Essenza delicata

Presenza esitante

Respiro amante                                                


 

Cuore selvaggio

Sguardo di fuoco

Anima bruciante 


 

PREMESSA

 

Dedico   questo  racconto a  tutti    i      ragazzi     che       vivono  difficoltà     familiari, incomprensioni: –  “ Non mollate, lottate per voi stessi, non permettete che niente e nessuno infranga i vostri sogni e, state attenti a non finire nelle mani di persone sbagliate. 

A tutte le donne che vivono nel terrore quotidiano, in mezzo a paura, umiliazione., maltrattamenti, insulti: – “ Andatevene non permettete ai vostri aguzzini di decidere della vostra vita, non abbiate paura, lottate per la vostra libertà e per la vostra dignità “. 

Io l’ho fatto e sono viva. 

 


La donna che voleva volare

 

Esisteva in un lontano posto chiamato Amorlandia, un castello incantato dove, in un mese, pieno di colori caldi come, il marrone delle castagne, (frutto, non solo buono ma anche avventuriero e forte che, si stacca dall’albero e cade in terra senza paura, ha la corazza che la difende fino a quando matura ed esce dal guscio  effettuando il suo primo viaggio alla scoperta di un qualcosa di nuovo) , nasce Marianna una bambina con grandi occhi verdi e sorriso da Angelo, per la gioia di mamma e papà, dopo anni di attesa. Il papà e la mamma, rispettivamente Orlando e Giulietta, però, non si rendevano conto del grande significato di essere genitori, perché la loro  visuale di vita  era limitata a sé stessi. Intanto Marianna cresce e nel frattempo arrivano altri 3 fratelli, Michela Sara e Alessandro. In casa ci sono anche i nonni paterni che, con la loro presenza arricchiscono le giornate con i racconti della loro vita.  Il nonno, un valoroso cavaliere del re, era stato fatto prigioniero dai nemici e fu salvato in extremis da una morte sicura; si cibava di bucce di patate perché non gli davano nulla da mangiare. La nonna, una nobile donna intelligente e  bella, assomigliava molto a Marianna, che era una bambina  sensibile. Siccome tra i genitori non c’era armonia, lei si trovava a vivere certe situazioni, ma non perdeva mai la speranza che un giorno, un principe azzurro, sarebbe venuto e l’avrebbe portata via.   Passava molte ore nel bosco. Un giorno per caso, vide muoversi una piccola ombra e si fermò impietrita dallo spavento. All’improvviso  la piccola ombra si fece vedere:” era un elfo dalle orecchie appuntite”. L’ elfo capì che la bambina era spaventata le sorrise e le chiese: – Come ti chiami? “Marianna, rispose a bassa voce la bambina,- Io mi chiamo Titus e mi presento, – abito in questo bosco da tempo e non ti ho mai vista! Marianna rispose che  da poco tempo la mamma le permetteva di entrare nel bosco, ecco perché non l’aveva mai vista. Titus era bravissimo a dipingere ma, come tutti gli elfi, era anche burlone,  e così fece un ritratto a Marianna raffigurandola come un gattino e la chiamò Farfy.  Stava bene nel bosco e con Titus, ma si era fatto tardi e doveva rientrare altrimenti la mamma si sarebbe arrabbiata. ( bastava pochissimo per farla arrabbiare). Salutò Titus dandosi appuntamento per il giorno successivo; per Marianna Titus era l’amico invisibile e c’era  un qualcosa che gli diceva che di lui si poteva fidare. La sera prima di andare a letto Marianna pregava. La stessa sera dell’incontro con Titus, mentre pregava, apparve accanto a sé un Angelo.  Marianna pensava che il sonno e la stanchezza le facevano vedere cose che non erano vere. A riprova che le sorprese non erano ancora finite, l’angelo parlò e le disse: – Mi chiamo Sabrina e tu? “La bambina rispose: – Marianna e, continuando disse all’angelo: – Perché ti sei vestita così? mica siamo a carnevale! Sabrina rispose: – Sono un Angelo! Sei stata affidata a me.  