Poesie
Sguardi
Sguardi profondi
ti trapassano
facendoti il corpo vibrare
Sguardi assassini
ti travolgono
facendoti di paura tremare
Sguardi ammiccanti
ti accarezzano
facendoti ben sperare
Sguardi lungimiranti
ti abbracciano
facendoti sussultare
Sguardi possessivi
ti attanagliano
facendoti il respiro mancare
Sguardi sfuggenti
ti sfiorano
facendoti preoccupare
Sguardi ossessivi
ti indagano
facendoti odiare
Sguardi adoranti
ti scaldano
facendoti amare
Bastano, a volte,
solo piccoli sguardi
per farti…
con la fantasia volare
UN NUOVO GIORNO
Un nuovo giorno è spuntato
In un rincorrersi di ore è passato
Nuovi avvenimenti vanno affrontati
Nuovi accadimenti vanno superati
La tua anima, piena di rabbia,
deve alleggerirsi come dalla sabbia
Tutto attorno a te si scompiglia
Tutto diventa un enorme parapiglia
Senti il tuo mondo vacillare
Senti il tuo essere urlare
Urla di irritazione, dolore,
disperazione e rancore
Vorresti le ingiustizie cancellare
perché non le riesci più a sopportare
Vorresti eliminare tutte le meschinerie
che vedi nel loro accadere,
ma l’altrui cattiveria
è sempre e ancora lì,
pronta ad aggredire
A TE
A te, che sei il mio amore…
a te, che sei il mio dolore…
a te, che sei il mio batticuore…
a te, che sei la mia incoscienza…
a te, che sei la mia sofferenza…
a te, che sei la mia speranza…
a te, che sei la mia tentazione…
a te, che sei mia dannazione…
a te, che sei la mia esasperazione…
A te, di cui non riesco fare senza,
ho donato il cuore e la mia precipua essenza.
SEI
Sei come una sorgente inesauribile:
attingo sempre alla tua foce
e mai mi disseto in pace.
Sei come l’onda del mare
che s’infrange sulla battigia
e la sabbia fa diventar grigia.
Sei come un gabbiano
sempre più ghiotto di pesce
che mai a mangiarne tanto riesce.
SENSAZIONI
Nel silenzio della notte
senti il tuo essare vibrare
Nel chiuso d’una stanza
senti di te parlare
Nel gioco della vita
senti intorno a te urlare
Nel buio delle tenebre
senti le tue carni lacerare
ALBA
Flotte di gabbiani gridano in volo.
grandi onde s’infrangono sul molo.
Il riverbero del sole balugina in cielo
stagliandosi all’orizzonte come fosse un velo.
Acqua mista a sabbia si cementa:
un piccolo castello prende forma in lontananza
e un dolce alitare ventila con noncuranza.
Si copre di brina il melo,
il sole rifulge come fiamma accesa
abbagliando i gabbiani nella loro ascesa.