Biografia
Mi chiamo Francesco Maria Conte, ho 31 anni e, dopo diversi anni trascorsi nel mondo della giurisprudenza, ho deciso di reinventarmi professionalmente iscrivendomi al corso di laurea triennale in Tecniche Audioprotesiche presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, città in cui sono nato ed ho sempre vissuto fino ad oggi.
Negli anni ho scritto sporadicamente, per diletto, tentando anche di realizzare un romanzo dal contenuto adolescenziale che però non ho portato a termine. Mi sono quindi dedicato maggiormente alla poesia, a cui da circa un anno a questa parte sto rivolgendo le mie attenzioni con sempre più costanza.
Credo che scrivere per me rappresenti un’espressione di me stesso, un modo per dare spazio ai miei pensieri, anche utilizzando sapientemente immagini evocative. Penso che la poesia possa essere un modo per liberarsi ma, cosa ancora più importante per me, mi piace pensare che attraverso le mie parole alcune persone possano trovare spunti di riflessione per se stessi, in modo che i miei componimenti abbiano anche un qualche effetto “terapeutico” su di loro.
Per scrivere mi baso quasi sempre sul mio sentire e sui miei pensieri più nascosti. Non ho dunque una ispirazione vera e propria, non utilizzo stratagemmi particolari per scrivere, né tantomeno mi ritengo un maestro della poesia né per la mia cultura a riguardo (che, per carità, un minimo c’è ma è prettamente a livello scolastico, avendo frequentato il liceo classico) né per l’uso di metafore o rime. A tale ultimo proposito c’è da dire che non scrivo quasi mai in rime, anche se ultimamente mi diverto molto a provarci, e devo dire che ogni tanto ci riesco anche piuttosto bene.
Ad ogni modo per me scrivere poesie è un piacevole passatempo, ma chissà, mai dire mai nella vita, chissà che non diventi anche un secondo lavoro, anche se mi basta – almeno per il momento – che sia una bella passione da coltivare sempre di più e migliorare, perché nella vita non si finisce mai di imparare, di crescere.
La poesia – come l’arte – è in tutte le cose, e dobbiamo averne cura, non sottovalutarla o sminuirla ma, al contrario, celebrarla ed esaltarla. Come per esempio il ballo, la cui magia per me è totalmente invadente e penetrante. Da diversi anni infatti ballo danze caraibiche come salsa e bachata, e anche questo per me è un modo per esprimermi, in questo caso attraverso il corpo ovviamente. Scrivere invece è per me un modo per esprimere un pò del vortice che ho in testa. E soprattutto dare un tocco di colore ad una realtà che spesso mi sembra piatta.