Marianna le chiese:  – Chi mi ha affidato a te? E perché? Sabrina rispose: – Perché sei triste, allora Dio mi ha mandato per starti vicino. Perché sei triste? La bambina rispose: – Perché volevo nascere in un’altra  famiglia dove c’era  amore, pace, calore, invece niente di tutto questo.  L’angelo le disse: – Le famiglie non le possiamo lscegliere, sono i nostri genitori che decidono.   La bambina rispose allora: – Se devono decidere sbagliando, perché’ non fanno una scuola dove far capire a chi vuol diventare genitore che un figlio è un dono e non un mezzo per sentirsi donne o uomini? L’angelo  rispose: –  La scuola per i nostri genitori, è il cuore, solo dal cuore arriva tutto ciò che rende un uomo, una donna, bello o brutto, buono o cattivo”. Marianna non capiva quale significato potevano avere certe parole, ma con il tempo….. lo avrebbe capito! Confidò a  Sabrina che era stata una giornata ricca di incontri, e che,  andando a giocare nel bosco,  aveva fatto conoscenza con un elfo di nome Titus, molto buono, ma anche burlone. Sabrina le disse: – Non dirlo a nessuno perché gli elfi si mostrano solo a chi decidono loro, perciò questa amicizia deve rimanere segreta, ed  aggiunse che lo voleva conoscere. Marianna rispose: – Prima chiedo a lui, poi ti dirò! –  Dopo due secondi già stava dormendo. Con i fratelli giocava ma preferiva stare da sola, anche perché loro nel bosco non volevano andare. Come tutti i bambini della sua età andava a scuola ed era bravissima, aiutava in casa. Un giorno di mezza estate sua nonna purtroppo morì.  Per Marianna fu un brutto colpo, voleva bene alla nonna  ed ora si sentiva ancor più sola. La nonna la difendeva e le dimostrava amore, per Marianna l’amore era tutto. Gli anni trascorrevano e Marianna si trovava sempre più stretta in quel mondo non suo,   ma doveva andare avanti. Gli unici che riuscivano a farla stare bene erano Sabrina e Titus che,  per l’impegno di uno o dell’altro, non erano riusciti a conoscersi. Finalmente, dopo un po’ di  tempo, Titus e Sabrina si incontrano e diventano amici. Titus, sempre burlone,  dipinge Sabrina raffigurandola un’ape vivace e la chiama: – “Ali d’argento”. Marianna era tranquilla con loro, nonostante vivesse in   un castello dove  c’erano sempre liti per i soldi, che non bastavano mai, insulti, oltre all’ostinazione  della madre a voler rimanere a tutti i costi con il padre, (  lui agiva male nei confronti della moglie)  condannando se stessa e i figli a un vivere misero . Sua madre veniva da una famiglia patriarcale dove il rispetto era al primo posto; sesta di sette figli, tra loro mai un insulto o una parola fuori posto.  Non concepiva pero’ lontanamente una vita senza la presenza di un uomo, anche a costo di vivere di stenti. I soldi non bastavano mai, nessuno sapeva dove andassero a finire. Il padre faceva “ parrocchia per conto suo”, la madre cercava di tappare i buchi e le due figlie correvano sempre ai ripari.  Era molto dura con loro, atteggiamento di una persona molto fragile. Prima Marianna e poi Michela dovettero lasciare gli studi. Marianna voleva diventare un naso rosso”, voleva che nel mondo ci fosse ovunque il profumo dell’amore  e  le essenze che lo avrebbero  potuto unire per renderlo straordinariamente respirabile ad ogni anima, quelle lontane dall’amore,  da chi si era costruito corazze per non essere ferito, e quelle che, di salute fisica, ne avevano pochissima o niente.  