Destini incerti

Venere dormiente
su petali di rosa
dai gesti leggiadri
di mano rosea.
Ninfa adorata
di madreperla dipinta
giace armoniosa
con aria sopita.
Giungono a me
volando sul tempo
ricordi soavi
di amabili momenti.
Come eco del mare
in una bianca conchiglia
risuonano sognanti
arie avvolgenti.
Di membra annodate
e anime intrecciate
di affanni e respiri
e di sospiri
di sensi inebriati
di baci voluti
e altri cercati
a volte pretesi
e altri rubati
di amori vissuti
e cuori legati
di altri taciuti
e cuori avviliti.


Passeggiata nel tempo

Vago assuefatto
per strade già percorse
in silenzio il destino
mostra le sue mosse.
Un’altra ora è scoccata
e le campane l’han scandita
il tempo passa
ed è questa la vita.
Batto le ciglia
e viaggia la mente
ora il compiuto
ed ecco il corrente.
Alti rughe
percorrono flebili corpi
accinte a lavare
i palmi sporchi.
Sinceri emergono
schietti sorrisi
pronti ad accogliere
adolescenti visi.
di bimbi gioiosi
che corron scalciando
intenti a rallegrare
un pomeriggio blando.
Mesto si arresta
il mio sguardo studioso
su di un’edera secca
e un giardino stepposo.
Scordata e silenziosa l’inferriata
timida si nasconde
nella folta alberata.
Mentre antiche porte
di case dimenticate
gemono
da crepe mai sanate.
Alzan la voce
le nuove strutture
accesi i colori
delle forti mura
freddi pareti
appena elevate
raccontano al presente
storie di tempi andati.
Raggiungo la meta
e mi fermo a pensare
agli anni vissuti
e a quelli ad andare
distolgo lo sguardo
e riattivo la mente
abbraccio mio figlio
e mi godo il presente.


Geisha

Sempre elegante
nella sua libertà
dottrina acquisita
fin dalla tenera età.
Tante sono
le sue facoltà
quanto svariate
le abilità.
Grande il ventaglio
glorioso il kimono
fermi i capelli
da tanto decoro.
Poetico corpo
e pallidi carni
giovane d’aspetto
ma esperto negli anni.
Fini e armoniosi
i passi di danza
catturan gli sguardi
di tutta la stanza.
Ora l’ombrello
e poi il ventaglio
senza mai compiere
un piccolo sbaglio.
Continua la danza
e inizia anche il canto
angelica voce
da vita all’incanto.
Ammaliati i presenti
dalle esili mani
volteggiano lente
quasi soavi.
Ancora un atto
e poi spazio all’inchino
l’intrattenimento è finito
con il capo chino.
Ora in alto la testa
e sulla bocca un sorriso
uno sguardo lucente
dona luce al suo viso.
Un passo indietro
e ancora un omaggio
si ritira la Geisha
ed ecco chiuso il saggio.