Ho visto il vento piangere

Ho visto il vento piangere.

All’irrompere

d’un grido acuto

nel suo lamento, ho assistito.

 

Ho udito il sole ghiacciare.

Al suo tremore

ancora presto ascolto.
Il fruscio delle foglie d’autunno

ho accarezzato,

del sapor del pensiero

ancora sento il profumo.
Ancor tuttavia

esperito non ho

l’onirico destarsi dell’umanità

dalla sua insonne

letargica veglia.


Ogni lacrima da te versata

Ogni lacrima da te versata

mai s’infranse sul vuoto cieco dell’abisso.

In me sgorga qual linfa immortale,

d’una quercia che sfida i tempi dell’Uomo

rende forma al mio spirito.

 

Ogni dolce momento condiviso

riposa in me come la pace del guerriero

la cui fiamma d’orgoglio, figlia del sacrificio,

grazie a te già è pronta ad ardere il mondo.
Quando la luce per la prima volta

solcò i miei occhi,

strappandomi al tuo naturale calore

e a codesto spirito ribelle

d’affrontar l’esistenza permise,

già sapeva, ella, il cui sguardo il tutto abbraccia

che mai realmente l’anima mia

avrebbe cessato di soggiornar nel tuo grembo.


Libero in cella

Nascesti libero in cella,

crescendo,

a combattere il mal col sorriso

imparasti.
Soldato d’un conflitto senza fine,

l’umana ipocrisia

annichilito hai col tuo genio.

 

Troppo presto l’odio ti portò via,

ma tu, lasciandoti indietro luce

sul tuo cammino,

col contegno d’una cometa

ti sei spento.
Il tuo retaggio sopravviverà

al bieco diluvio della coscienza,

le tue parole cementate furon

nell’immane roccia dell’immenso.