FORSE UN GIORNO *

Forse un giorno qualcuno ti ha detto:
“non scordare gli orrori
che hai visto,
non lasciarmi morire a
mani tese…”
Forse un giorno qualcuno ti ha detto:
“non lasciarmi a guardare quel muro,
la sua ombra ha oscurato i miei
sogni…”
Forse un giorno qualcuno ti ha detto:
“uomo dell’Est, che conosci le umane follie,
liberaci dal giogo,
insegnaci a squarciare le tenebre,
a vincere la crudeltà, la miseria, l’eterna paura;
rendici giustizia,
fa di tante voci una sola…”
E il tuo cuore approdò in ogni triste porto
per amare ciò che l’uomo odiava.
E la tua voce abbattè mille muri,
i tuoi occhi bussarono al regno di mille uomini,
le tue mani alla porta di mille tiranni,
per rendere Santo l’Uomo venuto dall’Est.

La lirica è dedicata a Papa Giovanni Paolo II


RAP DELLA SOLITUDINE

Vivi adesso, uomo solo,
forse è un treno preso al volo
questo spazio insofferente:
chi si uccide poi si pente.

Sarà un trucco del destino questa vita da
bambino: vivi solo i tuoi vent’anni cerchi
uscite senza danni…

Forse è un salto nella vita questa storia un
po’ sbiadita che ti lascia indifferente: chi
non vede, chi non sente…

Sembra un tuffo nel passato questo gioco
complicato: prendi tutto come un ladro,
lasci tutto a un mondo tetro, forse invidi
anche il tuo cane che ha più sogni e meno
grane.

E non ne vale la pena
se non c’è vita serena e il cielo altrove
è più blu..

Cerchi un mondo senza spine come un
giorno senza fine che ti porti dei regali:
vuoi volare senza ali….

Puoi pensare senza freni ma ti stanchi e
poi non remi. Puoi nuotare in questo mare
ma è un percorso senza meta:

il traguardo è l’orizzonte, più lo
insegui più è distante.

E non ne vale la pena se non c’è
vita serena e il cielo altrove
è più blu…

E ti accorgi spaventato che il tuo
sole è tramontato su ogni cosa e tu
sei senza, piangi, ridi, però
pensa…

Se tu avessi spalancato le tue
braccia all’infinito, tu che hai
corso a perdifiato su ogni strada
della vita, vita che ti ha detto
sempre: tu sei tutto, il resto è
niente..


EUTANASIA

Perdonami, e amami comunque. Non
chiederti perché non l’ho detto né perché l’ho
fatto: comprendi e taci. Ho sempre saputo che
l’avrei fatto, quando il vento sarebbe stato
troppo forte, quando il dolore sarebbe stato
troppo grande.

Scusami se domani non ci sarò, se
solo e triste affronterai la notte, ma
non piangere, e non aver paura.

Cercami, sarò ovunque mi cercherai
sempre con te.
Parlami, ascolterò i silenzi del mio mondo
e pregherò per te.
Credimi, non finirà,
sarò io l’aria il sole e l’ombra dei tuoi giorni;
poi spiegherò le ali,
ti aspetterò sulle soglie della vita,
ti prenderò per mano e saremo ancora insieme,
nell’eternità…