Il Principe dei sogni

Era una notte stellata di primavera e la Luna Nuova era giovane giovane e vagava sopra il mare,
quella notte aveva una luce speciale.
Si annoiava un po’, non conosceva ancora nessuno.
Ad un certo punto vide una figura maschile, era un giovane dal bell’aspetto, vestito di azzurro e
giallo, con un retino in mano tutto d’oro, rivolto verso il cielo stellato.
Allora incuriosita, la Luna Nuova si avvicinò.
– Chi sei ? Le chiese.
Sono un Principe – rispose il giovane dal bell’aspetto.
– E che fai tutto solo su quello scoglio con quel retino d’oro in mano?
– Raccolgo i sogni della gente!
– I sogni della gente? A cosa ti servono?
– I sogni sono magici, danno vita e speranza alle persone, ed io, che sono il Principe dei Sogni ho
questo compito, li devo raccogliere ogni notte, altrimenti le persone della Terra non crederanno
più nei loro sogni, nella loro forza e la speranza morirà in tutto il Mondo di quaggiù.
– E dove vanno tutti questi sogni?
– Quando ho terminato il mio compito, ritorno nel mio Regno, li conservo tutti in grande cassetto
d’oro, poi, ogni giorno, mio padre il Re, va a prenderne uno, realizzando così il sogno di
qualcuno.
– E tu perchè fai tutto questo?
– Perchè altrimenti le persone smetterebbero di sognare e così anche il mio Mondo svanirebbe, il
Mondo della Fantasia.
– Il Mondo della Fantasia!! Che bello ci posso venire anch’io?
– Certo, ogni volta che vuoi, basta chiudere gli occhi e volare ,volare, volare…..lì tutti hanno le ali.
E fu così che il Principe accompagnò la sua nuova amica a visitare il suo bel Regno, la Luna
Nuova non voleva più andarsene, lì non si annoiava per niente, c’erano tanti bambini che
giocavano allegri e contenti.
Era un mondo meraviglioso pieno di colori e musica, ma ahimè anche per la Luna Nuova era
arrivato il momento di lasciare quel posto stupendo, doveva prendersi le sue responsabilità e
diventare grande, una Luna Piena, fu così che salutò il suo amico Principe.
– Perdonami caro amico, ma devo lasciarti! – Le disse piangendo.
– Non essere triste – Le rispose il Principe – Puoi tornare quando vuoi a trovarmi!
– Non lo so se potrò, devo diventare una Luna Piena.
– Non importa sai quanto sarai grande, il mio Regno non ha età, la porta è aperta a tutti, ti ho già
detto come fare, basta incominciare a volare, volare, volare con la fantasia e mi ritroverai qui’ ad
aspettarti, cara amica mia.
La Luna Nuova si allontanò pian pianino con la speranza di ritornare presto in quel bellissimo
Regno e non vedeva l’ora di avere anche Lei un sogno, per farlo conservare in quel grande
cassetto d’oro.
Fino a quando si continuerà a sognare, esisterà il Regno della Fantasia, l’uno non può fare a meno
dell’altro, e allora cosa aspettiamo incominciamo anche noi a volare, volare, volare……..!!!!!!

