OSSIGENO

Tu,

incredibilmente vivo,

apparentemente schivo,

Tu,

così realmente assente e irrealmente presente;

ti sento in questo cuore che batte,

in questo stomaco che brucia,

in queste gambe irrequiete ,

in queste mani vogliose,

Tu,

che sai tramutar le stagioni,

che crei arcobaleni interiori.

Ti guardo,

Ti vedo,

Ti penso quando il mio corpo disteso giace inerme accanto a te

e quando sono così semplicemente lontana,

perché Tu , solo , sai penetrar le mie membra,

toccare il mio cuore.

Mi cibo di te come se fossi essenza della vita stessa,

come se fossi concretamente ossigeno.


“è come un vortice che non riesce a smettere di girare il mio cuore non placa il suo battito. Ricerco il tuo volto anche se non lo vedo da così poco. E così buffo ma mi manchi già. Quest’amore è così irruento che mi scombussola la vita e mi sconvolge le emozioni. Quest’amore è così violento che mi costringe ad un pensiero che mi cinge il capo e mi divora la vita. Quest’amore è così insistente che mi vuole sofferente per un qualcosa di consistentemente inesistente. Dimmi perché quest’amore che provo mi vuole triste e felice al contempo, dimmi che per questa volta o per questa unica notte riuscirai ad amarmi almeno quanto ti amo io, così potrai finalmente capire cosa vuol dire essere in montagna e avere caldo , essere al mare e avere freddo. Saresti in grado di comprendere come le sensazioni siano in grado di invertirsi senza un apparente senso e l’umore sia in grado di cambiare senza un apparente motivo. Vorrei che tu assaporassi il calore delle lacrime quando scendono calde sul mio viso e sentissi questa voglia travolgente di essere bellissima dinanzi al tuo volto ma al contempo di non sentirsi mai abbastanza, di non sentirsi all’altezza. No, non di te , bensì del sentimento che il mio cuore sprigiona quando ti sono vicina e che così in maniera incontrollabile si irradia in ogni parte del corpo al tuo solo sfiorarmi. Vorrei che guardassi i miei occhi che timidamente rifuggono dal tuo sguardo e le mie mani che avvolgono il tuo petto quando saltuariamente ti allontani. E alla fine vorrei stringerti così forte sentendomi ,almeno per un istante, sicura di noi.”


“Hai mai visto la lava scendere calda dalla bocca semiaperta in tumulto? Si tratta di un’eruzione, un fenomeno naturale violento determinato da piccoli movimenti terrestri che scuotono questi giganteschi ammassi di rocce e detriti chiamati vulcani. Da piccola mi colpì profondamente l’associazione che mio nonno faceva della mia persona a questa particolare presenza naturale. Non riuscivo bene a comprendere questo accostamento; fu poi il tempo a schiarirmi le idee. Come si può placare un vulcano? Come si può impedire un ‘eruzione nel corso della stessa? Come si può domare qualcosa di indomabile? Io sono indomabile, un connubio delle quattro forze naturali : terra, aria, fuoco e acqua. Non si possono controllare pensieri e azioni di chi vive in uno stato di moto perpetuo, non si può imprigionare chi ha una sua forte essenza. Io che vago in cerca di un equilibrio irreperibile spinta da un confuso senso di caos. Io che così stranamente mi perdo nella mia identità.