IMBARBARIMENTO

Medioevo lessicale,
carestia mentale,
l’ispirazione va a scemare,
il blocco non fa che aumentare.

Dove le mie muse si celano?,
Perché i miei occhi velano,
alle orecchie affanno
portandomi solo danno.

Possibile tale imbarbarimento?,
Possibile tale invasione?,
tale e possibile è,
tale e possibile non è!.

Allor perchè tanto silenzio
che nell’animo son sgomento?
Che io abbia perso sentimento,
rima, metrica e ne paghi dazio?

Bugiardo non sarei
se dicessi il falso,
per cui arderei
dentro me, armonioso.
E giocoso andrei
come soffio furioso.

Ma atto della realtà
devo tenere conto,
che questa capacità
le muse mi han tolto.
Per questo senza beltà
divago con sconforto.

Ma or mi accorgo della maraviglia,
che quest’epoca buia e grigia,
l’animo e il volto non acciglia,
ma sempre al cuor è stata ligia.

Stupefatto aguzzo lo sguardo,
settenari, anafore e rime
scoccano come il dardo,
nel cuor di fiamma ardo sublime.

Possibile tale cecità di sguardo?
Possibile tale sordità d’orecchio?
Tale e possibile non è,
tale e possibile è!.

O muse, or capisco la mia ignoranza,
non per voi, non per durezza di cuor,
ma per smarrita via e altero umor.
E’ di nuovo il lume, la mia pietanza.


VIAGGIANDO

É la notte,
che l’anima mia,
si fonde con il cosmo,
quando la terra
è tutt’uno con il cielo,
quando le sfumature silenziose
si incatenano a stelle chiassose.
É qui,
che mentre assaporo negli occhi
lo scorrere di lumi fiochi e ombre vive,
come chi per il primo istante
scopre il dolce palpitare,
sono pervaso di te,
dei tuoi pulsanti desideri.
E nelle vene scorre l’immaginazione,
nella mente un dolce torpore.
E tu,
celeste volta,
che da secoli osservi,
quanti con stupore
ed una lacrima,
si sono volti.
Perché da sempre
il cinico mondo ruota veloce,
ma io, o celeste volta,
non ho tremore,
poiché nel tuo silenzio
da secoli osservo,
navigando
nello spazio immenso,
approdando
ad ogni porto al mio interno.
E chissà che il mio sguardo
non sia corrisposto,
seduto,
mentre osservo il nuovo candore,
in tutto il suo malinconico splendore.


PENSIER LEGGERO

Spensieratezza,
leggiadra tu sei,
sulle ali del tuo pensare.