Scritto da
Emanuela Orzati


IL NOSTRO MURETTO DELLE GHIAIE

Eravamo appena uscite da scuola, una bella giornata calda di giugno. Il nostro ultimo
giorno di Scuola Media!! Che bello! Ma quanta fatica e paura per superare questo esame!!
Finalmente era finito tutto ed io e Sara ce l’avevamo fatta assieme a tutti gli altri. Sara, la
mia migliore amica, con lei ho frequentato le scuole Elementari e Medie, è stato un punto
di riferimento per me, perchè all’inizio, come tutte e cose nuove, le Scuole Medie mi
facevano paura, compagni nuovi, professori nuovi, ambiente nuovo, insomma tutto mi
sembrava estraneo e diverso da come eravamo abituati precedentemente circondati
dall’amore e dall’ovatta delle elementari.
Oggi però tutto mi sembrava lontano, adesso eravamo “grandi”, ora dovevamo davvero
decidere del nostro futuro, la Scuola Superiore da frequentare, ma soprattutto era la
nostra prima estate da Grandi!!! Quante cose avevo in mente di fare, potevo finalmente
chiedere quel benedetto motorino ai miei!!
Gli occhi grandi e scuri da Sara mi fissavano in silenzio, poi mi abbracciò forte.
– Dai Vale, la tensione è finita godiamoci l’estate!!! –
Ancora gridi e pianti di gioia si sentivano nell’aria via via che ci allontanavamo dalla
scuola, poi dopo pochi metri ci salutammo, dandoci appuntamento alla solita ora al solito
posto.
Feci presto a tornare a casa, sapevo che non c’era nessuno, per motivi lavorativi, così
appena rientrata feci un giro di telefonate: ai miei genitori, nonni e zii per dare loro la bella
notizia.
Non avevo fame, così andai subito in camera mia a riposarmi un pò, quando lo sguardo mi
andò su una vecchia scatola di cartone che tenevo sopra ad una mensola.
La presi, la aprii, non mi ricordavo più!! Che bello !!! C’erano biglietti di auguri, lettere,
bigliettini dati durante le lezioni, fotografie, insomma, tutti ricordi di questi tre anni di
medie.
Mi prese un pò di malinconia, pensare forse che perderò alcuni compagni, che
prenderemo strade diverse e che forse qualcuno di noi andrà ad abitare lontano.
Mi resi conto che non poteva rimanere tutto come era ora, le cose, gli amici, l’ambiente
che ci circonda, immancabilmente prima o poi cambia, come cambiamo noi del resto.
Il tempo volò e stavo facendo tardi all’appuntamento con Sara, uscii di corsa.
Eccola lì, sul nostro muretto delle Ghiaie, con la sua musica all’orecchio persa a guardare
la spiaggia.
Che profumo d’estate che c’era quel pomeriggio, si sentiva nell’aria profumo di creme
abbronzanti, oli profumati e si sentivano grida di bambini che giocano sulla spiaggia.
Le racconto subito della scatola di ricordi che avevo trovato, anche da parte sua
traspariva un pò di malinconia.
-Sicuramente non sarà più come adesso- Mi sussurra un pò triste in volto.
Nel frattempo arrivò il resto del gruppo, iniziammo a ridere e a scherzare e a fare battutine
sull’esame appena superato.
– Hai visto la Prof di mate com’era vestita oggi !!- Commenta Giuliano
– E hai visto la Rudelli come piangeva poverina!
– Si, davvero poverina!- Commentano Ale e Silvia
Insomma, eravamo tutti lì, io, Ale, Silvia e Sara, belli, giovani e felici.
Un giorno bello da ricordare, avevamo appena passato l’esame, eravamo al sole, sul
nostro bel muretto delle Ghiaie.
– Allora, tu cosa hai deciso, vai a Ragioneria? – Domanda Ale a Giuliano.
– Si, voi poi, avete optato per andare tutti insieme allo Scientifico?
– Si, – Rispondiamo tutti in coro.
– Vedi!- Sara si volta verso di me.
– Abbiamo già iniziato a separarci! Prima con la Pallavolo, ora con la scuola!
– E’ vero, ma non dobbiamo pensarci troppo, ci vedremo comunque tutti i pomeriggi qui!-
Commenta Ale.
– Fino a che qualcuno preferirà stare con la fidanzata o avrà impegni diversi dagli altri.
Risponde Sara.
– E’ vero. – Rispondo io. – Ma questa è la vita, ormai come ci definiscono gli adulti, siamo
grandi, stiamo crescendo, ci saranno interessi diversi che ci separeranno, ci saranno
fidanzate o esami universitari da preparare, ma rimarranno sempre i nostri bei momenti
passati insieme da ricordare, quelli non ce li toglie nessuno. Guardateci, siamo sul nostro
muretto, qui, alle Ghiaie, osservate quanti bambini ci sono, anche noi c’eravamo. Qui è
dove abbiamo fatto i nostri primi passi, dove abbiamo dato i nostri primi calci ad un
pallone, dove abbiamo imparato ad andare in bicicletta, dove venivamo al mare. Questo
è il nostro muretto, venivamo qui a piangere d’amore o per una litigata con i nostri
genitori, venivamo qui per scappare da scuola. Ci ha visto ridere e scherzare con tanta
allegria. Lui è e sarà sempre qui, ad aspettarci, ci aspetterà con i nostri figli, ci aspetterà
magari quando torniamo dall’Università, lui ci aspetterà, lui sarà sempre qui, con questo
tramonto, con questo mare, con questo profumo. Noi siamo e saremo sempre i ragazzi
del muretto delle Ghiaie.-……… ci abbracciamo tutti e continuammo a guardare il mare,
sognando il nostro futuro.

scritto da Emanuela Orzati


…cosa è stato non so….

