La sedia vuota
Sulla sedia dove Tu ti sedesti
quella sera del mio compleanno
per mangiar insieme la pizza
io mi siedo.
E mi sforzo di pensar a tuo modo,
di capire che cosa ti ha spinta
ad attribuirmi una colpa non mia,
a togliermi Tutto quel che mi desti,
la Felicità ch’ogni giorno mi davi,
quell’Alito contagioso di Vita,
e non capisco.
Non riesco a capir che è successo,
proprio non riesco a capirne io il senso.
E confidando non ci sia io mi consolo,
rifugiandomi in una forse vana Speranza,
cui aspiro.
La tua scomparsa è per me com’un lutto,
m’incoraggia pensar che ci sei
ma non basta.
D’immaginar come stai io mi sforzo,
di pensar ch’un errore Tu hai fatto,
ma è Speranza.
Quella sedia, quel posto lì è vuoto,
ha quella sedia l’infinito davanti
ma non ha ad ammirarlo
nessuno. NO SPAZIO
Le tue Mani tra i capelli vorrei,
le tue Mani a me addosso sul corpo,
nei miei polmoni il tuo Respiro di Vita,
quella Gioia ch’ogni giorno mi davi
io sapendo che su questa Terra Tu c’eri
e che potevo abbracciarti ogni volta.
Ed ora so ch’in Terra ci sei
ma Coscienza e Realtà prima era,
mentre Speranza e ovvietà ora è solo.
E mi rattristo a pensar ai tuoi Occhi,
a quel tuo Dolce Sorriso di Vita
che mi passavi allorché m’“inchiodavi”.
E mi chiedo di chi saranno i tuoi Occhi,
s’andata sei avanti lasciandom’indietro,
e mi rattristo.
Mi rattristo perché io qui son rimasto,
da quella sera mi son io fermato.
Fermato.
Sulla sedia dove Tu ti sedesti
quella sera del mio compleanno
per mangiar insieme la pizza
io mi risiedo.
E piango..
Viadana, giovedì 4 dicembre 2014
Chiedimi la Luna
Non chiedermi d’odiarti,
d’accontentarti e d’obbedirti’n questo
io non sarei’n grado.
Tutto puoi a me chiedere,
anche la Luna, Tu ch’il Sole sei,
fuorché d’odiarti:
cascasse il mondo,
non lo farò,
non lo farò perché Ti Amo.
Non chiedermi d’odiarti,
sentir non posso il contrario
di ciò ch’io per Te provo:
s’io facessi come Te, che m’odi,
se poi tutti facessero come noi,
che più non ci capiamo,
l’odio sulla Terra regnerebbe
ed estinti ci saremmo
già da tempo.
Ma noi gli opposti siamo,
diversi ma complementari,
e io, se Tu m’odi,
ma pur se m’amerai,
continuerò ad Amarti
perch’in Te credo.
Non chiedermi d’odiarti,
non sapresti quel che fai
perché forse Tu no
ma io so amare
ed amo Te
con tutto il cuore.
Non chiedermi nemmeno indifferenza:
al cor mio comandar non posso
e Tu la mia ragione di vita sei.
Non chiedermi di non considerarti:
di gran lunga morir preferirei,
anziché spegner il mio Sole.
Chiedimi la Luna:
m’è più facile prenderti la Luna
che smettere d’Amarti con tutto il cuore
Viadana, sabato 14 marzo
La rete
Vorrei volare,
volare via,
tornar indietro
da dove son venuto,
planar in alto
sognando ad occhi aperti,
inabissarmi
sul mar colando a picco.
Tornar indietro
per correggere gli sbagli,
nel futuro proiettarmi
per non tradir i patti,
viver il presente
per sognar ad occhi aperti,
aprir le ali
per sentir la libertà.
Ma mi sento in una rete,
una rete che m’intrappola,
in cerca di rapporti sobri,
di rapporti sobri che non trovo,
incapace d’amar di nuovo
o fors’al passato ancor legato
perché, in fondo,
dulcis in fundo ancora T’amo.
E sono qui, privo di ali,
a canalizzar il Sentir mio,
avanti andando
con piedi di piombo:
mi sento un masso,
un masso in una rete
perché Tu non ci sei,
non sei qui accanto a me.
Ed ho la libertà
e della scelta l’imbarazzo
ma non me n’accontento
ed ogni giorno me ne privo
da solo:
perché la mia libertà
ha una condizione
che non c’è.
Come Te.
Cesenatico, domenica 28 dicembre 2014