IO

Io che ero sempre stata una figlia ubbidiente
e che per alcuni non ero abbastanza intelligente,
io che non ho mai potuto scegliere niente
e che temevo tutti incondizionatamente,
io che volevo dagli altri le conferme
invece a volte ero come inerme,
io che avevo paura del se
e non pensavo mai a me.
Io che per rassicurarmi cercavo dei riferimenti,
invece vedevo intorno a me, solo scene frequenti
io che quello che sceglievo era sempre sbagliato
e in seguito, per ribellarmi ,non ho più ubbidito;
io che sono cresciuta con le mie insicurezze
mentre avevo bisogno solo di certezze,
Io che ora non vivo bene con me stessa
e tante volte mi hanno presa per fessa,
io che ho sempre sofferto per aver subito
e il perché non l’avevo mai capito.
Io che sono buona semplice e genuina
ma a volte sono ancora una bambina,
io che vivo di sogni e di ricordi
di bisogni e appelli sordi.
Io che convivo male con la mia solitudine
e non voglio diventi un’abitudine,
io che ho tenuto per anni ,dentro me tutto
e per questo mi sono ammalata di brutto,
io che spesso mi sento abbandonata e sola
e sono come una farfalla che non vola.
Io che mi affliggo per la mancanza della figura paterna
e sto male per il disaccordo con quella materna,
io che ho carenze d’affetto e di amore
e di questi ne ho ancora tanti da dare;
io che non voglio più soffrire
ed ora mi voglio aiutare
io che ho dentro della vitalità
e cerco un po’ di serenità.
Io che ho scritto in versi queste mie pene
aspetto qualcuno che mi voglia bene.

 

 

 

Mi manca

Mi manca e credo non solo a me,
quello che c’era e che ora più non c’è.
Parlo di quel sano divertimento
che per noi era un vero assembramento,
mostravamo così il modo di stare uniti
anche se alla fine, eravamo sudati e sfiniti.
La sincerità, l’ingenuità e la nostra allegria
tenevano insieme quella bella compagnia;
ricordo tutti i giochi e li posso nominare
perché erano quelli che ci facevano divertire.
Quelle tonde di vetro, le colorate biglie
apparivano a noi delle meraviglie;
tiravamo in alto la palla
che sembrava una farfalla,
con l’elastico ai nostri piedi
chi era bravo saliva di gradi,
e se questo lo giostravi con le mani
gli intrecci diventavano più arcani.
Era bellissimo giocare a nascondino
anche se non eri più bambino,
invece con strega comanda colore
dovevi essere un acuto osservatore.
Ricordo che con un, due, tre stella
si era svelti ed agile come una gazzella;
cercando i nomi di cose, mestieri e città
usavi l’intelligenza e l’abilità.
Al gioco dei quattro cantoni
sorgevano sempre le contestazioni,
e quello dei salti con la corda
tanto di cappello e chi più se lo scorda!
Per suonare i campanelli e subito scappare
dovevi essere veloce come un corridore;
e al gioco delle racchette con il volano
sbagliava sempre chi lo tirava lontano!
Con quello delle sedie musicali
eravamo svelti ma tanto confusionali;
eccitante l’altro a squadre con il fazzoletto
dove qualcuno voleva sempre fare il furbetto,
e con il gioco dei salti della settimana
vinceva sempre la mia amica Loredana.
Insomma non so a voi, ma a me manca tutto questo
ed è con tanta nostalgia che l’ho scritto in questo testo.

 

 

 

A colui che non ci sarà mai

Non ho mai pensato di non poterti avere
fino a quando non ho potuto più sperare,
tutto è finito e si è interrotto
il giorno in cui me l’hanno detto,
ho sofferto e pianto tanto
il mio sogno si era infranto.
Non sai quanto sarei stata materna
un po’ tradizionale e un po’ moderna,
ti avrei affettuosamente accudito
e felice di averti ,infinitamente amato.
Mi sarebbe piaciuto comprarti dei bei vestiti
e da altri li avresti avuti regalati ,
avrei tanto giocato con te
e tu di gusto, riso con me.
Saremmo potuti andare a passeggio
e tu non saresti stato un miraggio,
ti avrei insegnato tante cose
con un po’ di rigore, nella giusta dose,
non saresti stato viziato
ma teneramente coccolato.
Mi avresti avuta accanto nello studiare
ed io li, per le tue opinioni ascoltare,
saremmo stati tanto bene insieme
ed avrei scritto per te molte rime.
Su alcune circostanze, avrei tralasciato
tuttavia sempre su di te avrei vegliato,
saresti stato il mio gioiello
il mio fiore all’occhiello.
So che avresti fatto di tutto, per esser di te orgogliosa
ed io altrettanto, per essere una madre meravigliosa,
ti penso e ti amo, anche se non ci sei
perché con il cuore ancora ti vorrei,
so che questo è solo frutto della mia fantasia
ma lo stesso per te ho scritto questa poesia.