Valige

Le parole sono valige di viaggi

intrapresi o in attesa,

se le lasci giacere

tacciono e languiscono

fino a dissolversi nell’oblio.

Se dischiudi un poco e attendi

sciolgono mete e pensieri,

innalzano o sommergono

il desiderio di andare, conoscere,

rendendo lucida o opaca

l’esistenza del pellegrino

sul cammino della vita.

Diamante di mille sfaccettature,

ognuna di luce propria,

la parola brillerà.

Unica e molteplice,

seducente e stracciata,

umile e vigorosa,

capace di rendere sublime l’uomo

come smarrito l’individuo.


Sapienza

La fretta del tempo incute timore,

non hai spazio al tuo ambire,

veloce e spossante il tuo giorno,

senza tregua il tuo respiro.

Scorre veloce privo di essenza

il pensiero che rincorre se stesso,

alla ricerca del senso perduto.

Se potessi sostare,

al riparo della veemenza,

scorgeresti sfumature e note

che del tempo passato

sono sfuggite all’oblio

e rintanate nel cuore

sanno ancora dare.

Del momento la trine

della conoscenza umana,

pregio della sapienza,

saprebbe ornare e colmare.

La giusta misura

tra dare e avere

rende giustizia al tuo volere

che domina senza sapere


Fiorire

Da quella che fino a poco fa

era la tua finestra

ammiro il tramonto

e il vento che irrompe

nel cielo dorato

soffiando sul mio cuore

che non sospettavo dolente.

Giro intorno soffermando

lo sguardo sulle cose rimaste

ad attendere di raggiungere

la nuova meta.

Dischiudere per sciogliere

l’abbraccio e lasciar andare

un poco, ma ora sembra troppo.

Vuoto colma lo spazio

e s’aggira nella mente

che cerca appigli su cose visibili

per rendere palese

chi è andato via,

non lontano, ma lasciato il nido

come tempo chiedeva

ma cuore negava.


Vero

Non puoi portarmi via

il cuore dalla casa avita!

E’ vero che il tempo ha lasciato

segni sul mio essere

e la solitudine è mia compagna,

…è vero che l’amore filiale

vuole ciò che è migliore

anche se comporta sacrificio,

…è vero che così l’andare

è consono ai pochi passi

che il mio incedere concede,

…è vero che non abita più con me

il silenzio di più giorni!

Ma questa era la mia vita,

il mio godere del luogo,

delle parole dettate

dalla natura e dal tacere della terra,

…queste erano le parole

sussurrate al cuore

nella gioia e nel dolore,

lette o scoperte tra campi ed erbe,

tra fiori e spine,

tra sorrisi e lacrime.

Vengo e son qui, ma…

non puoi portarmi via il cuore

dalla casa avita,

perché lì, anche se non più ora,

c’è, chi, nel cammino insieme,

affianco, abbiamo proceduto e…

mi attende al limite di questo viaggio.


Glicine

Vento leggero, ancora,

scompiglia le chiome

con gelide sottili dita

mentre uguali i giorni

passano sulla via.

Sole e nuvole,

luce e ombra

si rincorrono tra case

e giardini, tra vie

e nudi alberi che attendono

nuova vita.

Tralci abbarbicati,

tra muro e muro,

solitari pendenti,

prigionieri della città

scalano il cielo,

di libertà il desiderio.

Passi oggi, passi domani,

giorni tutti uguali.

E poi…

un battito di ciglia

e tutto è mutato,

avanti al cuore ammutolito,

un sipario fiorito

rincorre lo spazio

verso l’infinito.

Profumi e colori nell’aria

danzano lievi

sollevando e spargendo intorno,

nel turbinio dei sensi,

petali e pensieri

allontanando un poco

del quotidiano l’ affanno.


Stasi

Nel fragore dell’odierno

in un istante una esplosione

di silenzio abbagliante

rompe gli argini del cuore.

