Il Tulliotaxi della prateria

La piana, il fruscio del vento
i primi cinguettii
le nuvole
che cullano lo sguardo
verso il bosco fitto
sotto il Sasso Rosso e la cima Nana.
Gli abeti
un po’ bianchi un poco rossi
con pigne in alto
oppure
che scendono sotto i rami
I larici
gli aghi caduti
dopo il rossore autunnale
che fan da soffice pelo
al sottobosco.
I pochi pini verde scuro.
I crozi
e poi impercettibili allo sguardo
impossibili tornanti
da cui emerge a rotta di collo
col trattore rosso
il Tullio taxi della prateria.

 

 

 

Inosservata fra due colossi

Un tempo
eri punto di ristoro dei viandanti
impolverati davanti alla tua porta
Minuscola e compita
piccola ma appariscente
nel restauro
che oggi ti ingioiella
fra due colossi grigi
un castello tardivo
e un palazzo
trasandato e senza grinta
nelle linee austere.
di una sobrietà quasi regale.
Resteresti inosservata
San Giorgio,
se non fosse
per quella strozzatura fuori luogo
dove tutti rallentano
e ti fan l’inchino.

 

 

 

Per una strozzatura

Punto di ristoro dei viandanti
impolverati davanti alla tua porta
Incuneata
fra due poteri temporali
minuscola e compita
piccola
nel restauro
che oggi ti ingioiella
fra due colossi grigi.
Sfuggiresti allo sguardo di chi sale
se non fosse
per quella strozzatura
che fa rallentare
al tuo cospetto
e poi dritto
lo sguardo al Belvedere
a quell’inspiegabile e improvviso
doppio ordine di bifore
su un inatteso
portale a sesto acuto
fuori tempo e fuori luogo
ora in sordina.