Eco

Da una tenda tessuta da timidi e tiepidi raggi di sole,

una mano ladra uscì.

Lesta e decisa ti afferrò …

un battito di ciglia ..

e da quel momento non ti vidi più.

Sul gelido asfalto

solo petali di rosa color dell’avorio

sparpagliati tra granelli lucenti

e lontano la mia voce chiamava il tuo nome.

Tredici anni e nell’aria ancora l’eco.

Mamma …

Riesci sentirlo?


Pensieri confusi

Pensieri confusi e disordinati che solo l’anima può far brillare.

Chissà se un giorno staremo vicini,

e che importa se le nostre sembianze non saranno più giovani..

non esisterebbero più momenti rubati per ritrovarci per vivere,

sarà un sogno lungo, interminabile …

Non sentiremo più la lontananza e non diremo più “mi manchi”

e da quel momento il tempo, non più dolente,

comincerà a scorrere lento

per compensare tutto quello perduto.

Ricorderemo i nostri incontri clandestini,

i giorni che nulla presagivano ciò che sarebbe nato …

e se è una colpa averti amato,

pagherò il torto con la mia anima o con la mia stessa vita..

Chissà se anche tu provi ciò che provo io per te ….

e se riusciremo a viverci fino in fondo

o se continueremo a bagnarci la carne con i pensieri.

Io ti aspetterò,

ti aspetterò fino all’ultimo dei miei respiri,

per non biasimarmi un giorno,

di non averti aspettato abbastanza.


 

Destino

Qualunque sia il mio destino

quando il mio corpo non sarà più palpabile

quando gli occhi non vedranno più la luce terrena

il mio cuore,

ormai nuvola

continuerà scandire il tuo nome.

L’anima vagherà

ormai senza meta,

fra le nebbie dell’eterno infinito

e strette all petto,

tra le braccia

le tue iniziali.