Tu crudele

 

Tu crudele,

straziante bordo di me,

ingannevole,

brutale ego di te.

Hai invaso la mia carne,

sbranato le esterne

viscere del mio ventre.

Raschiato ormai il cuore,

scapita le foglie,

come un ceppo autunnale.

Tuttavia sovverto,

mi libero dal raccogliere dolore,

riconquisto amore,

riporto colore,

scorgo pregevole odore,

inebriante fragranza,

essenza di primavera.



Esile silenzio

 

Esile silenzio

tramutato in lacrime,

sprecato in desiderio,

volto a utopie d’anime.

Bisbiglia ancor silenzio,

per un redivivo estro,

esclamato in un bacino

di dolore.

Verte cordoglio,

di struggente odio,

mutismo nell’ozio ormai

inerme,

prorompe nell’insieme.



Il tuo ricordo

 

Il tuo ricordo è nella mente,

non si disloca,

si fissa nel fruscio di ogni istante,

invaso da parole d’estate.

Mi urta il tuo ricordo,

in un sospiro artico,

che mi sobbalza la ragione.

Mi offusca il pensiero,

che nel tempo così passeggero,

si vivifica il tuo ricordo erculeo.

Estrai ormai certezza,

che malgrado la sequenza,

il tuo ricordo senza nomea,

filtra in purezza.