A tutti i vecchi del mondo
Quando saremo vecchi
il nostro mondo si farà piccolo
e potremo vedere, sentire, gustare
tutto ciò che ci era nascosto
dal quotidiano dover fare.
Passo per passo,
esploreremo ogni angolo
della nostra casa,
rileggeremo un libro dimenticato,
ascolteremo un disco frusciante,
e il balcone di casa
sarà il nostro giardino.
Allora ci riempirà di gioia
la cicala che viene a frinire
sulla nostra tenda,
la farfalla sulla rosa,
l’odore di basilico e di menta.
Saremo
come una macchina fotografica
che non ha più il grand’angolo
ma la lente per scoprire
il piccolo mondo nascosto.
Amore
Di tanto in tanto riaffiora
come uno scoglio dalla corrente
del quotidiano dover fare.
Come una spiaggia sommersa
si scopre a fatica,
nascosto
dal pudore degli anni,
dal silenzio
nella banalità del rumore.
Come una spiaggia
chiara di frammenti
di conchiglia e corallo,
scura di macchia odorosa,
chiede al mare di esistere,
così l’amore
lo chiede al tempo.
Voglio ascoltare il silenzio
Vorrei essere sorda
pur di sfuggire al rumore
della città, della casa,
dei discorsi ripetuti,
delle mie stesse parole.
Lasciatemi ascoltare il silenzio.
Il silenzio di mio padre
che non trova più le parole.
Il silenzio dell’uomo amato
dopo i tanti discorsi dlla giovinezza.
Il silenzio di mio figlio,
incredulo di essere ormai uomo.
Non vorrei essere sorda
quando il silenzio si riempie
del garrire di rondini,
del frinire di cicale,
dell’andare e venire delle onde.