Rinascita

La parte più intima del tuo cuore
è la più viva e venerata
il nucleo di Dio si è scisso
sventrato
ed è in te uomo
respira


Inconscio tenue

Valle dello stomaco
grancassa dello spirito
vago sorseggiare di te indiano
inconscio tenue
messo alle strette
disadorno
fondo di una tazza colorata


Questa è la mia legge

Sono un vampiro. ho sete di sangue. Sono maledetto per l’eternità. Vivo tra due mondi e vedo la realtà nella sua totalità. Vedo dietro lo sguardo della gente la perversione. So chi e’il demonio. Porterò altri maledetti ed e’per questo che ti ho fatta scappare. Non posso rinunciare al tuo sangue, per questo dovrai andare lontana nel tuo profondo.
Attenta non sarai al sicuro altri come me ti cercano. Dovrai fuggire, tutti sono destinati per qualche motivo a fuggire.
Se ti toccano avrò la loro testa. La luce e’tagliente per me, ma mai quanto i miei denti, affilati come lame. Sveglio occhi e mente. Questa e’la mia legge.

Non ho scelto il mio destino. Altri come me vivono nel buio, io però, a differenza di loro, distinguo ancora il bene dal male, perché conosco il nome del demonio ma riconosco anche il tuo nome.
Tu mi salvi e io salvo te. Come quando le stelle formano una costellazione , formano il senso vero e profondo..Ho ingoiato occhi di tanta gente, sono nel mio profondo. Posso partecipare ad un banchetto ricco e maestoso rimanendo affamato ed indifferente, ho un’altra sete.
Quando ho fame di sangue, un brivido assale le mie gambe che cedono il passo al volo, e’una passione enorme ed eterna, per cui ucciderei; quando colpisco la mia preda e miei denti affondano nella carne, per un po’, in termini umani, la mia anima si allontana dal corpo.
Non voglio seviziare voglio vivere. Il mio iride magnetico la notte avvicina la luce della luna che si spegne nelle mie pupille. anche la luna ha paura dell’oscurità. Questa e’la mia vita.

Vivevo con mia sorella, vivevamo in ogni luogo uniti, eravamo liberi. Quando conobbi lei, la madre della mia oscurità, mia sorella si accorse della sua perversione ma io non le diedi ascolto, ero affascinato. Quando una notte di settembre succhiò tutto il mio sangue io sprofondai in un abisso senza fine e vidi in un istante tutto il mio destino. Ero senza una goccia di sangue e senza anima ma ero vivo Quando vidi te la prima volta rimasi sconvolto, tu e i tuoi occhi eravate identici alla madre della mia oscurità. Occhi limpidi i tuoi che mi portavano alla vita, mi trascinavano dove io non posso andare. Da giorni resisto dal portarti con me, spero tu ti sia nascosta bene e sia fuggita lontano perché ti inseguirò ovunque tu andrai, benché io non voglia per te il mio destino, più t’amo più desidero assaggiare tutto quello che ti scorre nelle vene.
Per questo, visto che non posso morire, desidero scomparire, sparire dall’aria che mi circonda e sfiora la mia pelle che è come morta. Io spero di salvarti e altro desidero. Questo e’il mio amore.

Cento anni fa ero andato a visitare le scogliere di Dover, non pensavo prima di provarlo che avrei potuto avere la voglia di buttarmi negli abissi tra gli scogli e le onde bianche, nelle correnti, perché la mia fame e’un desiderio sempre più forte dell’annullamento e dell’oblio. Io sono dominato. Nel paese di Dover, nella contea del Kent, la sera mentre vagavo alla ricerca di cibo colore e sapore del sangue, incontrai una donna, una chiromante, non mi piaceva l’odore del suo sangue, questo mi diceva che dovevo risparmiarla. Mi disse infatti tutto, lesse la mia mano, non so se capì chi ero, ma mi disse che ero come un lupo affamato, che attraversa la foresta la notte in cerca di una preda, che questo era il mio essere e il mio buio. Mi disse però che dopo diversi lustri di sangue e ingordigia, avrei incontrato un agnello che mi avrebbe fatto venire una fame diversa, una fame insaziabile, che non si sfama divorando. Questo avrebbe portato nella belva una luce che da sola illumina l’oscurità. Mi disse che questo incontro sarebbe stato l’inizio della fine. Una fine a cui una belva non può aspirare. Ora so che quell’agnello eri tu. Ti inseguirò e poi ti farò scappare. Per sempre, o tornerò nelle bianche scogliere di Dover a seguire le onde. Questo e’il mio destino.