L’amore fa miracoli diceva tra se Marianna, rende ciò che accade più sopportabile, con la sicurezza che non siamo soli e che nessuno è nato per essere o sentirsi abbandonato. In tutti i racconti ci sono i cattivi e i buoni;  in questo caso i buoni erano i figli e i  cattivi o meglio, i poco presenti,  i genitori. Vivevano in un castello, ma di ricco non c’era  nulla.  Il  padre aveva sperperato tutte le sue ricchezze . Un  giorno arrivò un forte terremoto,  il castello riportò dei danni e la famiglia  dovette andare via. Si spostarono in un paesino vicino chiamato Rifugio.  Marianna, al tempo aveva sedici anni, conobbe un principe che  si chiamava Marco. Era più grande di  lei,  Marianna era innamorata, avrebbe voluto dividere con lui il resto della sua vita, ma le cose non andarono come desiderava e si lasciarono.        Una notte l’angelo si avvicina a Marianna e le chiede cosa stava succedendo Marianna gli risponde: – Voglio bene a Marco ma l’età  ci divide. L’angelo saggiamente le dice: – Sei sicura che lui è l’uomo per te? Marianna stringe le spalle e si sofferma un attimo per  pensare e la sua risposta è molto diretta: – Io vorrei tanto, ma i fatti parlano in maniera diversa.  Intanto in casa il caos regnava e Marianna doveva fare il genitore dei suoi genitori;  lavorava, accudiva il fratello Alessandro più piccolo di lei di 7 anni e aiutava in casa. Ma non c’era armonia, amore, pace, solo risentimento, insulti, maltrattamenti. Un giorno  la fanciulla, si promise che, se avesse avuto la possibilità di amare veramente un uomo, avrebbe usato tutta la dolcezza, l’amore esistente al mondo. Dio le aveva messo a disposizione l’angelo per proteggerla e Titus era sempre con lei quando non poteva andare nel bosco. Appena si faceva buio e tutti dormivano, Titus bussava alla finestra della camera di Marianna e parlavano insieme e così arrivava anche Sabrina. Finalmente arrivano i sospirati 18 anni. Grande festa tra gli invitati, tra cui anche Marco, ma le loro strade si dividono ancora una volta. Marianna continua  la sua vita, sempre più stanca soprattutto della situazione familiare. Continua  a lavorare in un laboratorio di fiori e profumi ma nonostante lavorasse nel posto giusto, ancora non era riuscita a mettere insieme la fragranza per il profumo che tanto sognava.  Un giorno conosce un uomo Giacomo, più grande  di 8 anni, pensa che per lei non ci siano chance con gli uomini, avendo avuto come esempio suo padre, distaccato, freddo ecc… Quest’uomo gli appare come la via di uscita dai suoi guai, la soluzione ai suoi problemi. Iniziano ad uscire e si fidanzano. Pieno di accorgimenti: – rose, gioielli, cene- Marianna però aveva un unico desiderio, quello di andarsene lontano da quel mondo che gli aveva tolto la libertà di scelta, ma non di pensiero. Marco la cerca di nuovo sapendo che si è fidanzata, l’avrebbe sposata subito  ma Marianna non  accetta, per ripicca, orgoglio, non lo sa nemmeno lei. L’angelo e Titus cercano  di farla desistere ma lei aveva la sicurezza di andarsene di casa  e poi davanti a Marco si vergognava della situazione dei suoi genitori. Incominciano i preparativi per il matrimonio è da lì a due anni si sposano: – Lei  20 anni, qualche giorno prima de matrimonio  il Sacerdote incontra Marianna e Giacomo. Rivolgendosi a loro gli chiede:- Siete sicuri di volervi unire in matrimonio? La risposta di entrambi : – Si!  (un presentimento….) . È un segno che Marianna però non coglie, desiderosa solo di andarsene da casa, non riusciva più a pensare ad altro, senza capire che davanti ai problemi non si scappa, lei vuole procedere . Incominciano così i tormenti;  il marito padrone la picchia, la insulta ed è gelosissimo.  