E se domani dovesse piovere
ne prenderemo ogni singola virgola del cielo
immaginato per noi
e ne faremo poemi di tempesta
salveremo anche l’ultima lettera
non facendola tacere
nel vuoto silenzio della terra!


Si,
proprio cosi,
ci sono tutti,
nessuno escluso ,
nessuno assente al grande appello
dei chiamati al banchetto del tempo,
tutti sorridenti,
tutti felici,
non tutti eleganti, non tutti precisi,
ma perfetti decisi in posa per l’eterno evento
di cui ormai né è memoria di consumato accento.
Tutti belli, tutti svegli,
tutti fuori dai cospetti,
tutti protetti nei corpi attenti
tutti nati per essere di se, coscienti!
Tutti in pace, tutti amici,
tutti chiedono pendici,
tutti scorie dell’ ambita
tutti amano la vita.
Sulle case popolari
che su quelle dei reali,
di caratteri diversi piangono scriventi
le lodi in versi,
riposa un nome di ricerca
tra numeri di tempo
per non esser del passante volto rifratto
un assente a giudizio del suo unico
racconto tratto .
Fiori colorati ,
non per tutti profumati,
al portatore la richiesta
di passata presenza,
del cuore se ne cerca la via
tra gli steli esuli di elegante alchimia.
Vanto di rispetto dunque,
chi rende alla storia il suo
trasparente fiore di memoria !
Tutto pronto ,
si fa festa,
un altro amico è arrivato,
si chiacchiera , si ride, si gioca,
si canta, si balla, si vive,
tutto è perfetto , tutto è sincero,
tutto è corretto, tutto è leggero,
anche l’amore non ha vizi
anche l’amore non ha giudizi !
Le chiavi del padrone tuonano ordine
nel gioco delle parti,
arrivano i signori del silenzio,
arrivano i signori del sazio,
arrivano i signori del profano,
arrivano i signori dell’ateo assenzio,
si torna nelle case,
si torna nel piacere del sacro,
si torna nelle segrete del mondo ,
si torna per dovere a donar l’ attesa,
di concetto buono rende il vero ,
di quel mondo noi ancora
non siamo pronti a capirne il credo!
Anime!


Solo mordendo la vita
t’accorgi
di quanto sia buona…
solo immaginando
di farvi parte
ne gusti il viaggio in arte,
solo guardando oltre
il logico confine
tra l’essere ed apparire
né dai giusta forza e coro
alla voce dal canto singolare
delle sue periferiche menti,
solo non chiedendo
il suo muto dovere
né doni anima di incauto volere,
vestendo di rugiada
la sua adolescente gloria
né svegli di ricordi
la sua affluente storia.
Non donare lunga
la tua storta ombra,
chiedi corta
la tua sterile voglia
di essere
orma di memoria.