Non ci sono fate nella mia vita ,

la favola che volevo non c’è

nessun cavallo bianco

è apparso all’orizzonte

nessuna lampada trovata per caso ,

nessuna zucca si è trasformata ,

nemmeno ranocchi fatati ,

gli uomini non cambiano ,

nemmeno con una bacchetta magica .

la magia della mia vita ,

è vivere nonostante tutto ,

trovare , il coraggio e andare avanti ,

con gli occhi chiusi , per non vedere ,

per non voler vedere ,

potessi turarmi anche le orecchie ,

per non sentire .

Gnomi e folletti dispettosi

si tengono ben lontani da me ,

ma non ne sento la mancanza

c’è già il mio destino

che si prende gioco di me ,

dei miei sogni , dei miei desideri ,

Nessun incantesimo ,

mi ha spezzato la vita ,

solo la malasorte .

Oh ! un piccolo mondo

fatato lo avuto anche io  ,

fatto di orchi , di uomini malvagi ,

di miseria , di streghe cattive ,

ma questa è la vita di tutti i giorni  .


L’ardente desiderio , vero

di volere qualcosa , un nulla

l’incapacità di ottenerla , falsa

tetra è l’incredulità ,

il niente maestro interiore di regni sconfitti ;

supera ogni barriera con il suo vuoto carico .

le mie parole le ascolta il vento ,

ghermito nel suo riposo là

fausta è neghittosa è la mia fantasia ;

isola immemore del sogno non vissuto .

Ardo al pensiero del futuro ,

incombacente nel mio deserto ,

nei rami così spessi pungenti della mia vita

che tutto hanno filtrato .

Grande ,

eppure sconosciuto ai miei passi

appare l’essere che in me vive

che scomunica ,

cancella ogni poesia

platinato il suo mantello

dorato il suo scettro

ma niente lascia cadere sul mio giaciglio .

Di giaggiolo e di giada è il mio cuore,

duro il mio fardello e lì il mio anello ,

spesso e curvo il mio ansimare ,

poca acqua tira al suo mulino .

Le voci un pizzico ne posso sentire :

e non tenere fra le mani ,

lì travolto nel mio  nirvana

giace ogni mia colpa .

Il nefasto rumore , sfalda

Colpisce

L’uzza del mio paese solitario ,

dell’ immagine annodata del mio vivere .


 

Qua nell’aria nello splendore ,

nell’a mia assenza ,

qui dove abitare non è vivere ,

qui dove anche un estate

può lasciare un segno demarcabile ,

lasciarti sconfitta , lungo piste desertiche

dove non passa l’amore .

Spettri  lacunosi  ,

fantasmi sono i miei pensieri ,

le ore assorbiscono la mia entità ,

ignoro il grande disegno ,

ma che ne sarà di me ,

dei miei anni trascorsi , dei miei dolori ,

delle mie lacrime .

Domani è troppo lontano , il futuro incerto ,

spaventosi i miei tormenti ,

la mia anima soffre ,

si gira al sole , per raccogliere

stille sprecate per il suo calore ,

bruciano  e consumano la mia malinconia .

La mia solitudine resta sola ,

non c’è un motivo , si muore e basta ,

quando è accaduto non lo so ,

un giorno ho scoperto che non vivevo più ,

stanca , stancamente tutto abbandonavo ,

e quello che lasciavo nessuno raccoglieva ,

niente avevo con me ,

la sola cosa che sentivo è che ero sola ,

ed è la sola cosa che ho perso .

Non è fantasia , c’è ne vorrebbe

davvero tanta per immaginare questo niente ,

il nulla quello che mi avvolge  ,

che mi ha annientato ,

come un orrendo mostro mitologico ha divorato ,

liberta , amore e possibilità ,

di tutta questa lunga odissea ,

questo lungo è strano viaggio della mia vita

cancellando ogni tappa ed ogni fermata .

come in esilio vago ma non c’è un termine

o una fine o una meta ,

c’è il solo camminare ma , non troppo in fretta .