Marianna non sapeva come fare, considerato che di lui aveva una paura tremenda. Titus e Sabrina cercavano  di farla ragionare ma nulla. Scopre di essere incinta,  nasce una bellissima bambina Elisabetta, per Marianna una stella lucente dal cielo. E’ arrivato in casa un dono bellissimo, ma la gioia c’è quando sono sole, perché quando rientra suo marito inizia il tormento, la paura. Lui picchia Marianna anche davanti a sua figlia, lei è  disperata, non sa più  cosa fare.  Cerca sempre rifugio  in Titus e Sabrina. Intanto  sua figlia cresce; siccome a lei era mancato tanto il calore, l’ amore e dei suoi genitori, cerca di essere presente con sua figlia, nello studio, nel gioco, quando è triste. Un anno dopo sua sorella Michela muore, era diventata da poco mamma di un bellissimo bambino Giulio. Marianna è disperata e corre nel bosco di nascosto dal marito. Lì ci sono  Titus  e Sabrina che l’aspettano , le chiedono quale sia la situazione e Marianna spiega l’ accaduto,  nel camminare sulle sponde di un fiume, nelle vicinanze del castello, accidentalmente  Michela scivola  e non sapendo nuotare, annega. Un dolore grandissimo riempie il suo cuore ma grazie a Titus e Sabrina riesce ad andare avanti. Da lì a poco i suoi genitori si lasciano e iniziano i problemi economici, peggio di prima, considerato che suo fratello Alessandro rimane a capo del castello.  Le poche risorse economiche che erano state messe da parte non esistono più, il castello deve essere finito di aggiustare, (nel frattempo infatti la famiglia dal vicino paese Rifugio era tornata al castello in un’ala dello stesso, rimessa a posto non con pochi sacrifici,) Marianna aiuta economicamente suo fratello e cerca di stargli vicino, cerca di far stare insieme Elisabetta e Giulio senza accorgersi però che nel frattempo, suo marito, approfittando dei suoi dolori, intrattiene relazioni con altre donne. Poi finalmente le acque si calmano, torna un po’  di quiete, da poterle permettere di vedere cose strane, intorno, occhiate d’intesa con altre donne. Marianna torna a casa e di corsa va  nel bosco chiedendo consiglio a Titus e Sabrina. Titus gli rivolge questa domanda: – Cosa vuoi tu veramente con tutto il cuore? Gridando, Marianna risponde:- L’amore!!!!!!!!! Allora L’angelo le dice:-Incomincia a camminare e lottare per il tuo fine, liberando te stessa renderai libera anche tua figlia!!!!! . Il giorno del diciottesimo  compleanno di Elisabetta era luglio,  Marianna parla con lei e le dice che da lì a poco tempo sarebbe andata via di casa e doveva decidere con chi andare. Elisabetta risponde:- Con te mamma!!!!! . Qualche sera dopo, che era stata nel bosco fuori dalla sua finestra Marianna scorge  una luce che si muoveva, curiosa va a vedere chi fosse, pensava a Titus invece non era lui, era la Fatina dell’amore.  Marianna vede una dolcissima minuscola creatura con i capelli biondi ricci, e due occhi blu come Il cielo, la fatina le dice: – Quando hai risposto a Titus nel bosco che volevi con tutto il cuore L’AMORE il tuo grido è giunto fino alla mia casa ed io non ho potuto fare a meno di chiedere a Titus dove abitavi perché volevo aiutarti ad esaudire il tuo desiderio. Marianna guarda La fatina come per dire:-  É una vita che desidero amore ora tu sei qui per esaudirmi! – la fatina capì che Marianna non credeva o che le sapeva  strano che proprio a lei qualcuno le  concedesse quell’amore che tanto desiderava in cuor suo, e  per alleggerire la tensione le dice:-  Comunque