AFRICA

Quando la notte complice si reclina,
al regale incedere dell’alba mattutina,
una palla accende raggi infuocati nel cielo,
mentre la candida brina stende il suo velo.

Poi si fanno più caldi i raggi del sole,
si svegliano gli animali dalla grossa mole.
Un altro giorno di agguati e lotte si profila,
chi sopravviverà quando si sfoltiranno le fila ?.

Tutta la savana è in continuo fermento,
drizza le orecchie l’antilope e annusa il vento.
Un leone sbadiglia,un ruggito scuote la foresta,
per quale creatura la giornata sarà funesta?.

Con la calura imperante impazza la battaglia,
tra chi fugge e chi aspetta nella boscaglia,
il campo rigurgita di sangue e lotte cruenti,
soccombe il più debole,vincono i potenti.

Sotto un albero,ansima assetato un leopardo,
cacciatori e prede,insieme per un breve letargo,
dopo,riprenderà la battaglia e sarà decisiva
finchè verrà la sera,che l’ombra renderà difensiva.

E? sera,la grande palla rossa infiamma l’orizzonte,
un altro giorno di vita e di morte,torna alla fonte.
Domani predatori e vittime,sfideranno la sorte
e chissà se la preda sfuggirà ancora alla morte.


IL COLOSSEO

Del mondo sei la quinta meraviglia,
il viandante alla tua vista,non batte ciglia.
Maestoso,cupo e dalla forma imponente
a bocca spalancata lasci la gente.

Anche il sole ti fa una sfacciata corte,
dentro gli angoli scuri e sulle porte.
Determinato però ancora lo respingi,
e la tua anima al buio per sempre costringi.

Di nuovo vedi dolore,torture e sangue
mentre il popolo ride e l’infedele piange.
Testimone oculare di cruenti avventure,,
i ricordi ancora infissi nelle antiche mura.

Urla impietose,sangue e petti squarciati,
ancora sangue,impari lotte e arti mozzati.
Poi all’inutile sacrificio hai detto basta,
le porte hai spalancato alla tua conquista.

Ora frotte di scolari corrono sopra i muri,
dove una volta pugnavano i morituri.
E’ tutta una festa attorno al muraglione,
e anche tu godi all’ombra del Cupolone.


STRANIERI

Occhi tristi,lucidi e neri,
sgomenti scrutano il mare.
In mente si affollano i pensieri
Che cosa il destino può riservare.

Sui visi smunti,miseria e pallore,
nessuno più voglia ha di parlare,
solo lo sbuffare del vecchio motore,
accompagna la nenia del mare.

Il silenzio di colpo si interrompe,
urla frenetiche e gemiti si alternano,
è lontano il crepitio delle bombe
mentre la barca si arresta piano.

Poi mani che al buio si tendono,
ora possenti luci fendono il mare,
esultano, nella speranza credono,
ed esausti si lasciano accompagnare.