Lo stupro

Ti rivedo sempre amor sfiorar,
con la tua calda bianca mano,
il mio giovin corpo, pervaso,
di dolce, pacato desideroso ardor,
nei miei sogni e nelle infantili illusioni.
Il buio nella deserta notte .Invano chiedevo aiuto .
Mani nere, mi sopraffano, incuranti delle mie resistenze.
Laceranti coltellate. Dolori lancinanti:
Sangue, vomito vertigini e terrore di morire.
Ormai vivo in un corpo ,che non riconosco.
Maschio senza anima e cuore.
Serial killer, che vanti con le tue vittime,
di averle depredate, dei sogni d’amore .
Delle illusioni, pure e innocenti ,ormai remote.
Delle gioie amorose ,d’intensità profonde.
Ora inquieta scruto e ti cerco ancor,
ma tu amor dov’ora sei?
Perché nemmen nei sogni tal mi riappari?
Lunga la vita, brevi le illusioni.
Tetra e sconfinata la noia, che ho dentro in me.
In tal solinga vita io vivo ,vivo nel corpo e non nel core.
Attendo ,
unico vero amor la morte,
simile or lei sol ,a quel pacato e puro mio primo amor.
Tu, assassino, meritevole d’ergastolo,
sfuggì e lo sai ,demone, dalle leggi degli uomini.
Con la menzogna e la tua barbara forza,
annulli, ogni difesa della vittima.
A Dio, dovrai rendere conto, dei tanti templi profanati e corpi annichiliti!

 

 

 

L’ipocrisia

Triste è lo stato umano,
perché solo deve chiuder, gli occhi al cuor.
Perché sol deve nasconder,
agli altri, il suo dolor.
Perché sol ,sotto mentite spoglie,
mostra anima e cuor.
Permetter non si può, di mostrarsi com’egli vuol
e più di Dio, teme e si confà,
a quest’ignobile ,
stato umano.

 

 

 

Il Dio dell’uomo

L’uomo crede, che il denaro sia felicità.
Corre, s’affatica, risparmia, soffre e muore.
Senza aver assaporato, le gioie del vivere.
L’intenso profumo d’un fiore.
Negando la mano al mendico, al fratello, alla madre.