mi chiamo Terry, tu come ti chiami? Risponde: – Marianna: – . Allora ci dobbiamo mettere al lavoro Marianna. Per prima cosa te ne devi andare insieme a tua figlia; ora cercherò di capire dove potervi portare, dammi qualche giorno. Il giorno successivo Marianna va, sempre di nascosto da suo marito,  nel bosco e racconta a Titus e Sabrina dell’incontro con Terry,  la fatina dell’amore e che stava organizzando la fuga sua e di sua figlia. Titus dice a Marianna: – “Fidati di lei è buona e ha un gran cuore!!! Sabrina replicò : -Aiuteremo anche noi Terry per portarvi al sicuro, poi si gira verso Titus e gli dice: – Sai dove abita? Rispose: – Si! – Allora andremo da lei. A Sabrina le piaceva organizzare, investigare. Iniziò così la collaborazione, ma più che una collaborazione era l’inizio di un’amicizia che sarebbe durata per sempre. Dopo qualche giorno, una notte Marianna sentì bussare alla finestra erano Titus, Sabrina e Terry, quest’ultima prende la parola dicendo:- Marianna abbiamo trovato il posto dove portarvi, si chiama Veritas è lontano da qui e potrete stare tranquille perché ci sono ad aspettarvi degli gnomi che vi proteggeranno. Un giorno di marzo Marianna e sua figlia scappano da quella casa, che altro non era che una prigione. Arrivano a Veritas e trovano ad aspettarle  dieci gnomi. La casa è bellissima perché, seppur piccola, e non un castello, in quella casa regna pace e amore. Il marito continua a tormentare Marianna e lei un giorno, stanca, siccome il marito  era un nobile aveva un grandissimo castello, va (accompagnata da lontano dai suoi amici) dal re e gli  racconta cosa stava passando. Il re manda a chiamare il marito ordinandogli di stare alla larga, altrimenti lo avrebbe fatto rinchiudere nella prigione buia e fredda che usava solo per i nemici. Era una torre senza finestre nel bosco dove la vegetazione  era talmente fitta da non permettere ad uomo di passare, se non tramite un sentiero che solo lui e le sue guardie conoscevano. Il marito con rabbia fu  costretto ad accettare si allontanò da loro. Le difficoltà erano all’ordine del giorno però Marianna non temeva nulla aveva ritrovato la sua libertà, scoperto quanto si può essere liberi, pur nelle difficoltà. Il segreto non avere rimorsi perché, pur avendo ricevuto tanto dolore, lei non aveva mai ripagato con la stessa moneta, infatti aveva rispettato per amore di sua figlia, chi gli aveva fatto così tanto del male, ma una cosa era certa non gli avrebbe più permesso di stargli vicino. Poi Dio aveva messo accanto a lei Sabrina, Titus e Terry e anche gli gnomi  erano buoni e sempre presenti, sapeva che comunque c’era chi le voleva bene e soprattutto ora sentiva il senso di appartenenza o meglio l’avere un posto nel mondo, non più sopravvivendo ma vivendo in piena e totale libertà. Grazie a loro, perché non viveva più nella menzogna ma nella Verità, dietro la verità non si nasconde nulla e rende libero chiunque la mette in pratica. Svaní anche la paura e cominciò a fermarsi in lei la consapevolezza che ognuno deve decidere della propria vita, rispettando se stesso, le responsabilità e chi trovi nel tuo cammino. La fatina dell’amore la notte andava da Marianna e sua figlia e le suonava melodie dolcissime, le prestava le ali una bellissima e colorata farfalla. Marianna non poteva crederci, le ali in movimento pizzicavano delle liane sottilissime e la melodia del suono era così dolce che ogni creatura che la sentiva, in sé provava un calore e una pace infinita. Sabrina e Titus intanto tenevano d’occhio il marito e informavano Marianna per farla stare tranquilla. 