Una ad una cadono come stille

note che dilagano a colmare

il vuoto assetato da una affettività

tumultuosa, incostante e incapace.

Accaparri tutto e tutti

senza dare nulla in cambio,

poi … getti via tutto lontano,

altri compiranno gli stessi gesti

in un giro ignoto.

Quale pietra miliare

dovrà essere posta sul tuo cammino

per far si che mente sosti?

Dolore, amore, pietà, sconcerto?

Allora e solo allora,

quando rigirerai nelle tue mani

questi macigni scoprendo ogni anfratto

della loro asperità ti sarà rivelata,

anche, ogni bellezza che

ci accompagna nel nostro cammino.

Non quiete nel cuore, ma

riflessi di una stasi, di un comprendere

e godere del piccolo e nascosto

che prima non osavi.


 

Io.

 

Quale è la mia essenza?

Cerco la verità nella mia anima

tra gli orpelli che società

regala a piene mani

per celare quanto non conviene.

Quanti tesori nascosti

potrei scoprire se gli occhi

dell’anima si schiudessero

alla verità!

Un raggio di sole che filtra

tra tremule e sbiadite foglie

e palpitanti argentei fili

di tele di ragno hanno in sé

la potenza creatrice

della vita in atto,

della libertà il desiderio.



Stilografica.

 

Il regalo inaspettato

ha spalancato le porte del passato …

quando scrivevi con tremore

le prime sillabe della vita,

quando spiavi chi possedeva

lo stilo dei desideri.

Guardavi vergare con lieve e agile mano

sillabe e note che non comprendevi,

ma la penna tenuta tra le dita,

quasi ad ignorarla,

affascinava il tuo sguardo.

Null’altro vedevi e pensavi, sognando,

a quando in un tempo, breve, ma futuro

anche tu avresti potuto scorrere pensieri

e desideri in tracce,

da lasciare ad altri dopo te,

in tratti netti ed eleganti

sulle pergamene della vita.


 

Petralia.

 

Case abbarbicate l’una all’altra

tra selci e sprazzi di verde

contendono l’azzurro alla montagna.

Sole e pietra emanano calore

sulle vuote case

lasciate a ricordare

tempi andati,

amici persi,

congiunti lasciati e poi

mai più ritrovati

perché, tiranno, il tempo

non ha concesso sosta.

Ripide salite o scoscese acciottolate vie

si snodano tra silenziose

magioni dalle imposte socchiuse

per tacitare il sole che bussa

ai cuori  di chi, ogni tanto, torna

a vivere nelle stanze, una sopra all’altra,

per dare forma alla casa avita

tanto agognata.

Al finire dei giorni di festa

il silenzio inonda le strade

e pian piano copre con un velo

di ricordi e sensazioni i desideri

di chi lascia e spera di ritrovare,

nel prossimo ritorno,

quella parte di se stesso

che mai è andata via.



Fuga.

 

Lasci la porta aperta

quando cerchi vie di fuga

per non aver coraggio

di esprimere valori o sincerità.

L’ambiguità del sapere

si intreccia al volere

per non dare concretezza

a sentori eterni.

Così tralasci di dare forma

ai tuoi pensieri, così

immobile nel cuore,

lasci gelare l’Amore.

Chiami tale solo ciò

che è spettro vagante

e sterile di quello che aneli.

Aspetti che altri riconoscano

quello che dentro

tu disconosci.


 

  1.   Domani.

 

Mentre l’ombra del finire

del giorno prende possesso

dei miei occhi, nella luce che ancora

filtra tra i pensieri

immagini di un unico colore

prendono vita su note suadenti

riportando sensi e affetti

che credevo perduti.

Mentre l’affanno dell’odierno

si allontana ecco che mente e cuore

sciolgono la loro canzone

in un turbinio di profumi,

di colori tenui e vividi.

Non è nostalgia, non è rimpianto,

ma l’essenza della vita che

come cardine socchiude

la porta del cuore

mentre brezza si aggira

soave sull’alba del domani.