Dal terrore pietrificata.
Immobile.
Brividi nell’ anima…

Ho incontrato i tuoi occhi!…
Ho visto il dolore,
ho visto il terrore…
Ho visto Lei!
Spietata,
veloce e fugace,
mietitrice immortale…
Un meschino colpo basso
per colpirmi, ancora,
per ferirmi!
Ancora,
mi ha trovato
e nel buio incatenato!
La mano del destino ha scelto te!
In verità, è come colpire me!
Ha trafitto il mio cuore!
Pugnalato, squarciato, dilaniato,
lacerato, smembrato…
Il mio nucleo vitale
Tu!
Essenza mia! Fonte di vita!

Quella sera,
dentro al tuo box mi sono rovesciata,
con orrore catapultata,
al tuo sudore abbracciata
e nel tuo sguardo abbandonata…
I nostri occhi colmi di lacrime.
Alla tua splendida nera ed indomita selvaggia chioma,
ondulata come le curve della pella del mare,
mi sono abbracciata!
E ti ho tenuto stretto a me,
con impeto, rabbia, paura,
coraggio e con tutta la mia forza!…
Tutti e due o nessuno dei due,
ricordi Amore ?

Così tanto desiderato
sognato…
Nella mia devastata vita,
dopo tutto già ciò che è stato…
Tu!
Mio trionfo e mio orgoglio,
mio successo,
mio Amore e mio fratello…
Beffarda ironia del destino!
Anche con te,
si è accanita!
Povera cratura nobile ed innocente!
Si è infranta su di noi,
con violenza,
potente ed improvvisa
che picchia e schiaffeggia
come un’onda impetuosa
nella tempesta…
Sei l’unica cosa che sa di buono nella mia vita…
Oh inebriante odore di vita!
Oh setosa, morbida e ammaliante essenza di vita!
Un richiamo naturale,
seducente e affascinante,
ipnotizzante…

Questa sono sempre stata:
un’ amazzone!
Voi avete scelto me…
Sono nata per questo,
per voi!
Scorrete nel mio sangue,
carne della stessa carne.
Entrambi liberi e selvaggi,
belli e fieri nella nostra indipendenza,
senza superbia,
senza arroganza,
senza vanità…
Forti e tenaci,
ma anche così fragili…
Sensibili e dolci,
ma spesso così ombrosi,
cupi…
Per difesa minacciosi!
Difficili, impegnativi
eppure così semplici…
Non compresi,
non uditi…
Abbiamo conosciuto e vissuto
sulla nostra delicata pelle,
con la nostra ingenuità ed innocenza:
la cattiveria
l’affarismo
la corruzione
il materialismo
l’ opportunismo
l’ individualismo
la falsità
la negligenza
l ‘incoscienza e
l’irresponsabilità umana!
Per questo ci siamo incontrati…
Noi sappiamo!
Noi conosciamo tutto questo!
La nostra dilaniata ed insanguinata carne
ne porta i segni!
Cicatrici eterne…
Nel corpo e nella mente!
Ma noi siamo stoici al dolore…
Siamo Guerrieri
sopravvissuti!
Un Binomio…

Ti osservo tra le mie braccia
sudato, affaticato, nervoso, spaventato
stanco ed agitato…
In questo intenso abbraccio
un fantasma
è comparso dal passato…
Mi narra una storia
di un’amicizia ostacolata
che in vero Amore si è tramutata!

Aria di libertà
il vento di campagna
il profumo dei fiori
l’ odore dell’ erba bagnata in una sera d’estate
l’ aroma di camomilla nel fieno…
Non posso immaginare una vita senza Te,
senza sentire il tuo calore,
senza udire la potenza dei tuoi zoccoli in corsa,
senza sentire il profumo della tua pelle
quando mi strofino a te…
Non posso immaginare una vita,
senza udire quel nitrito di gioia alla mia vista,
senza ascoltare il tuo cuore che batte forte
in quel torace largo, muscoloso e potente.
Come un’immensa parete rocciosa che si erge
immobile, infrangibile, imponente…
Non posso immaginare una vita
senza perdermi nel tuo sguardo,
dove lì incontro il mio,
riflesso nello specchio dei tuoi occhi…
Senza quelle emozioni
che solo un’ amazzone è in grado di capire.
Un legame intimo,
due metà che si uniscono…
Lì c’ è l’ incanto…
La magia,
la chiave di tutto…

