A Vito

Passeggiate notturne raccontavano urgenze vitali,
il tuo dolore sullo sfondo cercava risposte
nei libri di umane persone.
Incomprensibile graffio nell’anima.

Ascoltavo in silenzio il tuo sapere acquisito
succhiato voracemente da illustri pensatori.
Strazio del vivere senza soste.

Il tuo cinico sguardo al mondo mi erudiva
minacciando fortemente la mia quiete.
Ero l’orecchio di un mondo a te sconosciuto.

Incontenibili risate antiche
si affacciavano ogni tanto
a sostenere il peso dei macigni.

Mai pago hai interrogato anche Dio.
Non ti ha risposto.
Approdi mai intravisti.

Il vuoto d’amore urlava
all’unico orecchio in ascolto
per annunciare al mondo
la tua fine.


I’m coming

Le notti ubriache di ritmi stordenti
consegnano al giorno stremate speranze.
Occhi opalescenti
osservano un’alba consueta
che annuncia la solita opaca giornata.

L’offerta di oggi propone
la solita replica:
Nono cerchio quarta zona la Giudecca,
Traditor di chi si fida.
Miserabili in contesa
rubano il tempo e la speranza al futuro.

Promesse evanescenti
offrono l’indulto all’insolvenza.
Eroi deposti, altari blasfemi.
precettuali inni senz’anima
rievocano coorti romane mai onorate.
Ipocrisia dell’osservanza.

I’m coming,
La notte conta gli assenti,
Occhi ora lucenti penetrano il futuro intravisto.
Salpa la nave verso nuove terre
che offrono il futuro al sudore,
ricambiato col senso dell’onore.


Libero arbitrio

La mia rabbia si arrende
all’ipocrisia del dogma moderno
che offre asilo ad ogni costume.
Benvenuti nel mondo degli ordini infranti!

Qui troverete mucche che mangiano carne
galline che allattano
mari rossi che specchiano un cielo
cangiante di vana allegria.

Piogge asciutte
di aride gocce
colorano corpi nudi
distesi su prati d’acciaio
esposti ad un sole ormai stanco.

Stami ribelli
si scambiano il polline tradito
che reclama altri destini,
api confuse vagano incerte
posandosi a volte sui fiori morenti.

Come morente e’ l’eco
di un tuono antico
che ancora ripete nel cielo
che siamo ospitati
e il prezzo accordato e’ l’amore.