Tutti cantano
Tutti cantano quel che va oltre le parole
futili conoscenze intonate dalle gole
recitate parole mai realmente indagate
per tentar di colorire rime inflazionate.
Tutti leggono testi su tappeti di suoni
per sommare almeno alcune vibrazioni
ai loro vuoti che li scuotono come tuoni
intanto flebili da lontano inascoltate intuizioni.
Tutti ostentano profonda comprensione
di energie tra materia e spirito ponti
facendo appello a frasi di poeti
a nascondere calcoli e tornaconti.
Tutti cantano e quasi tutti sanno niente
materia, anima, spirito, cuore e mente
oceani d’inchiostro dalle punte delle biro
per descrivere l’immenso di un respiro.
Tutti recitano nei loro ruoli ben calati
ormai convinti d’esser questo o quello
“show must go on” manica d’imbranati!
Per l’Io Vero non v’è appello.
Tutti cantano l’inesprimibile essenza
ridotta a contratto del ricevere o donare
al limite confusa con il farlo
e se non la cito chissà poi di cosa parlo.
Ma tranquilli sono a scuotervi per risvegliarvi
non per giudicare, criticare o sanzionarvi
non per generare una qualche confusione
da sostituire con il vostro velo d’illusione.
Tutti cantano argomenti che non dico
poco importa se i temi sono tanti od uno solo
perché se fra le righe lo avete almeno intuìto
nel lasciarvi cadere spiccherete il volo.
Priva di sé
Può la porta che conduce agli incubi chiudersi solo per la tua paura?
Può l’essenza delle cose pervadere il tuo corpo e renderti parte di lei?
Non fermerai il vento che soffia su di te
perché non è un lamento, non è un pianto, forse è come me.
Non muterai l’attimo di un lampo su nel cielo
ma forte lo terrai se vuoi, eterno nel pensiero.
E fuggi senza ascoltare il fragore di quel tuono
quando poi è la tua indifferenza la causa di quel grido.
Ti fermi all’apparenza di quel volto dietro il velo
ma sai la trasparenza è nello sguardo più sincero.
Dimmi cos’è che ti impedisce di volare
se è dentro te la paura di cadere
non è difesa rinunciare a sentire
quello che provi e che ti rende viva
è solo miseria, è solo miseria
non voler sognare è la povertà più vera.
Puoi fare una diga o deviare il corso di un fiume
ma ogni goccia ha il suo Dio che l’accompagna fino al mare.
Puoi sdraiarti su di un letto o su un prato di viole
ma il tuo mondo, se non dai e ricevi, non ha senso.
Come una rondine in inverno il tuo estro così spento
il suo volo triste e stanco nel gelo e nel rimpianto.
No! non fermerai il vento e se anche fuggirai
non sentirai un mio lamento
non ha senso nel tuo mondo.
é solo miseria, è solo miseria
come sei, come vivi, è la povertà più vera.
Sentieri
Sentiero I.
Respira,
ancora.
Non senti che
ogni cosa ti accade
è la più giusta per te?
Respira,
ancora,
Consapevolezza.
Respira,
ancora,
coerenza.
Respira,
osservare se stessi.
Ancora,
spazio interiore.
Respira,
ogni cosa ti accade,
è la più giusta per te.
Respira,
ancora,
disidentificazione.
Sentiero II.
Volli sperimentare lo spazio
e rinunciai all’Onnipresenza.
Feci altrettanto con il tempo
rinunciando all’Eternità.
Per esperire il libero arbitrio
scivolai dall’Onniscenza
E non per errore decisi di sondare l’Errore
abbandonando la Perfezione.
Così! Immerso nella cosmica nebbia
tutte le volte prendevo un pezzo di Verità
lo organizzavo, lo cristallizzavo,
lo rendevo un dogma nella mente.
Un processo completo e perfetto
allorché quel pezzo di Verità
era divenuto un’intera menzogna.
Ma la Connessione perdura,
Inizi a osservare la realtà senza scopo,
l’Intuizione ti sussurra di contemplare,
fino a emanare un mondo
dove ogni goccia torna al Mare.
Sentiero III.
Tutto è così vasto
che non può il pensiero
spiegare a una mente
cosa c’è oltre l’Universo.
Ora mi scindo e ricompongo
in un fluido atemporale divenire.
Quando in quel contemporaneo prima
ironiche forze mi frammentavano con semplici veli di Maya.
L’ego amorevolmente beffeggiato
depone le sue logore armi e risorge ad alleato.
E ogni armonico risuona tra le sfere del creato
nuotando immerso nell’Eterno Unico Vibrato.
Passioni, emozioni, cibi ed energie,
Angeli e Demoni, direzioni e simbologie.
Costrutti disgregati, archetipi dissolti,
Matasse obliate e tutti i nodi sciolti.
Emozioni e sensazioni a Estasi
assurte per connessione del Divino al Carneo.
Trasmuto Sostanze, Suoni, Ere e ciò che Sono Io
nel fiorire assoluto che la mente chiama Dio.