IN MONTAGNA
Sui monti innevati del Terminillo viveva una capra,
una mucca e un armadillo
a causa del freddo e del tempo poco sereno
Mangiavano poco e bevevano meno
ma il loro sorriso era calmo e sereno.
Un giorno di grande maltempo
Li vide una volpe che camminava a stento
E che disse: compagni volete mangiare?
In cambio mi dovrete allettare
E una risata mi dovete far fare
rispose la capra “ma certo,
se ci farai fare un pranzo all’aperto”
“Se andate dritti per quel sentiero
Di certo ne troverete uno vero”
In cambio con storielle e barzellette
Fecero ridere la volpe a zampe strette
Ma percorso il sentiero come dovuto
Trovarono solo un coniglio barbuto
La capra e la mucca vegetariana
Nessuna erbetta trovarono nella piana
Nessuna formica nessun lombrichetto
Trovava piangendo l’armadilletto
Così sconsolati e senza sorrisi
Tornarono a casa dopo tre mesi.
Incontrata di nuovo la volpe imbrogliona
Che ora cercava una buona predona
Le dissero “ecco mangiati questo
che è proprio un bel piatto fresco”
contenta e con in bocca l’acquolina
scoprì che era solo insalatina
“beh? Non ti piace bella amichetta?
Perché non la mangi in tutta fretta?”
“ma non lo sapete? Non mangio l’erbetta!”
“E tu non lo sai polpetta che noi non
Mangiamo la carnetta?”
“No non lo sapevo ma ora che sono sola
Andrò subito a scuola
Così oltre a mangiare
Avrò tanti amici con cui studiare
Non più mendicando dovrò mentire
Per potermi divertire”.
BAU BAU!!!
Un bel cagnolino dal pelo rosso
Viveva in un palazzo alto e grosso
Ogni mattina all’arrivo del postino
Apriti cielo che bel casino!
E poi all’arrivo del poliziotto
che di lui non andava matto
improvvisamente si zittiva
e indietro si volgeva
ma quando arrivava una bella fanciulla
d’un tratto di ciò non faceva più nulla
la coda agitava senza sosta
mentre saltava a sinistra e a destra
e se l’attirava con versi da cani
lei rispondeva alzando le mani
essendo ignari del verbo umano
loro parlavano un linguaggio strano:
dita al cielo, sguardi e abbai
per loro erano parole ormai
lui che tra gli altri faceva fatica
in lei trovò una vera amica
senza problemi capiva i pensieri
come lei i suoi desideri
e invece noi che sappiamo parlare
non dovremmo di più ascoltare?
Sì perché quello che chiamiamo animale
Nel suo silenzio ci sta sempre a guardare
E nel caos che produciamo
Capisce che di parlare capaci non siamo
La sola persona davvero loquace
Lui l’ha trovata in quella bimba vivace.
DONO
Un giorno d’aprile
un’anima gentile
dopo tanto dolore
tornava in silenzio al suo creatore.
Fra lacrime e pianti
lasciava una giovane
che tanto l’amava
e si disperava.
Ma Charlie calmo e organizzato
lanciava dal cielo un canto preciso e accorato,
indicando a un giovane biondo
di scendere un giorno giù nel profondo.
Lui che le stette accanto
più non smise di strapparle quel pianto,
creando in lei un lungo incanto.
Ora che sono insieme
entrambi ridono e si vogliono bene.
… E Charlie che guarda dall’alto,
ringrazia i suoi amici di aver fatto tanto.