Mi manchi

Intorno è monotono

Solo nel sonno mi compari tu,

Pareti vuoti che riflettono

Chi avrebbe mai pensato

che tutto questo un tempo fu.

 

Mi manchi tu, mia cara mamma

Mi mancano i tuoi occhi arcani

Mi manca la tua anima,

Vorrei che fossi qui, domani.

 

La tua assenza fa effetto

Vedo il tuo vestito, steso su quel letto

Trattenermi io non posso,

Lo indosso…

 

Non riesco a mangiare, anche se ho tanta fame

Ti vedo ovunque arrivare

Sappi che mi manchi, mamma…


 

Intervista con il destino

Mi hai chiesto: “cos’è la vita?!”,

ti ho risposto – la speranza.

Solo essa ti fa vivere

Con il pensiero

Che stai amando.

 

Mi hai chiesto: “cos’è più caro al mondo?”

Ti ho sussurrato – di poter dire MADRE.

Solo lei ti fa veramente capire

Dove nella vita devi proseguire.

 

Mi hai intervistato abbastanza, destino,

proteggimi, sostienimi, rimani con me,

con me,

con me…

Con me.


 

Il violino dalla mansarda

Piange un violino,

le pareti ascoltano.

Gli specchi tremano

Nella notte silente.

 

 

Piange amaro, infernale a volte,

brucia tutto…melodia a fuoco.

 

 

Apro la finestra,

balla il vento

urlano i pioppi

scuote la terra.

 

 

Salgo in mansarda,

m’aspetta il violino,

Bacoviano* mi è il cuore

Ogni sera.


 

 

 

*G. Bacovia – il più importante poeta simbolista rumeno. “ è il poeta degli autunni desolati, degli inverni che portano il sentimento del fine di mondo…”