Epilogo
Con te…come un binario
separato da mille traversine
Divisi da un guitto destino
che beffardo mai ci converge
ma nemmeno diverge
Ma che con abile astuzia
ci trascina ghignando
paralleli al suo fianco
E con sottile sarcasmo
spera sempre in un
nostro futuro rimpianto
Il mio infinito
Amo te solo
E nè terra, cielo e mare
giammai potranno coprire
con sabbia, stelle ed acqua
Questo mio cuore
che per te pulsa, vive
e morirà per sempre
Androne
Mai più ti dimenticherò
solitario vestibolo propiziatore
di fugaci convegni d’amore
Chissà su di te quante volte
posarono gli umidi occhi di lui,
di lei completamente inebriati
Chissà a quanti affanni hai assistito
quanti tremanti sospiri hai contato
e respirato umori che a lui rapirono i sensi
E quando poi il tuo portone gli amanti separa
mille sogni lentamente tu nutri
e mille altri d’improvviso tu spezzi
LA LUCE
Sei luce
anche se sei lontana
Sei luce
che prorompente
ha irradiato il mio cuore
Sei la luce
che da tempo cercavo
e che ora finalmente ho trovato
LANTERNA
Chissà forse anche tu antica guida
dai trascorsi gloriosi trepidasti quel giorno
Nell’attesa che i due teneri amanti sino ad
allora lontani felici si confondessero assieme
Fingendo fissavi fiera l’eterno tuo porto
fiaccato da un caldo vento autunnale
Che dolcemente li avrebbe
per tutta la notte consunti e saziati
Dai su confessa, avresti voluto anche
tu affacciarti da quell’angusta finestra
E rimirare il suo volto dormiente
accarezzato da una luna viva e impudente
VISTA SUL MARE
Sventurato è colui che desidera
d’essere amato se la natura lo ha
condannato per sempre ad amare
La sofferenza dapprima dilanierà le sue viscere
e quando poi dopo la tristezza invaderà le sue membra
lo lascerà inerme a scrutare le stelle del mare
Vorrebbe così sfuggire l’infame
sua sorte cullando il suo sogno
lontano da quella riva fallace
Ma invano poiché questa
corruttrice persino delle dolci correnti
lentamente a se lo trascina
Disteso ormai stanco sulla spiaggia notturna
non resta all’amante null’altro che il sapore del
vento salmastro ricordo del breve suo viaggio