La fine di un nuovo inizio

L’ αρχη fu il primo innocente lamento,
poi l’ incessante spostamento.
Siam solo viaggiatori di passaggio
da treno a treno, da binario a binario, da gente in gente.
A fine corsa il cigno inizia il suo canto.
Un lieve torpore. Una luce. Un sussulto:
è la fine di un nuovo inizio.


Wadi Rum

Metallici cavalli sfrecciano nel sabbioso mare,
circumnavigano rocce dure.
Speziato è il sapore della lieve brezza mattutina,
che si disperde per le dune profonde.
Thè verde alla menta le mie labbra bagna,
un piacere caldo, un lieve pizzicorio,l’ infinito.
Lento sembra che scorra il tempo,
piove la mia alta fronte sul mento
ricadendo dapprima sulle soffici gote.
Impresse sono sul cammino orme
inaffidabili. Mi volto. Ci sono.
Mi rigiro, non più permangono,
inghiottite dal polveroso abisso.
Vola un’ aquila immergendosi nel mieloso
tramonto. Come s’ io fossi uno
della nona legione inseguo
l’ insegna rubata.
Sopraggiunge inevitabilmente la sera.
Dopo aver tanto vagato
trovo nella mia solitudine conforto.
Il foco primitivo brucia l’ esile rametto
vinto dal bruto calore.
Sprazzi di vita animano la solitudine.
Sono attratta dall’ ardente vociare.
Tappeti colorati,cibi prelibati,
bevande innebrianti
ospitalità mi recano.
Tamburi, sonagli, e corde flessibili
scandiscono il fluire del tempo.
Svolazzano variopinte vesti orientali,
girano, e girano, e girano continuamente.
Tutto perde i contorni, nulla più è definito.
Il passato ha finito di essere presente.


VIN BRULE’

Il caldo nettare incendia
la gola e l’ anima mia,
confonde ed altera i sensi.
Il cuore si scalda
e l’ animo si rallegra.
Canta il discreto musico dall’ altra
parte. Melodiose melodie
fanno sembrare la vita
meno aspra e matta.
Pian piano l’ effetto del vin brule’
svanisce, come l’ antidolorifico
ad un malato incurabile.
Ed è ivi che le doglie esistenziali
appaiono e svaniscono
come fumo le belle cose gaie.
Tutto è oscuro, non c’è più luce.


Addio

Salta, salta e non pensare,

in un attimo tutto cambia:

tutto puoi far cessare.

Prendi la via facile,

poi ci sarà l’ eterno oblio.

Nel cuore conficco il pugnale,

faccio l’ estremo salto:

Addio.


La casa antica

L’ eco si disperde e rimbomba,

è tutto uno schiavicchiare,

un correre ed un parlare.

Giunta alla tua porta mi fermo.

Il tuo vissuto volto mi sorride,

ed i tuoi mansueti occhi gioiscono.

L’ antico aroma pervade

la degna dimora.

In mezzo al tavolo sta la fruttiera.

Dolci ricordi tornano a galla,

tutti vividamente appare.

Una estinta figura vedo girovagare,

toccarsi i bianchi baffi,uscire

sulla soleggiata terrazza a crogiolarsi al sole.

Click. Non c’è più nessuno.

Vedo solo il mio riflesso all’ interno.

Crollo sul divano, affosso la testa;

lui non c’è. Thè verde alla menta

mi propina l’ antica signora.

Due biscotti, delle risate, armonia.

Niente è dovuto, nulla è per sempre.

Assaporo questi preziosi momenti.


Compagni di classe, compagni di vita

Tra i consumati banchi tutto ebbe inizio.

Uno sguardo, una parola, una risata,

siete compagni di classe, compagni di vita.

Non servono né segni, né sillabe:

gli occhi s’intendono da sé.

Non fa per tre chi fa da sé,

la comunione del sapere

genera altro sapere.

Se ahimè c’è un ferito

questi viene aiutato da un’ altro soldato.

Ci proteggiamo, ci rialziamo,

ci fortifichiamo.

Non ci lasciamo tappare le ali:

siamo come rondini in cerca d’ideali.