Natale 2003
Contrappunto a Pablo

Perché tu possa ascoltarmi

Perché tu possa ascoltarmi
le mie parole
si fanno silenzio
come le pause nel cicalio

Cuscino ovattato per accoglierti tutta
e morbidamente coccolarti

Tacciono fragorosamente le mie parole
urlano l’angoscia che mi è compagna
e l’ansia di ciò che mi attraversa e non so afferrare

Tu tutto afferri e colmi e giustifichi
come il silenzio, il vuoto ed il buio
tutto tu trasformi in riso e grida di bimbi
e la notte si smorza in una luce boreale

Scritta in più giorni


13 Febbraio 2013

Prima che faccia sera

Quando ciò che resta
ammezza al più ciò che è stato,
se ciò che è stato appare
in ragione della luce che lo ha attraversato
e senza la quale ogni cosa sarebbe solo buio,
la consapevolezza del tempo del viaggio
si fa concreta
ed intenso il desiderio di stringere la luce
per scrutare e consumare quel che resta del cammino.

Alla mia luce.

Scritta di notte, in aereo
guardando a terra luci fioche nel buio


10 Ottobre 2014

COME UN LAPIS

Presente nel punto
traversa lo spazio
confuso col tempo
ignaro del segno
tracciato sul fondo,
così come un lapis
io vivo il momento
in una finzione
che mi nega il senso
di cui non ho prove.

E il tempo che scorre
ricama il disegno
in cui ogni cosa
ritrova il suo tratto
nell’opera omnia
per sempre infinita.

Scritta in metropolitana,
sintesi della visione dell’esistenza.