Un giorno Marianna mentre era al lavoro, scorge  dalla finestra un uomo alto, con la barba, che parlava con il proprietario del laboratorio, vede in quell’uomo tanta riservatezza ma anche due occhi tristi. Quando torna a casa lo dice a Terry che, molto presa ribatte: – Chi ha gli occhi tristi è una persona con un cuore grande e buono. Sai come si chiama e perché era lì, Marianna risponde che non sapeva nulla, e le dice: – Perché mi fai questa domanda? Terry non risponde. Intanto sua figlia frequenta una scuola prestigiosa di pittura, la chiama Elisabeth dai pennelli magici, ciò che dipingeva sembrava vivo quei pennelli gli erano stati regalati da una zia molto buona. Un giorno arriva a casa loro con un astuccio bellissimo dipinto con gli  stessi colori dell’arcobaleno e dice ad Elisabetta: – Sono per te e ogni volta che li usava  ciò che dipingeva, appariva come vero. I pennelli non erano magici era ciò che Elisabetta metteva nel dipingere, l’amore per la pittura era il segreto del rendere vero  e vivo il tutto. Marianna era felice di vedere sua figlia così impegnata e soddisfatta di quello che faceva. Una mattina il proprietario del laboratorio chiamò Marianna dicendo: ”Vieni Marianna voglio presentarti il nuovo responsabile del laboratorio, devo assentarmi per un periodo e lui mi sostituirà . Marianna sente il respiro venire meno, il nuovo responsabile è l’uomo con la barba che aveva visto qualche giorno prima. “Piacere mi chiamo Matteo dice l’uomo e Marianna a mezza voce: ” Piacere Marianna.- Quell’uomo guardò gli occhi di Marianna, erano verdi come l’oliva. Il proprietario disse a Matteo che Marianna era una preziosa aiutante nella ricerca delle materie necessarie, per la creazione di  essenze profumatissime. Dopo pochi giorni il proprietario parte per andare a comperare i petali di fiori, erbe, frutti  che, uniti insieme, danno origine ai profumi. Marianna vede Matteo sempre molto taciturno, riservato, di poche parole, ma nel laboratorio, lavorando con lui, sente nel suo cuore un qualcosa che non  riesce a capire. Un giorno Matteo entra) nella serra dove Marianna curava i fiori per le essenze dei profumi, quando vede Matteo entrare il suo cuore sussulta; avrebbe voluto infilarsi dentro la camicia  di Matteo per sentire il suo calore e il battito del suo cuore. Per fortuna  Matteo uscì subito,  altrimenti Marianna si sarebbe buttata tra le sue braccia. Tornando a casa, una sera mentre era con i suoi amici  Sabrina, Titus e Terry, si confida con loro e gli racconta ciò che stava succedendo dentro di lei e Terry risponde:  lo sapevo che sarebbe accaduto. Marianna guarda Terry come per dire: “che significa”! Ma Terry non dice nulla. Marianna non riusciva a capire cosa le stesse succedendo, temeva lo  sguardo di Matteo infatti, solo con molta determinazione, riusciva a non far capire ciò che succedeva nel suo cuore. Ogni volta che lo vedeva era come se il cuore volesse uscire dal suo petto per andare a battere nel cuore di Matteo, lui era bravissimo nel mascherare ciò che in quel momento provava. Un giorno  fece capire a Marianna che le piaceva, non era più taciturno ed era molto carino con lei, parlava e gli piaceva ascoltare Marianna. Quando i loro occhi si incontravano la loro luce si fondeva diventando una sola luce. Marianna ha paura e dice a Matteo:- Per favore Matteo non mi fare soffrire! – lui risponde: – Non voglio farlo.  