I TRENI

Volevo parlarti dei treni.
Ne ho visti tanti oggi.
Ma io li odio i treni;
se mi chiedi perché
la risposta è semplice:
ti portano via da me.
In realtà non li odio
proprio tutti i treni.
Tu ne prendi solo uno
per tornare a casa.
Ma quando arriva
mi accarezzi il viso
e te ne vai senza voltarti.
Non ho mai la forza di afferrarti,
rubare un biglietto e seguirti.
Si chiude la porta
e mi ricordo
che non ho mai avuto
il tempo e il modo di baciarti.
La voglia si,
quella ce l’avevo,
ma è salita con te
su quel maledetto treno.


PRIMA DI DORMIRE

Un cuore, due cuori, tre cuori.
Prima di dormire
conto sempre i cuori;
le pecore le lascio ai pastori.
Quattro cuori,cinque cuori,
forse poco più
sono quelli che ho incontrato,
inconsapevolmente calpestato.
Sei cuori, sette cuori, otto cuori:
se fossero tutti miei
( e non credo che potrei
ma se potessi lo vorrei )
un paio te li regalerei;
“mettili sul comodino”ti direi.
Quanti cuori mancano all’appello?
Solo due.
Quelli non la saltano la staccionata
si sono già nascosti
dietro una rima baciata.
In testa un cappello
il mio cuore randagio,
ormai sordo e ammaccato
si accompagna ad un cuore spettinato
ma allegro e ben vestito.
Non lo so se hai capito,
ma ti prego guardati,
il tuo viso è già arrossito.


Occhi di savana

Ne vuoi guardare di mondo
Con quegli occhi di savana,
caldi e grandi come il sole
di un’Africa bambina.
Con i piedi nudi a terra
balli come una gitana;
lungo gli argini di un fiume
pari triste, sola e bella;
nello specchio di narciso
sta una immagine tremenda,
quello sguardo all’improvviso
sembra fiera incatenata,
una belva spaventata, Malnutrita,
gioventù ormai svanita.
Lecchi al cuore una ferita,
una lacrima é caduta.
Una carezza ti risveglia,
il domani dorme cauto
sotto i ciottoli sommersi.
Con un brivido sul viso
levi il capo e al mio sorriso
rispondon le tue gote,
già di rosso colorate.