LE DONNE DEL SUD

Le Donne del sud
hanno lo sguardo
che riconosco, ogni volta,
un chiarore melanconico
le caratterizza e vedo il mare.
Mi colpisce lo sguardo
mi colpisce all’impviso,
per strada, un lampo,
un vento e come messaggero
mi trapassa l’anima
e pare esplodere nell’attimo,
il senso della vita;
arti, pensieri, sentimenti e lieta
sensazione di felicità, mi folgora,
fino a sentire l’estasi,
una sensazione di fragilità
mi aggredisce, come l’amore.
Penso ad una stella in alto,
incessantemente illuminata.
Dentro l’oro delle pupille,
leggo tutti i sogni,
mai concreti, sempre pulsanti
quel battito che li disegna
e al tramonto, il sole complice
inventa la luce magica
dietro gli alberi,
il sogno del fotografo,
l’amore mai catturato
del poeta arreso, a fronte,
la semplice bellezza.


L’EMIGRATO

Non odo insulti
dietro di me,
io non esisto.
Non sento colpi
dietro di me,
case crollate.
Non ho fame,
dietro di me,
larve.
Non ho sete,
dietro di me,
il deserto.
Non ho lacrime,
dietro di me,
fame e morte.
Ho solo amore,
dietro di me,
solo odio.


MIO PADRE

Lessi negli occhi di mio padre
la nostalgia della terra del sole.
Coperto di silice, lui tornava a casa,
e io rimanevo nascosta, in cima alle scale,
a guardare l’uscio bianco e gelato,
cadevo in un battito impazzito
del mio cuore, felice e tremante
come le sue movenze stanche,
di un uomo svuotato, colmo di nuvole.
Nella stanza la stufa cantava rigogliosa,
e la cantina era piena di carbone.
Dopo anni, ma troppo presto,
lessi nello sguardo di mio padre
la vita che lo lasciava .