JEROME

Lontane le accette

Lontano il sangue

Lontane le grida disperate della madre

Lontane le immagini del padre con l’accetta in gola

Lontana la vita nel fango

Lontano lo sguardo del fratello che espira

Lontanissimo il ricordo della sorellina stretta tra le sue braccia

Jerome è lì, hanno scelto che la sua vita continuasse

Jerome è lì, destinato a risuscitare

Jerome è lì, una donna l’aspetta per provare a vivere.

Occhi neri profondi come un tunnel interminabile.

Labbra larghe carnose e parlanti.

Corpo possente e carico di fatiche.

La tua presenza rende la mia speciale.

Il tuo cuore palpita con il mio stesso ritmo.

Il tuo animo è sfregiato dall’egoismo umano che ha distrutto la tua esistenza, la tua casa, la tua famiglia, la tua vita.

La morte, la fame, la malattia son giunti con lo straniero che ha inventato le razze gli odi e la violenza che non ti appartenevano.

Adesso posso chiederti scusa, posso abbracciarti, posso piangere con te ma non riesco a lenire le tue ferite mio caro amico Jerome.

Nessuno sa quanto ho pianto, quanto la notizia della tua morte ha cambiato la mia vita.

Tutto ha un senso differente, ogni gesto, ogni passo porta in se il peso della tua assenza e la saudagi del tuo sorriso

La tua forza, la tua determinazione, il tuo amore diramava ovunque gioia nell’aria e nei cuori di tutti noi.

Un pugno di sogni infranti, una forza che andava punita, un coraggio unico.

Hai accompagnato i miei passi in quella terra, le mie scelte, le mie difficoltà, la mie prime paroline in kirundi, le mie paure per i tanti piccoli bimbi soldato che come te con la guerra avevano perso tutto tranne l’autodeterminazione ad essere,

la debolezza e la fame li avevano trascinati nel più  becero degli affari… Le armi, la vendetta, la distruzione.

Mi hai donato la vita, mi hai insegnato il sorriso, mi hai stretto la mano ed hai acceso il mio cuore.


TU DONNA

Dolori e grida di dolore

Il soffitto che crolla sul tuo corpo

Spinte disperate che non conoscono ragione

La debolezza assale le tue membra

La stanchezza ti trova regina

Ululati disperati che destano sospiri

Cruenta forza ed abilità misteriose

Si nascondono nelle tue viscere donna

La tua sofferenza si trasforma in un secondo glorioso

in magica armonia, infinita gioia

E strabiliante goduria.

Felicità sopraggiunge nel tuo cuore

In quella spinta che regala vita

In quella spinta che rende magico l’incontro

In quell’attimo in cui il corpicino bianco si posa sul tuo petto.

Ed allora s’infrangono lacrime, risate, allegria

Amore senza nome

Amore senza dettagli

Amore con amore.


JUMA

Un’amaca nel deserto un’immensità di stelle brillanti,

donne orgogliose con ragazzi coraggiosi,

poi tu Juma forte e resistente che proteggi il tuo gregge, le tue donne mamma moglie e figlia con la calma che contraddistingue i forti, l’eleganza che l’esperienza dona,

le mani grandi e coraggiose di un combattente.

Le porte della tua casa sono aperte per me, per gli ospiti, gli stranieri

e le dure forze israeliane che aprono, controllano, distruggono, inventano e con strafottenza forzano, stuzzicano, offendono, minacciano.

Quella finale dei mondiali vista insieme è rimasta nel cuore, tuo figlio tifava Francia per farmi divertire, tu ridevi e tifavi Italia, memore del grande Pertini che dedicò la coppa al popolo palestinese.

Il tuo sorriso resta lì, i tuoi occhi sono spalancate finestre nell’immensità del mare che però è lontano e irraggiungibile per te.