Poesie
Un fiore nel limbo
dedicata ad un bimbo mai nato
Su di un fiore la pioggia
versa spesso il suo pianto
tutto intorno è silenzio ,
degli uccelli il sol canto.
Questo fiore di prato
mai cresciuto mai colto
io lo vedo beato
sotto un tempio sepolto.
Della vita che avara
più dispensa dolori
non ha visto la luce
conosciuto i colori
non ha visto tramonti
dalla luce irreale
né salito è sui monti
a guardare il suo mare.
E’ rimasto nel cuore
di chi un dì l’ha deriso
in un cielo stellato
i suoi occhi , il suo viso.
La chiave
Abitavo un tempo la montagna della solitudine ,
parlavo alle stelle , ne sentivo la breazza.
Erano care amiche , di loro mi potevo fidare
Non finiva giorno che non fossero lì ad aspettarti.
Discendevo di notte alla foresta della vita ,
alle fioche luci di promesse sussurrate.
Abitavo un tempo la montagna delle tenebre
popolata di cieche falene ammalate di luce ,
di lunghe ombre , di sospiri d’amore.
Abitavo un tempo la mia anima.
Da ieri giro senza meta a cercarla ,
l’hanno vista rifuggire al mattino ,
mi hanno detto che ha trovato una chiave ,
hanno sentito una porta richiudersi ,
hanno udito un tonfo nel mare…
Incanto
Un refolo di vento due foglie ha sollevato
dormivano supine sull’erba del mio prato
or girano abbracciate nel lieve mulinello
dei pesi del passato non portano fardello
e libere svolazzano in un’estasi irreale
sol delle nevi il manto del sole dolce strale
sul viver quotidiano si librano felici
non odono nemmeno le voci degli amici .
E’ un attimo fuggente che spesso nella vita
Se non lo prendi al volo ti lascia annichilita
Per scendere poi a terra e fartene pur vanto
Di non aver osato…d’avere solo pianto!
Nel vento
La tua anima mia , il tuo corpo al vento :
che lo porti lontano dove pace ha il tormento
che ti sfiori le labbra , accarezzi i capelli
che per me tu riviva i momenti più belli
che tu goda la vita da sentirne il calore
che l’amore ti vesta come mandorlo in fiore
che vibrando di voglia t’abbandoni al piacere
che in quell’attimo il tempo debba solo tacere
che ti penetri tutta fino a farti gridare
e nel vento saprai che la vita … è amare !
Una foglia
Da un ramo di ginkgo biloba
ha iniziato una foglia il suo volo
ma dal vento lasciata e ripresa
ora sale su su verso il cielo.
Il suo mondo che in vita conobbe
dall’altezza degli occhi di un uomo
or dall’alto lo vede morente
non vi scorge più nulla di arcano.
Solo dita stagliate nel cielo
di una fredda giornata autunnale ,
non un suono , un sol trillo , un rifugio
da quel freddo…che oramai ti fa male !
Quando è nata cercava l’amore…
di un bel verde si era vestita
la sua foggia era a forma di cuore
mai pensava… sarebbe ingiallita !
Or qua e là cadon fiocchi di neve
su di un cuore si è rannicchiata
nel pensar che la vita è pur breve ,
dorme dorme … d’un bianco ammantata .
Un bianco velo
Ho visto un giorno un albero ingiallire
non era autunno , non era il suo colore
aveva inciso sul tronco le parole :
“tua sol sarò unico e vero amore”.
E allor rividi in un lampo le promesse
di prati verdi da calpestare insieme
di dolci baci , di sguardi , di carezze
di fioche ombre danzanti attorno al lume.
Rividi un corpo di donna adolescente
che a me s’offriva con candido pudore ,
azzurri gli occhi la bocca sempre ardente
che si schiudeva in un gemito d’amore.
Erano i giorni che in lei scorgevo un mondo
Pieno di luci , di suoni , di colori
mai avrei pensato che della vita il fondo
avrebbe regalato dispiaceri.
Lo salutai quell’albero malato
Che ormai stagliava i rami secchia al cielo
E forse forse m’ha pure sussurrato :
“ non ritornare… distendi un bianco velo…”.
I tuoi occhi
Da sempre sto seduto
la sera in riva al mare
ad ammirar le onde
ai piedi mie morire.
Son figlie della luna ,
di un’attrazion fatale
all’orizzonte sfumano
nel cielo all’imbrunire.
Sollevano sospiri
d’un tempo mai sopiti
per poi posarli a riva
assieme a dei detriti.
Son della vita il frutto ,
del bimbo i suoi balocchi
che in lor cerca smarrito
la luce dei tuoi occhi…