Quando torna a casa lo dice ai suoi amici e Terry questa volta parla:“ Marianna ancora non hai capito questo è Amore”!! Marianna che non aveva mai provato una sensazione  così profonda, vera, non riesce a comprendere, o meglio, da una parte è  spaventata, dall’altra parte è  felice. Incominciano a uscire insieme, si aiutano nel lavoro, parlano di tutto, condividono i loro problemi, le dita delle loro mani si stringono talmente forte che Marianna riesce a percepire i battiti del cuore di Matteo. Per poi  passare a delle ore  in silenzio, solo le dita delle mani strette e il silenzio, da quel silenzio il cuore di Marianna entra nel mondo di Matteo, un mondo da fiaba, nascosto come un giardino segreto. Lì Marianna vede in maniera limpida, come la luce di un diamante, il cuore di Matteo, non solo il suo cuore, accarezza  il cuore più bello che lei abbia mai incontrato, una dolcezza infinita. La barba che è una corazza, nasconde ciò che Matteo nel suo essere non vuol far vedere, un’anima pulita, ma anche tanti pensieri. Marianna ora capisce cosa voleva dire Sabrina a proposito del cuore, dal cuore di Marianna esce così tanto amore per Matteo che non servono essenze per profumare il mondo d’amore, ogni essere vivente che ama veramente senza aspettarsi nulla in cambio profuma. E questo profumo è talmente raro e buono che nessuno potrà mai copiarlo, perché il profumo dell’amore lo genera il cuore e non un cervello:” è sublime ed unico”.  Sabrina Titus e Terry accompagnano Marianna in questo grande miracolo, amare Matteo più della sua vita. Vedono Marianna felice e Matteo comincia a conoscere più in profondità Marianna. Sono giorni meravigliosi, il lavoro e lo stare insieme, solo per respirare, diventa ogni giorno più vivo, la volontà di condividere il tutto. Marianna si scopre donna con lui, stare tra le sue braccia è come essere stretta da un calore e da una sicurezza dove nessuno potrà mai più farle del male. Lei si fida di lui, del suo cuore, il dolore che aveva vissuto in precedenza si è annebbiato,  e tutto è rimasto solo un brutto ricordo. I giorni passano e loro vivono momenti bellissimi: giochi, chiacchierate di ore senza stancarsi mai, abbracci e baci infiniti. Un giorno Matteo decide di partire per un lungo viaggio in un paese chiamato Falsità, Marianna avrebbe voluto che non fosse andato in quel paese perché sapeva che lì, le cose che sembrano facili, senza problemi, poi diventavano guai infiniti. Lo invitano ad andare due personaggi alquanto strani: la lince e la volpe. Con il loro modo remissivo e servile, usato da chi vuol raggiungere uno scopo, riescono a convincerlo, avendo già un loro disegno ben preciso.  Chiuderlo in un giro di sole persone che erano come loro e guai se qualcuno di fuori si fosse  azzardato   ad avvicinarsi o cercare di entrare;  dovevano isolarlo da chi poteva essere pericoloso per i loro piani. Un giorno Marianna, come sempre, andò a casa di Matteo e vi trovò , con sorpresa, la lince e la volpe. Siccome non sapeva nulla di Matteo, pregò la lince di riferire che voleva parlare con lui prima che partisse e mise diverse volte, sulla porta della casa di Matteo, delle lettere dove aveva scritto le cose che non riusciva a dirgli in quanto erano talmente intime, che il pensiero di averlo difronte le faceva tremare le gambe. Solo in una scrisse una poesia che racchiudeva  nel suo significato ciò che lei provava per lui: ò

