LUNA AMICA

Luna, regina della notte, non brucia il tuo raggio,
nondimeno accendi di mille sfumature il terreo paesaggio.
Bello e sinistro appare il nuovo panorama
che non rileva il rosso del papavero dal verde dell’olivo.
Un popolo discreto e silenzioso si agita tutt’intorno,
senza timore; sa che l’antico predatore è inerme.
L’occhio spande lo sguardo,
non distingue le grandi differenze.
In tanta ammantata fissità le povere cose
riflettono chiare il tuo regale splendore.
Luna, amica mia, mostrami
con uno scintillio la stella
nei cui dorati giardini calma s’allieta
la persa dolcezza di vegliare i figli suoi…
Come il marinaio scruta le stelle
a cercare la via così io, nel rimirarla,
possa trarre vigore per il mio peregrinare.


LA TUA LUCE

Qui il silenzio del grande vuoto
è interrotto solo dal crescere
palpitante dei nostri figli.
Vola oltre il muro del tempo!
Se mi giro, tra i fumi, vedo ancora
i bagliori dei nostri giorni più accesi,
colmi di querule voci,
di calde risate…
dolci richiami…
davanti a me il buio,
l’immenso
insondabile nulla.
Un pò alla volta,
riesco con la luce del tuo ricordo,
ad illuminarne
un piccolo tratto…oggi


ALBA

Luminose stelle sorreggono la volta scura.
Riecheggiano, nella valle,
alternati i richiami di cani lontani.
Intanto, oltre le cime degli alberi,
lentamente sale un soffuso chiarore
appena velato di rosa,
dappresso il calmo trillare dei grilli,
mentre in lontananza
tuona il rombo sordo della città.