La vita

La vita è un percorso ad ostacoli.
Ogni volta che ne superi uno,
ne spunta un altro
più grande del precedente.

La vita è rovente come il fuoco,
è limpida come l’acqua,
è leggera come l’aria
ed è dura come la roccia.

La vita è fatta di momenti,
che a volte sono brevi istanti senza senso
e a volte sono interminabili ore,
che logorano il cuore.

La vita è fatta di storie,
che a volte sono infinite
e durano in eterno,
a volte sono effimere
e ti scaraventano all’Inferno.

La vita è fatta di amici e parenti,
che a volte sono angeli
e a volte sono serpenti.

La vita è fatta di vicoli ciechi,
ma se credi in te stesso,
le tue ali dispieghi.

E la vita è fatta di occasioni,
prendile,
altrimenti scappano,
perché la vita è un attimo.

(Gaetano Nestor Ania, La vita)


Airone di metallo

Quando piove
I vetri si appannano.
Ti diverti a passare un dito sopra di essi,
crei strani disegni,
scrivi il nome della persona amata,
scrivi il nome della persona odiata,
oppure scrivi
il nome della persona che ti manca di più.
Il vetro della mia finestra è appannato
Ma stanotte non piove,
solo piove il sole
perché piange il mio cuore,
perché senza te sarà una primavera senza viole.
Da domani guarderò in alto
E quando vedrò un airone di metallo in volo,
lanciami un sorriso
e meno spento sarà il mio viso.

(Gaetano Nestor Ania, Airone di metallo)


Labirinto di vetro

Ti ho vista al centro
di un labirinto di vetro.
La tua sagoma era distesa
e la tua anima, nei tuoi Inferi interni, dispersa.

Ho visto quel labirinto di vetro
entrarti dentro per intero.
E dopo, è esploso di colpo, ed ha dilaniato il tuo corpo.

La vitrea esplosione ti ha lasciata inerme,
schiacciandoti come un verme
ma il tuo requiem non è stato scritto,
quindi, risolvi il labirinto e tira dritto.

E quando sarai fuori,
raccoglierai d’inverno i fiori,
e non sarai una colomba ferita,
ma diventerai fenice, ed amerai la vita.

(Gaetano Nestor Ania, Il labirinto di vetro)


Il vero diverso sei tu

Tu che giudichi diverso il prossimo,

solo perché ha diversi lineamenti,

solo perché ha diversi pigmenti,

solo perché ha diversi orientamenti,

non guardi te stesso medesimo.

Tu che giudichi il prossimo diverso

E lo metti in un angolo,

come se fosse uno spigolo

come se fosse un cieco vicolo,

la concezione del mondo hai perso.

Il mondo è una circonferenza imperfetta,

non ha angoli,

non ha spigoli,

non ha vicoli,

perché di loro vive senza.

Gli angoli nel mondo non contano.

Per poterli osservare,

raggi al suo interno bisogna tracciare

e di raggi già abbiamo quelli del disco solare,

che ci riscaldano, ma al tempo stesso ci abbagliano.

Quindi, tu che giudichi il prossimo diverso,

ricorda che hai diversi lineamenti,

ricorda che hai diversi pigmenti,

ricorda che hai diversi orientamenti,

ricorda che sei tu il primo ad essere diverso.

(Gaetano Nestor Ania, Il verso diverso sei tu)


Ciao Mariella

Tra sei giorni sarà festa

E un cappello quadrato avrò in testa,

tra sei giorni arriverà la gloria

a dipingere la mia storia.

Stamane rimango a letto,

perché un fiume gelido solca il petto,

rimane di sasso l’anima,

mentre la mia voce ansima.

Stamane il sole non si desta,

come me, immobile resta,

la nebbia non toglie il suo velo,

stormi di corvi tagliano il cielo.

Stamane, mentre leggo il messaggio,

conferma del triste presagio,

come un gesso che scivola sulla lavagna,

un oceano di lacrime il mio viso bagna.

Adesso sei volata via,

lascia nel cielo una scia,

così non sentirò la solitudine,

così Palermo non diventerà Udine.

Tutte le sue lezioni d’inglese,

tutte le sue parole d’elogio spese,

rimbombano nella mia testa,

perché Lei nel mio cuore resta.

(Gaetano Nestor Ania, Ciao Mariella)


In equilibrio

Se trovi l’equilibrio,

puoi scalare immense dune,

usando mani nude.

Se trovi l’equilibrio,

puoi attraversare impervie paludi,

a piedi nudi.

Se trovi l’equilibrio,

ogni tuo stop sarà start,

ogni vicolo sarà boulevard.

Se trovi l’equilibrio,

mentre il mondo acclama il tuo flop,

lo stupirai raggiungendo il top.

Se trovi l’equilibrio,

nulla ti può affondare

e come un castello di carte,

in piedi saprai restare.

(Gaetano Nestor Ania, In equilibrio)


Regina delle coccinelle

Sono avvolto dal nero
quando tu, coccinella,
non ti senti bella
e lo pensi davvero.

Il mio sguardo s’infiamma
quando ti guardi dentro
come un opaco vetro
ed io perdo la calma.

Catene di vento stringono le mie dita
quando non credi in te stessa,
nel vuoto ti senti dispersa
e ti spezzi come una matita.

Quindi accendi le tue stelle,
come quando ti ho vista ballare
e la notte sei riuscita ad oscurare
e sarai regina delle coccinelle.

(Gaetano Nestor Ania, Regina delle coccinelle)


Sotto al saio

Dovevi essere guida spirituale
e, come una fiamma che s’innalza,
dovevi separarci dal male,
rendendo l’ombra scalza.

Ma ti sei trasformato,
diventando un lupo mannaro
di carne fresca sei assetato,
sei sfamato dal denaro.

La peggiore delle bestie
nascondi sotto al saio.
calpesti con molestie
i germogli di un fioraio.

Il tuo confessionale
è la stanza del peccato,
più oscuro dell’originale
nel quale ti sei tuffato.

Ma la comunità tiene gli occhi chiusi
ed è questa la vera vergogna,
ignora i tuoi abusi,
senza mandarti alla gogna.

(Gaetano Nestor Ania, Sotto al saio)


La matita più dura

Ci sputano addosso
ed incidono sul nostro petto
l’ottavo singhiozzo
del nostro alfabeto.

Quella lettera muta
è melodica musica
per chi ci insulta,
per chi invalidi ci giudica.

Ci chiamano invalidi,
ci chiamano disabili,
ma noi siamo impavidi,
metalli inossidabili.

Ci definiscono soggetti H
perché siamo la matita più dura,
che tutto spacca,
che di loro non ha paura.

(Gaetano Nestor Ania, La matita più dura)