Ho carezzato con le mie mani

il tuo volto, i tuoi occhi socchiusi,

le tue labbra sconosciute

e un brivido

mi è corso per la schiena

fino alla punta dei capelli…

un incanto mi ha pervaso e ho sognato

le fantasie più folli della giovinezza,

come se il tempo

non fosse mai esistito

e la mia mente smemorata

non avesse consapevolezza del presente…

Ma il tempo vendicativo

conserva memoria

e l’attimo preteso eterno

svanisce nell’aria

come un soffio nel vento.


Una ciocca di capelli

giocando sul tuo volto

nasconde e rivela uno sguardo

profondo e misterioso

al limite dell’enigma…..

ma a tratti scopre il guizzo di un sorriso

malizioso e sottile….

invano cerco di diradare il velo

che cela la vera Selima tra le nebbie impalpabili

degli sguardi e il lampo sorpreso dei sorrisi…

Selima tra gioco, malizia, sorrisi, ambiguità e mistero…


Non dimenticherò mai più i dipinti

della sala d’ingresso di Palazzo degli Oddi,

sotto cui sei passata leggera come una piuma

con la testa tra le nuvole,

pensando ad un altro che portavi con te in silenzio…

e io non immaginavo…..

e mai scorderò il piccolo bar

sulla piazzetta antistante,

dove ho ingoiato tutti i rimproveri

manifesti e taciuti, giusti ed ingiusti

ed abbiamo pianto e gioito insieme

dopo anni di incomprensione…..

mentre una nuova vita

stava pulsando in arrivo……