“A Massimo”

 

Parole, parole, parole…

Solo il frutto di chi non sa manifestare i propri sentimenti..
Solo il parto sterile di chi vuol nascondere i propri pensieri.
Solo la vergogna di chi vuol tacere la verità.
Maledetto chi ha inventato la parola.
Beato il balbuziente,

così veloce nel pensare, che la parola non riesce a stargli dietro…
Quale nostalgia quando l’uomo e la donna comunicavano col loro spirito,
con l’energia dei loro corpi, delle loro gesta…dei loro sguardi.

E così tra uomini e così tra donne.

Al principio era il verbo e il verbo era presso Dio e il verbo era Dio.

Poi il verbo si fece carne.

Qual bestemmia, la carne che si fa verbo.

Eppure la verità fa male, così tanto male che non può essere espressa,

né descritta … solo vissuta.

 

(Gian Luca 11 giugno 2016)


 

“Un viaggio”

Parto e non so se torno.
Parto e non so perché!
Partire è sempre un po’ morire,

perché quando torniamo non siamo più gli stessi.

Sai quel che lasci e….
non sai quel che trovi!

Tanto si torna sempre al punto di partenza,
all’origine di tutte le cose,
alla fonte dalla quale tutto è sgorgato.
La vita è un cerchio.
Non ha né inizio, né fine.
Non è importante la mèta, ma il viaggio.

Non è importante il viaggio, senza i nostri compagni di viaggio.
E la musica, i suoni e le voci che ci accompagnano..?
E il tempo, le nuvole, il sole, la pioggia, la neve?
E le nostre emozioni, i nostri sentimenti?
Perché mi sento così vecchio?
Perché mi sento così fragile?
Sto tornando a casa, ma non la riconosco!
Mi guardo in giro e…non conosco alcuno.
Possibile che sia passato così tanto tempo?
Possibile che io sia cambiato così tanto?
Possibile che io, non abbia mai amato?

(Gian Luca Pallaoro 18 aprile 2016)


 

Quale eccitazione e qual piacevole sgomento scoprire,

per un uomo senza qualità,
di avere un talento.

E scoprirlo, quando sta per morire.
Anche la morte, allora, passa in secondo piano,

anzi, quasi quasi fa sorridere.
All’improvviso il cuore ricomincia a battere,

il sangue a scorrere,
e i polmoni…
sembrano scoppiare,
dall’ansia di rubare aria,
……aria per una nuova vita.
Sì, ora ritorna il desiderio di vivere.
E’ proprio vero caro Francesco,
la morte è sorella della vita.

E se io potessi scegliere, chi esser tra le due,

la vita sceglierei.
Perché facile è darla,
tragico e doloroso toglierla.

Ma, a ben pensarci forse, non saprei che fare…
Dolce può essere anche la morte..
e troppo coraggio costa, dare alla luce chi…

non potrà difendersi.
Gian Luca Pallaoro