“ T’amai d’immenso prima di esistere 

Ti amo eternamente ora che le mie molecole hanno assaporare le tue

Amarti è  l’essenza del mio respiro.”

Sperava che sarebbero arrivate nelle sue mani ma purtroppo non fu così,  la lince e la volpe  a Matteo non dettero nulla e non gli dissero nemmeno che Marianna voleva parlargli  e così Marianna e Matteo non ebbero la ‘possibilità nemmeno di chiarirsi. La volpe era anche più furba, calcolatrice e pericolosa della lince e quando vide Marianna mantenne un comportamento di finta cortesia. Andando via però  Marianna sentì la volpe dire alla lince:“ Questa me la ritrovo dappertutto! ” Lei aveva riconosciuto Marianna come la donna che amava Matteo, perché la lince e la volpe gia’ lo conoscevano e l’avevano in precedenza conosciuta. La volpe  non voleva assolutamente che lei si avvicinasse a lui, era un pericolo. La lince a testa bassa come chi medita vendetta, dice alla volpe:-Non ti preoccupare ci penso io –  Il loro comportamento era paragonabile a quello di chi vuol gestire, o meglio, dirigere la vita di chi entrava a far parte del loro modo di vivere, infatti quelli che andavano bene, andavano tutti a vivere in quel paese dove regna la falsità, dove tutto è lecito e niente va pensato o meglio valutato e se provano ad uscirne, sono guai seri. Addolorata lo lasciò partire, sosteneva sempre che la libertà è un diritto intoccabile di ogni essere vivente. Marianna vede partire l’uomo che amava non senza dolore, ma quando si ama veramente, ciò che è importante è solo quello di vedere felice chi ami, anche se in cuor suo, lei sapeva che quella  “felicità” era effimera, inesistente. In quel posto Matteo non avrebbe mai trovato la felicità della libertà dell’anima anzi, avrebbe aggiunto rimorsi e fardelli e perso quello che una persona non avrebbe mai voluto perdere: il bene più grande che possa esistere. E’ convinta però che, ognuno è libero di  fare ciò che vuole. Matteo  sosteneva che non voleva più impicci, chi si trovava a dover dividere con lui questa scelta e soffriva, avrebbe dovuto capire. Marianna era disorientata, ma i fatti  parlavano. Matteo per lei non era mai stato una questione di comodo, lui era l’ amore.  Era  certa che il sentimento che provava per lui, sarebbe durato per sempre, oltre la morte, l’eternità.  Infatti Marianna aveva visto già il vero Matteo, il suo cuore, uno dei cuori più belli in assoluto, un dolcissimo bambino che rimaneva assorto nel suo silenzio, ma quel silenzio parlava più di tutte le parole del mondo. Lui amava la dolcezza, non voleva sentirsi ripetere le cose più di una volta, ( tante volte lo avevano fatto), mentre invece lui si ricordava di tutto, nulla gli sfuggiva. Marianna amava questo suo modo di essere, lo rispettava, lasciandogli sempre la più grande libertà decisionale. Per lei era un piccolo grande Koala dagli occhi dolci e tristi e solo la VERITA’ avrebbe portato Matteo a vedere con gli occhi puliti quanto valeva come persona, come uomo e nel contempo a capire cosa significa vivere liberi nel profondo dell’anima, liberi da quei pesanti fardelli e rimorsi. Tutto questo, solo la VERITA’ poteva farlo. Gli avrebbe mostrato cosa significa costruire la propria vita, il senso di appartenenza, il tutto  edificato su roccia e non su sabbia. Le sue radici, cosa per lui avrebbero rappresentato e la diversità di viverlo  con chi merita veramente l’amore di Matteo e non era Marianna.. Quando Matteo torna trova Marianna e una sorpresa. Marianna ora ha le ali per poter volare  in alto senza paure, solo libertà assoluta di respirare a pieni polmoni.  Terry chiede alle farfalle che conosce, di esaudire il sogno di Marianna e loro  la fanno volare in mezzo a un cielo azzurro e tanti fiori colorati. Però nonostante  Marianna volasse era come se avesse avuto una sola ala. Parla con Terry Sabrina e Titus e gli chiede di avere con se (in quel magico volo) anche Matteo libero da ogni impedimento. Terry risponde per tutti e tre. Quando lui  tornerà dal suo lungo viaggio dalla città Falsità qui a Veritas, allora anche lui volerà. Marianna sente nel suo cuore il dolore, la mancanza dei suoi abbracci e la speranza che anche Matteo avrebbe potuto sperimentare il librarsi nell’aria e sentirsi leggero come un palloncino senza filo e nessuno lo avrebbe mai più costretto. Sapeva anche che, l’amore che li univa sarebbe stato eterno, perché il bene che li legava era più forte di ciò che  li divideva. Marianna allora capi che solo quando sarebbero volati tutti e due nell’aria avrebbero respirato il grande profumo dell’amore, legato alla verità e alla libertà. Nulla è impossibile se ci si crede fermamente e lei sapeva che l’amore VERO non muore mai. 


 

Tu cuore avvolgente d’amore,

sei nascosto,

ma io so dove ti nascondi,

e il mio amore è impresso in te.

 


 

Le tue dita strette alle mie,

uniscono le nostre anime,

avvolte nel silenzio dei nostri cuori. 

 


 

Nessuno ti vede anima nascosta al mondo,

bellezza infinita,

baciata dalla mia anima che si nutre dell’essenza della tua purezza.