Come un gatto

Sornione scruto il mondo come gatto
con gli occhi spalancati nella notte.
Sdraiato sui cuscini della vita
sonnecchio acciambellato alla pigrizia.
Mi aggiro lentamente fra la sorte
per tendere agguati alla sfortuna.
A caccia vado solo, di soppiatto,
mia preda preferita é l’arroganza.
Arruffo di chiarezza i miei pensieri
celando le più intime emozioni.
Pulisco le mie zampe dalla noia
che imbratta di malizia i desideri.
Saltello tra le pieghe della vita
giocando con i fili del destino.
Le fusa faccio solo all’occasione
per rubare le carezze più sincere.
Di sicuro non porto mai collare
sono libero da vincoli e catene.
Campo sette vite da marpione,
fregandovi col cuore la ragione.


Randagio

Vivo nei miei giorni come posso
cercando d’ingannare la speranza.
Prendo quel che viene alla giornata,
pochi avanzi dal banchetto della vita.
Del sapere giro i vicoli più oscuri,
randagio senza cuccia né cultura.
A fatica spingo avanti la mia croce
come barbone in riva ai marciapiedi.
Dormo sotto i ponti della storia
per rubare qualche istante all’esistenza.
Generale di un esercito di guitti
faccio guerra solamente alla tristezza.
Scrivo le mie pagine più allegre
sui gusci delle perle di saggezza.


Antiche nostalgie

Nel mare delle antiche nostalgie
afferro attimi nel tempo.
Piccole luci di esistenza
riaccendono l’oblio.
La vita scorre
come in un film già visto.
Ogni volta mi stupisco
anche se già conosco la fine.