RINGRAZIO IL TUO RICORDO

Una rosa rossa

era sbocciata tra noi ;

ridente sincera

semplicemente allegra .

Una donna vigorosa

accogliente da sempre

la salutare idea altrui ;

una perfetta testimonianza,

della contigua gioia .

Quei ricordi che scivolano

quasi indubbiamente o certamente

pigri di andarsene

se rivivono intensamente

l’ascoltato sentimento del momento .

Brucia molto la sua assenza,

la sua cristallina voce,

l’immagine dei suoi occhi espressivi ;

non si dimenticano persone

che alla maestà della vita

non hanno mai chiesto .

Quel soffrire nascosto

per un figlio cercato

e mai dalla natura avuto,

non hanno scalfito di certo,

la sua meravigliosa anima ;

vissuta sempre onesta

e ammirevole consorte compagna .

Sono orgoglioso …….di lei ,

mi sento a volte

caduco delle sue

dirette dolci parole ;

ma poi ritorno germoglio

dei suoi fulgidi ricordi

che mischio inebriato

alle gocce del dolore .

Spero che senta apprezzo

di questa meritevole ovazione ,

questa dedica piccola ,

ad una farfalla

libera in cielo ,

una farfalla pregiata

con la sua lucente

“ chioma rossa “ .

Francesco Bondi   ( dedicata a zia Lidia )


Momenti

Parole che navigano

sfiorando appena il mare,

scortate dai delfini

che solo tu sai vedere .

Accedi facilmente

alla mia isola felice,

penetri nei miei occhi

risvegliando l’azzurro

dei nutriti sogni ;

i pensieri non tormentano

quei sobri sorrisi fugaci,

strappati dai miei sguardi predatori .

Lascio sulla sabbia

il profumo che giace

raccolto nel segreto nome;

ora cessa il tuo felino,

lo sguardo rivolto e fermo

è intenso e sicuro;

sempre più immortale

il dono tuo di donna,

avvicina la sua preda,

rubando le carezze

nascoste nel mio cuore .


IL VERSO DELLA VITA

Sento anelito

nelle strette catene…..

di ogni formato desiderio,

qualora la calda ansia

punge pressante il respiro .

Accolgo lineari omaggi

della nauta mente,

se compiaciuta veste ,

momenti di acclamata pace.

Dove sei amica sfinge,

oggi non ho salutato

il tuo ardito aspetto ;

non ho colorato il tempo

scavando le arricchite rughe.

Ora cerco frenesia

nel tuo suolo ruvido,

quando le labbra trovano

quiete nella schiusa parte.

Guardami ancora,

tu che sei la vita,

non intendo lasciar il sospeso ;

odo i tuoi scaltri passi

quando i miei gravosi pesano ;

raggiungo i tuoi occhi

come tralci di una vite ;

cerco il tuo richiamo

se l’eco delle parole

lede lo sperato orientamento.

Attendo nel discreto palpito,

Il disegno ,austero tuo verdetto,

a volgere ancora

sana virtute ,

e ossequiar senza pretesa

il concitato gesto ,

del servile inchino.