Una luce affiora limpida, chiara.
Non so cosa sia, ho paura.
La luce si avvicina sempre più, a me, ai miei occhi increduli.
Guardo, non capisco.
Chiudo gli occhi, poi li riapro subito per capire meglio cosa succeda.
all’improvviso la luce si fa forma, riesco ad intravedere come una sagoma, una figura.
Il mio cuore batte forte, ma non ho paura adesso, anzi, sento come una specie di serenità,
di pace.
i miei pensieri iniziano a correre, sarà un extraterrestre, sarà un fantasma o forse un
angelo.
la figura adesso è proprio davanti a me, avvolta di luce sconvolgente, non terrena.
riesco a decifrare un viso, gli occhi, il naso, la bocca, le mani, quelle mani che si
avvicinano, sempre di più.
Mi accarezzano, sempre avvolte dalla luce, come se la luce stessa accompagnasse ogni
singolo movimento della figura.
Non capisco, cosa è, e cosa vuole da me.
Ora il viso si avvicina al mio, siamo vicinissimi, la luce è ancora forte, ma riesco a
percepire i lineamenti, vedo bene gli occhi, adesso, sono di un azzurro cielo, intensi, vivi,
carichi di un amore che non si può descrivere.
Forse sto sognando, dove sono, quali sono i miei ultimi ricordi, forse ho bevuto, forse mi
hanno drogato e questa è un’illusione, perchè non riesco a muovermi, sto forse morendo,
ho fatto un’ incidente, ah, si ora ricordo, ero nella mia stanza, tranquilla, stavo leggendo
qualcosa, si, ah, allora sto sognando, continuavo a pensare e nello sesso tempo mi stavo
godendo quel momento.
La figura continuava ad accarezzarmi il volto, la sua mano era calda e la luce della mano
sembrava un raggio di sole sulla mia guancia.
Speriamo che nessuno entri nella mia camera, voglio che questo momento duri più
allungo possibile, mi sento bene, mi sento speciale, mi sento protetta.
poi, all’improvviso, tutto scompare, la luce non c’è più, la sagoma nemmeno, non sento pìù
il calore sul mio viso, il cuore incomincia a battermi forte, come quando ti svegli nella notte,
dove sei, viene qui, perchè te ne sei andata’? voglio guardarti meglio, chi sei?
Nessuna risposta, tutto come se niente fosse accaduto, io, lì, distesa sul mio letto, con in
mano uno dei miei libri, penso.
Cosa è stato, che cosa era, ma …sto bene oppure ho la febbre, mi tocco la fronte, non ho
niente.
La sensazione è come quelle di aver vissuto un’esperienza strana, come quando
sopravvivi ad un incidente, o il tuo vicino è stato assalito e tu no, insomma una cosa del
genere, quelle sensazioni che non riesci a descrivere.
Cosa faccio adesso, ne parlo con qualcuno, forse è meglio pensarci sù, forse prima devo
capire io cosa è successo.
E’ inutile dormire stanotte, devo capire, cosa poteva essere, ho pensato talmente tanto
che non mi sono accorta di essermi addormentata.
dalla mattina seguente tutto era chiaro, limpido nei miei pensieri e nel mio cuore.
Avevo vissuto qualcosa di straordinario, che non tutti ne hanno il dono. il ricordo adesso
era più nitido, ora nella mente riuscivo a memorizzare tutto.
Il suo viso, la sua sagoma, quella luce, ora lo so che cosa fosse, ora ne ero certa, ora
avevo la certezza che qualcuno o qualcosa vegliasse su di me…su di noi, ma non a tutti
era concesso quello che è stato concesso a me.
Non so perchè fosse successo, non lo volevo nemmeno sapere, so solo che ne sono
felice, perchè da allora la mia vita è cambiata, io sono cambiata, non ho più paura, non ho
più dubbi, ho solo certezza e speranza nel domani.
Quella figura si è rivelata perchè ne avevo bisogno? Non lo so, non avevo chiesto questo,
mai.
Forse si è rivelata a me perchè gli è stato possibile farlo, forse aveva un messaggio che
non ho udito, forse voleva solo farmi capire che non sono sola, forse voleva solo rivelarsi.
Sarà, ma da quando è accaduto io mi sento meglio, sto meglio, quella luce bellissima è
entrata anche in me, nel mio cuore.
osservo di piu ciò che mi circonda…ascolto di piu, …..prego di piu…..amo di piu….
Qualunque cosa fosse è stato sublime, è stato magico,
come magica è la vita.

scritto da Emanuela Orzati