Un prezioso evanescente istante,
tutto ciò nella mia mente è affiorato
ma… ahimè!
La realtà, adesso, difronte ai miei occhi ho ritrovato…
La mia mano stringe il tuo zoccolo,
le mie labbra incollate alla tua bocca,
il mio respiro… dentro al tuo respiro…
La mia testa davanti alla tua…
Non ti lascio piccolo mio!
Senza di te non ha alcun senso!
Mio respiro di brio…
Tu sei il mio Amore!
Quello vero,
quello intenso!
Nobile, raro, platonico, puro, idealista…
Da tanti in leggenda narrato,
rincorso
e da molti ricercato…
Hai anima umana!
Anima buona!
Nel sortilegio più malvagio intrappolato,
anima da uomo nel corpo della creatura più elegante e potente
imprigionato!
Come una maledizione,
dannato e condannato!…
Sapevamo che ci saremmo incontrati!
Le anime vere si trovano sempre…
Iniziai la scuola d’equitazione nell’anno in cui tu nascevi,
nelle verdi vallate color smeraldo
delle campagne irlandesi…

Ci troviamo sempre qui,
l’ una difronte l’ altro…
Non ti abbandono!
Non ti lascio!
Ho preso questo impegno
e fino in fondo ti porto!
Penso sempre al nostro legame,
secondo per secondo…
Le mie braccia ti avvolgono tutto!
Lì! Insieme, distesi a terra,
adesso ti guardo!
Con la mia mano ti accarezzo la fronte,
dolcemente scivola tra le tue guance,
la tua testa ed il tuo collo così vigoroso…

I tuoi occhi adesso socchiudi,
il tuo battito non più avverto,
il tuo respiro è divenuto lento…
Aspettami mio Signore!
Poche parole sono riuscita a sussurrarti,
intonandoti qualche strofa della nostra canzone,
che gli albori ha segnato…
“E’ una storia sai, vera più che mai,
sono amici e poi, uno dice un noi, tutto cambia già.
Una realtà che spaventa un pò
una poesia piena di perchè e di verità”
da: (La bella & la Bestia)…

Chissà se mai tornerò a cavalcare,
un giorno…
Chissà mai quando…
Chissà se…
Chissà!
Chissà se mai sentirò ancora l’adrenalina
ed il vento in faccia,
quel brivido nell’anima…
Se ancora infilerò il piede in quella staffa,
l’attimo prima di salire in sella,
l’attimo prima di recarsi in paradiso…
La partenza in un mondo tutto nostro,
liberi e forti,
uguali!
Dove il tempo si ferma
ed il mondo scompare…
Dove la realtà con tutti i suoi turbamenti si dissolve
come una nuvola di vapore.
E’ un secondo e ti accorgi di poter volare…
Ti trovi lassù,
a due metri d’altezza o poco più…
Afferri quelle redini,
le lasci scorrere come acqua tra le tue dita,
le lasci andare,
pronte a scatenare
e a liberare,
una creatura di settecento chili.
Adesso senti la terra tremare,
sotto quella musica celestiale
composta dalla melodia dei suoi zoccoli
in corsa…
Ti accorgi di poter volare!
Tutto è in equilibrio lassù…

Sono solo anni che passano,
si susseguono l’uno dopo l’atro…
Strani giochi del destino!
Che strana ironia e sorte fatale!
Tutto si rovescia,
tutto cambia,
tutto può sorgere o tramontare…
Sono solo attimi…
Un sogno ti viene donato
ed un altro ti viene strappato…
Questa è la vita!
In tutto il suo splendore ed orrore…

Chissà se ce la faremo…
Chissà se sarà come prima…
Iniziamo ad essere stanchi di un mondo che non ci rispecchia,
che non ci appartiene…

Vendetta! Sono divenuta adesso…
I miei occhi rossi, caldi,
ardenti come un braciere,
come lingue di fuoco ardono…
Io sono rancore.
Io sono giustizia.
Io sono incubo.
Io sono tormento.
Io… sono…
Morte!


