Lei fuggita da

Lei fuggita da uno specchio

fissava il suo pianto

nel libro dei tramonti

recitando una scena drammatica.

(figlia della sua arte).


Ma ora tornerò

Ma ora tornerò al mio suono

muto

dove il labiale

s’impasticca col pensiero

e più non ragiona da sé.

Poi scriverò dei versi

dettati dalla miseria dell’uomo

io poeta da poco

nei confronti di un’umanità

che fatica a vivere.

E allora parlerò a gran voce

e griderò con foga i loro nomi

come un’accusa potente

contro i potenti

che da troppo tempo usano

i soldi degli altri

per masturbarsi.


 

Tra unghie e terra

Torno tra i poveri

per mescolare i miei guai

con i loro

e cercare significati

nascosti ai più

come il senso della miseria,

della barbarie tracciata

sui nostri volti

di razza “normale”.

Cercherò tra i bagliori

dei loro occhi

i miei angoli di pazzia

per conoscere me stesso

e la mano forte di Dio.

Sarò ancora uomo tra gli uomini

e non più anima infedele

alla vita.

E pascolerò nel sole

mangiando la terra che nutriva

Francesco e sentirò le sue dita ancora

stringermi il collo, graffiandolo

con unghie d’affetto.

 

Torno da loro per imparare

che l’amore è soltanto

crescere insieme.