La campana della nostra vita

Il sogno di tutti noi cavalieri.
Un’ uscita domenicale,
una giornata fuori dall’ usuale.
Un nuovo giorno sorge,
una nuova opportunità si coglie.
Odore di adrenalina,
sapore di colorate emozioni…
Vita nostra…
La vita di un rider!

Un attimo prima sei in campo
concentrato sul tuo riscaldamento,
apparentemente tranquillo e carico
e all’ interno disorientato,
irrequieto, impaziente, nervoso,
entusiasta ma agitato…
Circondato da decine e decine di cavallerizzi,
proprio come te!
Ti trovi lassù,
in sella al tuo amico destriero,
una coppia affiatata
come due partner di danza…
Attendi con ansia quella chiamata…
Nel frattempo sfili con orgoglio
in mezzo ad una folla di vanitosi ed invidiosi…
Soffocata e stuccata,
ecco la tua chiamata!
Questo è il tuo momento!
Ricorda: “testa alta e talloni bassi”
Comunque vada,
senza paura!
E’ solo una domenica diversa dal solito,
puro divertimento
nel rispetto del tuo compagno…
Lasciati andare,
affidati a lui…
Se necessario canta,
tanto in quel caos nessuno ti sente…
Chiudi gli occhi,
libera la mente…
Sprigiona la tua furia buia,
dimostra la tua grinta,
ma divertiti!
Sorridi!
Sempre con amore e con gentilezza
con rispetto e con dolcezza…
Alla fine conta questo!
Vivi il tuo momento!
Vivi fino in fondo!
E’ una prova per te stesso…
E’ una prova per voi due
per dimostrare l’empatia,
in un giorno diverso dalla solità tranquilla monotonia…

Un sol leone
rovente
in un pomeriggio di calura estiva
di una domenica di agosto…
Ti avvicini all’entrata del campo gara,
si appresta il tuo momento…
150 cavalieri girano nei dintorni,
4 giudici attenti
osservano e sentenziano,
ci attendono!
14 ostacoli pieni di colore
in 350 metri di circuito in sabbia,
tendoni del bar che svolazzano in terrazza…
I curiosi e i maligni ci assistono,
i bambini invece corrono e gioiscono…
File di camion
che cavalli scendono
ed altri caricano…

Adesso quella campana trilla!
Penetrante squillo di vita
che nel corpo vibra,
elettricità scorre nelle vene,
il cuore batte in gola,
mani sudate…
A quel suono
5 secondi di tempo per partire al galoppo,
una sola chance di riuscita…
Ci siamo solo tu ed io!

La questione non è vincere o perdere!
La mia soddisfazione
non possiede forma di coppa o di medaglia…
La mia vittoria porta un nome!
La mia coppa strabocca di amore!
Il mio trofeo pesa 700 chili,
il mio podio non è fatto di quei 3 gradini…
Ma ha la forma del dorso del mio cavallo!
Io, la mia medaglia d’oro la vivo
e tutti i giorni la cavalco…
Nero come la notte,
vigoroso ed irruento nel suo essere stallone…

E’ solo un’ opportunità!
Per mettersi alla prova,
divertirsi,
testare la fiducia,
l’empatia,
il binomio…
Comunque vada,
è un esperienza che arricchisce…

Vai cavaliere!
Vai amazzone!
Vivi, corri, salta ma emozionati!
Cadi e rialzati!
Gioisci ed arrabbiati…
Buttati, divertiti, sorridi e rilassati
sempre!
Ti è stato dato il dono più grande,
il talento più prezioso:
saper comunicare e creare un rapporto così intimo
come pezzi di puzzle che si uniscono
con quelle splendide creature
alla portata di pochi…
E ricorda che,
a prescindere dal risultato su quel tabellone
tu sei lì!
Accarezzi quel morbido manto,
sotto di te centinaia di muscoli si muovono,
cavalchi le tue ali…
Sei al fianco del tuo amico destriero!
Questo è il giusto modo di comprendere!

E quella campana
per chi l’ha vissuta davvero,
anche se, solo per poco tempo,
rimarrà per sempre:
la campana della nostra vita!
La melodia più emozionate
inebriante,
vortice di emozioni,
profumo di passioni,
soffio di adrenalina e di vita…
Eterna
impressa nella nostra memoria,
la campana della nostra vita!